La mattina dopo mi sveglio sul divano. Ma Vinnie non è accanto a me. Ma è successo davvero? Alzo il plaid per guardare le condizioni del mio abbigliamento. E niente, non ho il pigiama. Sì. È successo davvero. E lui dov'è? Sento rumori provenire dalla cucina. Mi attorciglio il plaid attorno e mi dirigo verso i rumori di pentole.
Vinnie è intento a preparare dei pancake. Ma lo vedo in difficoltà. Mi viene da sorridere. Il suo petto è nudo, riesco a vedere i profili definiti della sua schiena, e le sue braccia muscolose armeggiare con utensili. Mi avvicino a lui abbracciandolo da dietro e dando gli un casto bacio sulla sua spalla.
<<Ehi. Già sveglia?>>
Si gira per ricambiare l'abbraccio e darmi un bacio in fronte.
<<Sentivo puzza di bruciato.>> dico ironicamente.
<<Siediti, è quasi pronto.>>
Non mi aspettavo questa sua risposta. O almeno, non con quel tono. Se ne sarà già pentito? O sono solo mie paranoie...
Mi siedo sullo sgabello della nell'attesa della colazione. Che è quasi pronta. Vinnie sta trasferendo i pancake nei piatti ed ha un'aria strana. Diversa dal solito. Addirittura peggio di quella di ieri mattina.
<<Tutto ok?>> chiedo cercando di decifrare ogni suo movimento.
<<Sí, perché?>>
Alzo le spalle e il discorso finisce lì. La colazione è pronta e noi iniziamo a mangiare. Ma una parola non esce dalla sua bocca. Anzi, ho l'impressione che mi stia evitando e che sia preoccupato da qualcosa. Ma se solo mi parlasse!
<<Lo sai che sei l'ultima persona al mondo che sa mascherare quello che pensa?>> dico interrompendo la sua colazione.
Lui si blocca e poi ripone le posate nel piatto con lo sguardo fisso in basso. Sembra essere pronto per sputare il rospo.
Lo so, se ne è pentito. Ed ora arriverà il discorso che c'è Sarah e Samantha di mezzo, che non è pronto per niente di serio bla bla bla. Ed io ho preso il terzo posto. Grande, facevo tanto la diversa e sono pure un bronzo di merda.
<<Quello che è successo ieri...>> inizia.
<<Sì, lo so. Non preoccuparti, ci siamo divertiti e basta non succederà più.>> anticipo io.
<<Ma di che cazzo stai parlando? Quindi per te è stato solo divertimento? Non potevi divertiti con Dylan? Ma vaffanculo Dayane!>>
Si alza di scatto e inizia a girare per la stanza nervosamente.
<<Ma...>> provo a ribattere.
<<Ma un cazzo!>> ribatte lui puntandomi il dito contro.
<<Ma scusa se non pensi questo anche tu di cosa vuoi parlarmi? Perché hai questa faccia stamattina?>>
Lui si calma immediatamente sorpreso dalle parole che mi sono fuoriuscite. E si avvicina al bancone della cucina.
<<Per me non è stato divertimento. Ma a quanto pare solo per me.>>
<<No, anche per me!>> rispondo immediatamente. <<Io l'ho detto solo per anticiparti perché pensavo che te ne fossi già pentito...>> abbasso lo sguardo.
Sí cazzo! Sì!
<<Quindi che devi dirmi se no è questo?>> continuo.
Il suo volto si rilassa completamente, mostrando una smorfia di sollievo.
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La mia metà oscura
Romance-COMPLETA- Dayane ha 19 anni e sta per intraprendere il suo viaggio nel mondo dei grandi, al college precisamente. E' pronta a cambiare vita, a lasciare la sua tranquilla cittadina, i suoi amici d'infanzia e la sua famiglia per trasferirsi a New Jer...