Testa o cuore?

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Stiles's pov
Scott mi ha lasciato qui sopra...da solo...con Annabeth nell'altra stanza che mi odia...e piange...

<<Merda...>> sussurro mettendomi le mani in viso, asciugandomi il sudore.

Non so che fare. Non so come comportarmi. Ho sbagliato a dirle tutte quelle cose...ma lei non è stata sincera!

"Avanti Stiles?! Stai dicendo sul serio?!" La vocina dentro di me non è affatto d'accordo con me e, purtroppo, non posso darle torto...

Scuoto la testa, mi alzo da terra e mi avvicino alla porta della camera di Scott; appoggio una mano sulla porta e busso.

<<Annabeth...>> dico, ma non ricevo alcuna risposta <<Annabeth ascolta...mi-mi dispiace. Non avrei dovuto comportarmi in quel modo con te...sono stato un vero idiota!>> dico cercando di scusarmi con lei.

Faccio una pausa e fisso intensamente la porta; è come se potessi in qualche modo percepire che lei è lí vicino alla porta e mi sta ascoltando.

Così, riprendo fiato e concludo dicendo ció che Scott mi ha detto poco prima: <<Tutti meritano almeno una chance...>> poggio la fronte contro la porta, come per provare a sentirla in qualche modo.

Questa ragazza mi fa uno strano effetto...ma perché?

Annabeth's pov
Si è appena scusato; è stato molto...dolce! Non pensavo che Stiles fosse così.

Diciamo che io conoscevo la parte sarcastica e cinicamente cattiva nei miei confronti, ma questa parte dolce e sinceramente gentile di Stiles non la conoscevo proprio.

Ora che faccio? Lui è stato un grandissimo stronzo con me e, certamente, non lo perdonerò così facilmente; ma dall'altro si è scusato e sembrava davvero sincero.

Testa o cuore? Logica o istinto? Non ne ho idea...

Ho bisogno di parlare con Scott, ma non con Stiles...non me la sento.

Scott's pov
Bussano alla porta e vado ad aprire. Con gioia, vedo mia madre di fronte a me.

<<Eccomi qui tesoro! Pronta e stufa per incontrare la tua cara amica.>> mi dice con un gran sorriso.

<<Ehm, si assolutamente. Adesso la vado a chiamare, mando via Stiles e sono da te.>> dico precipitandomi al piano di sopra.

Una volta salite le scale, vedo il mio migliore amico. Ha la schiena appoggiata alla porta della mia camera e ha le mani nei capelli; sento dei leggeri singhiozzi ma non sono sicuro che sia lui. O perlomeno, spero non sia lui.

Mi avvicino a lui e mi accovaccio, gli metto una mano sulla spalla e gli dico: <<Le passerà, non preoccuparti. So che ti perdonerà, ma ha bisogno di tempo. Ora Stiles vai a casa, ok? Devo fare una cosa molto importante.>> lui annuisce e scende le scale.

Non mi accorgo nemmeno che si nasconde dietro al muro e rimane lí ad ascoltare quello che dico ad Annabeth.

<<È andato via Anna. Puoi uscire ora.>> dico sperando che sia ancora lí.

La porta di fronte a me si apre e, finalmente, la vedo; si vede che ha pianto perché l'è colato un po' di trucco e i suoi capelli sono alquanto spettinati.

Mia sorella come beta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora