Parte 55

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<<Stai ferma.>>

La sua presa è salda ed io non riesco minimamente a distaccarmi da lui. Sapevo che sarebbe successo, che sarebbe venuto a dirmi qualcosa, ma non pensavo attimi dopo aver combinato il tutto. L'avrò messo nei casini con Sarah, per questo è qui, e la cosa non mi dispiace affatto. Ora che la mia vendetta è finita, possono continuare la loro storia d'amore malata, anche se la mia ripicca non è lontanamente paragonabile a quello che mi ha fatto Vinnie. Ma c'è una cosa che non capisco, perché Vinnie se la prende così tanto con me? Sarah non si è suicidata nemmeno dopo aver scoperto di noi due, da questo capisco quanto accecato possa essere da non capire che lei è solo una falsa.

<<Sarah ti ha fatto la ramanzina per aver baciato quella bionda ed ora te la prendi con me?>>

<<Nah, Dayane. Il problema è aver baciato Dylan.>> ringhia a denti stretti con il viso così vicino al mio che i suoi lunghi capelli mi solleticano la fronte.

Eh?!
Ma come può avere la faccia tosta di avere pretese su di me dopo che lui sta con Sarah?

<<Dovevo chiederti il permesso? Scusami, mi è sfuggito.>> dico camuffando una risata isterica.

Immediatamente le sue mani liberano i miei polsi dalla stretta presa ed è come se mi sentissi mancare qualcosa. Lui si avvicina al balcone di quella che sarà la mia camera per queste vacanze ed estrae una sigaretta. Io continuo a seguire i suoi movimenti lineari con gli occhi, incuriosita, affascinata da quello che potrebbe fare.
Si poggia noncurante sul portante della porta spalancata, un freddo glaciale sta entrando all'interno della mia camera facendomi venire brividi di freddo, mentre lui, come se niente fosse è ricoperto solo da una semplice maglietta bianca a maniche corte che mette in evidenza le sue lunghe braccia tatuate e percorse da un'autostrada di vene pulsanti.

<<A che gioco stai giocando Dayane?>>

Non mi aspettavo questa domanda, e sinceramente, la sua visuale non mi sta facendo comprendere una singola frase pronunciata dalla sua bocca.

<<Al gioco della bottiglia Vinnie.>> e poi riprendo a parlare avviata dalla mia sete di curiosità e provocazione. <<Stupido da parte tua entrare in camera ed avere pretese sul mio bacio con Dylan.>>

<<Stupido da parte tua non capire il motivo delle mie pretese.>> dice guardandomi e  posando sulla fessure delle sue labbra il filtro della sigaretta.

<<Illuminami.>>

<<Tu non vuoi Dylan. La tua è una vendetta contro di me, tuttavia, questo mi fa capire quanto io sia ancora nei tuoi pensieri.>> con il solito tic seducente sposta i ciuffi dei suoi capelli davanti agli occhi, con la mano copre a riccio la fiamma dell'accendino per appiccare fuoco alla sua sigaretta, e al primo tiro le sue guance si prosciugano lasciando visibili le forti mascelle che sfiatano l'intenso fumo coprendo superficialmente la nostra visuale di sguardi.

<<Puoi fumare fuori?>>

In realtà non so minimamente cosa rispondere.

<<Questa per me è già una risposta.>>

<<No Vinnie, ti sbagli. Non ho nessuna vendetta contro di te. Non mi interessa di quello che tu e Sarah fate o siete, e soprattutto, non deve interessare a te quello che io e Dylan facciamo.>>

<<Non vuoi ammetterlo.>> pronuncia queste parole e sparisce dalla visuale poggiandosi con i gomiti sulla ringhiera esterna del balcone per ammirare il paesaggio.

Lo seguo, e mi poggio con la schiena contro la ringhiera, a pochi centimetri da lui.

<<Non voglio ammettere cosa?>>

<<Quello che proviamo l'uno per l'altra.>>

Rido.

<<Non provo nulla per te, Vinnie, non più.>>

Mi lancia un ultimo sguardo, per poi lasciarmi lì sul balcone mentre lui si dirige verso la porta, ma prima di uscire, si blocca voltandosi verso di me.

<<Quello che ti ho detto un mese fa l'ho fatto per te, per proteggerti da tutto quello che sto passando io.>>

E se ne va.

Cosa voleva dire? Proteggermi da cosa? E cosa sta passando lui? Non so che lavaggio di cervello gli stia facendo quella stronza di Sarah, ma lui dovrebbe fidarsi di me, devo essere io a scegliere se farmi proteggere o meno, e non escludermi da tutto.

Sono le tre di notte e finalmente solo adesso riesco a sentire gli occhi pesanti. Vinnie è andato via da più di un'ora, ed io non ho fatto altro a che pensare alle sue ultime parole. Vinnie è la persona che più di tutte mi confonde, destabilizza, non riesco a decifrarlo. Il giorno prima ti vuole, il giorno dopo ti rifiuta continuando a dirti che ti vuole e infine è la persona più apatica e fredda che io conosca, ma contemporaneamente si fa prendere in giro da una bionda di un metro e una Vigorsol.
Mi giro e mi rigiro tra le soffici coperte, nella speranza che tutti questi pensieri mi abbandonino e poi finalmente, il sonno mi invade.

Non so che ora sia, ma fuori è ancora buio. Ho sognato che delle forti braccia nude mi circondavano i fianchi durante il sonno, ma non sono riuscita a riconoscere di chi fossero. Mi sollevo per illuminare lo schermo del mio cellulare poggiato sul comodino e capire che ora siano, quando realizzo che ho davvero una leggera pressione sul mio ventre mi volto di scatto e sussulto alla vista di qualcuno accanto a me.

Vinnie? È ancora un sogno?
Mi pizzico la coscia stupidamente per assicurarmi che non sia il mio subconscio a fare brutti scherzi.
Ma niente, è davvero Vinnie.

Dorme come un angelo, i giochi di luce della luna illuminano il suo candido viso, non ha notato il mio risveglio. Mi dispiace anche disturbare questa visione paradisiaca per cercare delle spiegazioni.

<<Vinnie? Che ci fai qui?>>

Apre lentamente gli occhi e poi si accovaccia ancora di più contro di me.

<<Ho avuto un incubo Dayane, per favore, non discutiamo, non ora.>>

Rimango fissa a guardarlo passare le sue dita sulla mia maglia, con gli occhi chiusi.
Il mio stomaco si apre al sentire quelle parole accogliendo un carico di sollievo e il mio cuore sembra approvare tutto ciò.
No, non voglio litigare Vinnie, non ora, hai ragione.

<<Vieni qui.>> dice con la sua classica voce rauca piena di sonno e gli occhi chiusi.

Ritorno a stendermi sul letto e questa volta a coprimi sono le braccia di Vinnie.
Lui è immerso col viso nei miei capelli e sembra respirarne il profumo mentre io faccio ancora fatica a realizzare la sua presenza accanto a me.
Ma in questo momento non mi sta interessando nulla, questa è la realtà, non è un sogno, e nemmeno il solito incubo reale in cui io e Vinnie litighiamo.

BUONASERA RAGAZZE.

VI PIACE QUESTO CAPITOLO??!

COMUNQUE PER CHI MI HA DETTO CHE VUOLE TRADURRE LA MIA STORIA IN UN'ALTRA LINGUA PUÒ SCRIVERMI IN PRIVATO. 💓

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La mia metà oscuraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora