18.

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MARTINA.
<<siete qui per il signor Blanco?>>
Ho il cuore che mi scoppia nel petto. Cosa dovrei aspettarmi?
<< si, siamo qui per lui.>> dice Diego che riesce ad essere più lucido rispetto a me.
<< beh...l'impatto è stato forte, è arrivato in condizioni terribili, abbiamo dovuto operarlo d'urgenza...>>
<< no...>> sussurro a bassa voce come se volessi già convincermi di qualcosa.
<<l'operazione è andata abbastanza bene, ma dovrà stare in osservazione per un po', anche perché ancora non si è svegliato...>> continua il medico.
<< possiamo vederlo?>> chiedo io.
<< si, ma non potete entrare nella camera, potete vederlo solo tramite il vetro.>> dice e io lo seguo immediatamente mentre Diego e Lodo restano lì.

È attaccato a tantissimi macchinari, ha una fasciatura in testa e ha gli occhi chiusi. Io sono con le mani su quel vetro...vorrei tanto entrare e prendergli la mano e parlargli, lo amo e la paura di perderlo è troppa.
Dopo un po' mi do il cambio con Diego e Lodo.

<< Martina, noi andiamo a casa...dovresti farlo anche tu.>> mi dicono loro.
<< io resto qui, non ho nessuna intenzione di andare via. >>
<< ma se dovesse svegliarsi, ti chiameranno. Devi riposare.>>
<< Diego, devo andare a casa per restare sveglia nel mio letto per tutta la notte? Preferisco restare qui. Se non si sveglia io non riesco a stare tranquilla.>>
<< come vuoi.>> I due se ne vanno e io mi metto seduta in sala d'attesa, ho un mal di testa tremendo, ora mi esplodono le tempie, lo giuro.

Sono le tre e mezza di notte, nell'ospedale regna il silenzio...si sente solo quel rumore fastidioso dei neon accesi.
<< è lei Martina?>> mi dice un medico e io per un attimo non capisco.
<< si, che succede?>>
<< il signor Blanco chiede di lei. Ci segua.>>
Entro nella stanza e lo trovo immobile, uguale a prima ma con gli occhi aperti. Mi avvicino a lui, vorrei abbracciarlo, ma credo che gli farei del male in questo momento.

<< ehi...>> mi dice e il mio cuore riprende a battere.
<< ehi Jorge.>> gli prendo la mano e mi siedo accanto a lui.
<< speravo fossi qui, Martina.>> tira un sospiro di sollievo, gli accarezzo lentamente il volto.
<<sono qui, con te.>> gli lascio un dolce bacio sulla fronte.
<< scusami per l'altra sera...>>
<< Jorge non importa.>>
<< ti ho trattato male, sono uno stupido.>>
<<non importa, davvero. Ora riposati, ok?>>
<< tu resti qui?>> annuisco e lui dolcemente si mette a dormire.

Il mattino dopo arriva Diego e io ne approfitto per tornare a casa e fare una doccia per poi andare il pomeriggio di nuovo lì. Quando ritorno lo trovo seduto, che sta ridendo e il cuore mi si riempie di gioia.
<<come stai?>>
<< ora che ci sei tu, bene.>> lo bacio piano, avevo bisogno anche un attimo delle sue labbra.

Passano due settimane e passo praticamente il mio tempo sempre con lui quando è concesso. Oggi può finalmente tornare a casa per poi fare dei controlli ogni dieci giorni.
Vado a prenderlo e lo porto nel suo appartamento, ancora non cammina perfettamente bene, ha avuto il problema più grave alla gamba e quindi non riesce a poggiarla perfettamente a terra, si aiuta con delle stampelle.

<<casa dolce casa.>> dice appena entra e finalmente lo vedo rilassato.
<< mettiti comodo, io preparo il pranzo.>> me ne vado in cucina e non so perché ma non riesco a non pensare a quella sera prima dell'incidente. Ho visto un Jorge diverso, insicuro, provato...
<<ecco a te.>> porto i piatti e mi siedo accanto a lui sul divano.
<< come farei senza di te?>> Gli do un bacio a stampo veloce.
<<Jorge, lo so che non è il momento...ma vorrei chiederti una cosa.>>
<< dimmi.>>
<< cosa ti era preso quella sera?>>
Lo vedo incupirsi, è strano.
<<Martina io...>> è titubante.
<< Jorge, ti prego fidati di me.>>
<< beh, quando ho sentito che Bea e Fran si sposano, mi è scattato qualcosa dentro.>>
<< ami ancora Bea? Non è così?>> mi alzo di scatto.
<< no Martina, non è questo...e che...>>
<< e allora cosa ti è scattato dentro? Cosa?>> sento il sangue ribollirmi nelle vene, urlo e cammino per l'appartamento.
<< ma ti calmi? Mi fai parlare? Vieni qui, io non posso stare in piedi.>> lo raggiungo.
<< che vuoi?>>
<< Martina, non provo nulla per Bea, ma è l'argomento matrimonio che mi ha messo in crisi.>>
<< che vuol dire?>>
<< che so benissimo che tu vorrai sposarti un giorno e fare una famiglia.>>
<< e quindi? Jorge non capisco dove vuoi arrivare.>>
<< è che quella sera non mi sentivo pronto, non ho mai pensato di sposarmi nella mia vita, ma non perché non so essere fedele, ma perché ho paura, paura di non essere un buon marito, un buon padre... e non voglio farti stare male.>>
<< mi stai dicendo che immagini una vita con me? Per fare questi pensieri...>>
<< ma su dai, certo Martina...ho quasi trent'anni e non ho mai amato nessuna come te.>>
<< e allora cosa ti spaventa? Jorge non voglio che tu pensi certe cose. Io non pretendo nulla, io voglio solo stare con te e non lasciarti mai. E poi sono certa che nell'eventualità saresti perfetto, in ogni veste. Quando e se sarà il momento ci sposeremo, chiaro?>>
<< è una minaccia questa, Stoessel?>> mi avvicino e lo bacio. Lo amo con tutta me stessa.
Passiamo il resto del pomeriggio accoccolati sul divano a vedere degli stupidi programmi, abbiamo cenato e lui si è messo a dormire. Prendo le mie cose e faccio per andare via.

<< dove credi di andare?>> urla lui dalla stanza e compare sulla soglia.
<< a casa, sei stanco e devi riposare.>>
<< e perché tu non riposi con me?>> fa lo sguardo malizioso e mi si avvicina. Il contatto con lui mi provoca sempre dei brividi infiniti.
<< Jorge, il medico ha detto che devi riposare, che sei senza forze.>>
<<mi sento pieno di energie invece...e avrei qualche idea su come sfruttarle...>>
<<Blanco, smettila...>>
<< vieni qui.>> mi tira a se e inizia a riempirmi di baci che si fanno sempre più passionali. Ci spostiamo subito sul letto, vorrei davvero lasciarlo a riposare, ma se mi tocca e mi guarda in quel modo, finiscono tutti i miei buoni propositi.
Mi sfila piano i pantaloni e poi la maglietta e io faccio lo stesso con lui e finiamo per essere travolti dalla passione e dall'amore.
Lui ora dorme beato, mi stringe tra le sue braccia e a poco a poco chiudo gli occhi pure io.

Ossigeno puro. [Jortini]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora