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MARTINA.
Dopo una buona mezz'ora, i miei escono dall'aula e mi dicono che non mi accadrà nulla. Il caso è chiuso e la mia è stata finalmente considerata come legittima difesa. Loro ritornano a lavoro, io devo restare per firmare alcuni documenti. Nel corridoio ci sono Jorge e Diego che discutono. Vorrei  avvicinarmi per ringraziare Diego, ma un po' mi vergogno.
Come non detto, è Diego che si avvicina a me.

<< Martina, mi spiace per tutto il dolore che hai provato. Spero che ora potrai stare meglio.>>
<< Diego, senza le tue parole non ce l'avrei fatta, ti ringrazio e mi dispiace se hai perso un amico.>>
<< non ringraziare me, è Jorge che mi ha aperto gli occhi.>>

I suoi occhi verdi puntati su di me, non so cosa dire. Sono ancora incavolata con lui per la storia di Beatrice. Lui cerca di avvicinarsi, ma io scappo in bagno piangendo davvero come una bambina. Mi sento sollevata dal fatto che finalmente questa storia è finita, ma mi manca Jorge. Il suo modo di starmi vicino e di farmi sentire speciale.
Entro in bagno e sento rumori strani.

~oh si, ti prego continua~
Sembra che ci sia qualcuno che si stia divertendo... cerco di fare finta di non sentire fino a quando non mi accorgo e riconosco la voce di mio fratello. Non so con quale violenza spalanco la porta del bagno e lo trovo praticamente mentre sta scopando con Beatrice.
Sono disgustata. Beatrice tradisce Jorge con mio fratello?
<< Tini aspetta!>> dice mio fratello tirandosi su i pantaloni.
<< che cosa vuoi Fran?>> intanto esce anche Beatrice che cerca di sistemarsi il vestitino.
<< ti prego, non dire nulla.>>
<< sai una cosa Fran? Sono cazzi tuoi chi decidi di scoparti.>> me ne vado ed esco fuori per prendere aria. Vorrei tanto correre da Jorge a raccontargli tutto, ma tanto non otterrei nulla.

Dopo un po' Bea esce mano nella mano con il suo ragazzo come se nulla fosse. Che schifo. Ribrezzo. Io mi metto in macchina per evitare di incrociarli.
Fran mi raggiunge.
<< Tini, posso spiegarti...>>
<< non devi spiegarmi nulla.>>
<< io e Bea ci amiamo. Mi sono innamorato di lei dal primo giorno che l'ho vista.>>
<< buon per voi.>>
<< io ho lasciato Mechi, ma lei ancora deve trovare il coraggio di dirlo a Jorge.>>
<< eh intanto scopa con te e pure con lui.>>
<< non mi importa.>>
<< beh a me si. >>
<< che?>>
<< io ci tengo a Jorge. Non merita tutto questo.>>

Fran scoppia a ridere.
<< senti Fran, se ti faccio tanto ridere, fermati qui e lasciami che me la faccio a piedi. Fermati che voglio scendere. Sei un cazzone.>>
Inizio ad urlare fino a quando non mi fa scendere. Inizio a camminare incazzata verso casa.

Torno, vado a fare una doccia e mi metto a letto.

Nella settimana successiva ricomincio l'università. Finalmente sento di potermi realizzare ed essere la persona che voglio essere senza dovermi preoccupare del mio passato.
È martedì e mentre sono a lezione, mi arriva un messaggio di Jorge. Che cosa vuole ora?
- possiamo vederci dopo?
- per?
- ho bisogno di te.
- finisco tardi le lezioni.
- Martina, ti prego...quando puoi.
- ti aggiorno dopo.

Delle lezioni non ci capisco davvero nulla. Che cosa è successo? Me ne vado e corro da lui. È il mio istinto che me lo fa fare e non posso farci nulla. Arrivo nel suo studio, ma non c'è. Allora vado a casa sua.
Viene ad aprirmi la porta e stento a riconoscerlo. È in tuta, con delle occhiaie terribili.
<< Jorge, che succede?>> dico mentre entro, gli prendo la mano e ci sediamo sul divano.
<< Beatrice e tuo fratello...>> dice. Non sono sorpresa.
<< Jorge, io lo sapevo...>>
<< che?>> cambia immediatamente espressione.
<< lì ho trovati mentre...>>
<< e per quale cazzo di motivo non sei venuta a dirmelo?>>
<< mi hanno pregato di non dirti nulla e poi io non volevo che...>>
<< non volevi cosa?>>
<< che tu pensassi che facevo di tutto per allontanarti da lei.>>
<< Martina, ma smettila. Dovevi dirmelo.>> dice e si alza di scatto.
<< scusa...>>
<< non scusarti o mi incazzo il triplo, chiaro?>> dice con voce roca e poi butta giù un bicchiere d'acqua.
<< e cosa vuoi che faccia?>> gli chiedo mentre lo guardo incazzata.
<< vieni qui.>> mi fa segno con la mano, io mi avvicino e lui mi avvolge tra le sue braccia.

<< Jorge, non voglio che tu stia male.>>
<< non è per questo che sto male...>> dice e diventa di nuovo fragile, vulnerabile.
<< e allora vuoi dirmi il perché?>>
<< mia mamma, è morta.>> sussurra e crolla sulla poltrona.

JORGE.
Dire quelle parole mi ha fatto prendere consapevolezza di ciò che è accaduto. Questa parte della mia vita che ho sempre cercato di nascondere ora decide di rendermi così sofferente e fragile.
Odio farmi vedere così da Martina.

Crollo sulla poltrona, lei non dice nulla. Mi tiene la mano mentre io butto fuori tutto quello che tenevo dentro. Non chiede nulla, si limita ad ascoltare il mio dolore e a darmi forza e io non chiedo altro. 

Dopo essermi sfogato, vado a fare una doccia per cercare di riprendermi.
Quando ritorno in salone sento un profumino davvero invitante. Vedo che Martina è in cucina ai fornelli. La raggiungo.
<< ma che stai facendo?>> le chiedo.
<< preparo la cena, non vuoi mangiare?>>
<< non dovevi.>>
<< voglio farlo, che è diverso. Sbrigati e apparecchia.>>

Preparo il tavolo e appena finisco lei mi raggiunge. Ha preparato dei fantastici panini con Hamburger e bacon e ci sono patatine fritte a volontà.
<< spero ti piaccia, ho fatto l' unica cosa che avevi in dispensa. Dovresti andare a fare la spesa.>>
<< beh si hai ragione, sono rimasto con gli scaffali vuoti. Comunque è buonissimo.>>

Finiamo di mangiare e durante la cena mi sembra di dimenticare tutto quello che mi lacera dentro.
Ricevo una serie di telefonate e intanto Martina sistema tutto in cucina. Sono già le dieci e mezza.
L'idea di andare domani al funerale, mi distrugge già da ora.
Ho sempre odiato queste cose.

<< bene Jorge, ora vado...>> dice Martina mettendo il cappotto.
<< Martina, grazie.>>
<< non ringraziarmi.>> mi dà un abbraccio e va via.

Ossigeno puro. [Jortini]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora