8.

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MARTINA.
Sono già molto preoccupata per il fatto che quella vecchia storia tornerà a galla...ma ora chi è questa che si è buttata tra le braccia di Jorge? Non sono gelosa, vorrei solo capire.

<< ah scusami pensavo fossi da solo.>> dice quella ragazza quando si accorge di me.
<< non preoccuparti, stavo andando via.>> dico io guardando Jorge.
<< ehm Martina, lei è Beatrice...>>
<< la sua ragazza. >> dice ridendo quella.
È fidanzato? Ma siamo seri? No, non riesco a credere che questa è la sua ragazza. Ma perché non me ne ha mai parlato e soprattutto perché sto reagendo così? Io e Jorge Blanco non siamo nulla, lui è solo il mio psicologo e io sono solo una cretina. La solita stupida.
<< piacere di conoscerti. Tolgo il disturbo, vi lascio soli.>> prendo le mie cose e vado via.

Scendo le scale in lacrime...avevo creduto che Jorge fosse diverso, che fosse davvero interessato a me, ma è evidente che mi ha solo usata mentre la fidanzatina era assente. Ma dovevo capirlo...come può una come me interessare a uno come lui? È normale che stia con quella fotomodella.
Che ingenua che sono.

Ritorno a casa e non mangio neanche. Passo la notte a piangere per Jorge e tutti i brutti ricordi mi ritornano in mente. La mia mano su quel grilletto così sensibile, quel boato assordante, la pozza di sangue, l'affanno che avevo durante la corsa verso casa.
Non riesco a dormire, i miei demoni si ripresentano e mi fanno tenere gli occhi spalancati.

La mattina dopo mio padre viene a chiamarmi presto. Dobbiamo andare in tribunale per l'udienza preliminare. Mi tremano le gambe mentre cammino in quel corridoio. Sento tutti gli occhi puntati su di me e inizio a sentirmi male davvero.
Per fortuna arriva Fran a calmarmi e anche mia mamma che sembra parecchio comprensiva. Mio padre cerca di tenere il ruolo istituzionale, come sempre.

Gli avvocati ci dicono che la famiglia del ragazzo che ho... ho... ucciso ha trovato un testimone che ha visto la scena quella notte. La notte peggiore di tutta la mia vita.

Passano i giorni, di Jorge nessuna traccia. Io sto passando le mie mattinate in tribunale.
Dopo una settimana è il momento di andare davanti al giudice per vedere chi è questo testimone e cosa ha da dire. Ovviamente il tutto si tiene in forma privata, grazie alle pressioni di mio padre.
Io sono seduta accanto al mio avvocato. Dietro di me c'è la mia famiglia. Dopo un po' si spalanca la porta ed entrano Jorge e Beatrice. Cosa? Che ci fanno loro qui?
Jorge appena mi vede sgrana gli occhi e si guarda intorno. Fa finta di nulla e si siede di fronte ai miei familiari.

Che sta succedendo qui? Dopo un po' arriva Diego seguito da un avvocato.
Io sono confusa al massimo. Voglio capire cos'è questa storia.
<< bene, diamo la parola al testimone Diego Dominguez, amico della vittima e che passava di lì quella notte.>>
Diego guarda Jorge, poi guarda me. Sono terrorizzata. Cosa dirà?

<< allora signore, vogliamo iniziare?>> lo sollecita il giudice.
<<ehm si, va bene... ma la ragazza è?>> chiede Diego con voce tremante.
<< l'assassina. Non è lei che ha visto quella notte?>>
A quelle parole mi si gela il sangue nelle vene.  Jorge ha lo sguardo fisso sul suo amico. Beatrice non sembra essere molto attenta.
<< no, non è lei. Per favore, datemi un attimo di pausa.>> dice Diego uscendo fuori e Jorge lo segue.

JORGE.
Esco seguendo Diego. Non mi aveva detto che si trattava di Martina. Mi ha sempre raccontato della morte del suo amico Kevin, ma io non avevo mai collegato le due cose.  Che casino. Martina è spaventata a morte. Lo vedo dai suoi occhi.

<< Jorge,dimmi tu...ora che cazzo faccio?>> dice Diego nervoso.
<< Martina non è un'assassina>> dico io.
<< Jorge, ha sparato a Kevin.>>
<< ma tu lo sai perché? Perché il tuo amico del cazzo la stava violentando e le aveva puntato la pistola alla testa.>> dico freddo, con voce secca.
<< che? Ma se Kevin non avrebbe fatto male nemmeno ad una mosca.>>
<< è per questo che Martina è venuta da me in terapia. Era in uno stato di shock e di stress post- traumatico.>>

Cerco di spiegare tutto a Diego, non può testimoniare contro di lei. Intanto anche lei esce fuori dall'aula e anche tutti gli altri.
Martina si siede e inizia a piangere, vorrei davvero andare lì, stringerla e dirle che va tutto bene e che ci sono io a proteggerla, ma non posso farlo. Non posso perché sono un grandissimo coglione.
<< guarda Jorge, io non so davvero cosa dire e cosa fare. Io pensavo di venire qui, dire quello che sapevo e mettermi l'anima in pace...ma invece mi ritrovo davanti Martina, la ragazza per cui tu perdi il controllo e mi dici che Kevin era un maniaco...che strano scherzo la vita...non è così?>> dice il mio migliore amico.

Gli avvocati ci invitano a rientrare. Non so dove sia finita Bea, ma a questo punto, poco mi importa.
<< allora, vuole dirci cosa ha visto quella notte?>>
<< quella notte ho visto una ragazza si spalle che cercava di liberarsi dalla presa del mio amico. Non lo avevo mai visto in quello stato. Cercava di violentarla e la ragazza urlava. Poi lui ad un certo punto gli ha puntato una pistola alla testa. Ho provato a chiamarlo per dirgli di smetterla, lui si è girato verso di me e la ragazza ha preso la pistola. Senza nemmeno accorgersene ha premuto il grilletto e il mio amico è caduto al suolo in una pozza di sangue.>>

Gli avvocati si confrontano sulle varie versioni che hanno ascoltato e ci chiedono di uscire. Restano dentro solo i familiari di Martina.

Ossigeno puro. [Jortini]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora