Parte 53

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La frase di Vinnie mi colpisce direttamente nell'orgoglio. Ma la mia razionalità continua a sostenere che la sua è solo una provocazione, ed io starei al suo gioco se reagissi.
Vorrei spaccargli quella faccia angelica che si ritrova, e dopodiché vorrei far fare la stessa fine a Sarah. Ma loro non meritano minimamente le mie attenzioni. Vinnie ha palesemente scelto, e la sua scelta è stata Sarah. Come una stupida mi sono abbassata a implorare di stare insieme e di affrontare insieme le minacce di Sarah, tuttavia la sua risposta è stata un no, e da lì ho passato un mese di merda ed ora si prende il diritto di provocarmi? Ridicolo.
Ridicola tutta questa situazione, dovrebbe sparire dalla mia vista eppure continuo a ritrovarmelo ovunque, nonostante la mia volontà.

<<Sai qual è la differenza tra me e Sarah, Vinnie? Mhm? Che lei per averti deve minacciarti, io per averti mi basta portare una valigia pesante che già sei dietro di me come un cagnolino. Quindi ti sbagli, quella accondiscendente non è Sarah, sei tu.>>

Quello che sto dicendo è tutto il contrario di quello che penso. Sono io quella che pende dalle sue labbra, sono io quella che è stata rifiutata mentre loro vivono la loro storia d'amore alla luce del sole, eppure non gli darei mai la soddisfazione di paragonarmi a lei.

<<Mi fai ridere Dayane. Come immaginavo, serbi del rancore.>>

E se ne va lasciandomi nella stanza, freddata ancora una volta dalle sue parole. Non so come faccia, ma è lui ad avere sempre il coltello del manico. Noi giochiamo ad ammazzarci, e Sarah muove i fili su di noi come una giocattolaia.

Mi stendo sul letto, a pensare. E se quello che provava Vinnie per Sarah è magicamente ritornato? O peggio, e se non fosse mai sparito e Vinnie mi ha mentito sin dal primo momento? Non c'è nessun'altra spiegazione se non queste. Una persona normale faticherebbe a sopportare delle minacce per così tanto tempo, mentre Vinnie sembra perfettamente a suo agio nelle grinfie di quella bionda. Ed io, come una stupida, sono la stessa che criticava Samantha, nel mentre mi facevo abbindolare dalle false parole di Vinnie.
Cosa fanno due tatuaggi messi nel posto giusto Dayane, sei patetica.

Ormai è pomeriggio inoltrato, ho la fortuna di avere un bagno in camera ed evitare qualsiasi contatto con quei traditori al piano di sotto. Ho mandato un messaggio a Dylan, attendo impazientemente il suo arrivo, è l'unico con il quale ho ancora un rapporto normale, e per godermi questa vacanza devo solo rimanere attaccata a lui per tutto il tempo ed evitare quegli impostori dei miei amici.

"Vieni ad aprirmi, sono qui sotto."

Cazzo, Dylan!
Per fortuna.

Mi fiondo immediatamente giù dalle scale, travolgendo quasi Lily, e tutti rimangono a bocca aperta della mia uscita plateale, compreso Vinnie. Ma non mi importa.
Apro immediatamente la porta e mi ritrovo un Dylan sorridente sulla soglia.

<<Dylan!>> urlo abbracciandolo.

Non lo vedo da un mese, e il nostro rapporto da quando ci siamo lasciati è migliorato del tutto.
Alle sue spalle una serie di due figone tengono in mano le loro valigie, devono essere le amiche di Lily del liceo.

<<Ehi, se avessi saputo sarei stato tuo amico dall'inizio se questa è l'accoglienza.>> ribatte Dylan affogato dalle mie braccia.

In effetti.

Mi sposto dal petto di Dylan per presentarmi alle amiche di Lily, mentre lei le accoglie con felicità. Mary e Catherine, i loro nomi. Sembrano molto loquaci, una pende dalle labbra di Dylan e l'altra dalle labbra di Vinnie. Ci mancava questa.
Ah beh, tesoro, peccato che Vinnie è occupato con una stronza succhia sangue.

<<Ne hai messo di tempo amico!>> annuncia Vinnie andando a salutare vivacemente Dylan.

Che falso. Lo sappiamo tutti in questa stanza che Dylan è la tua minaccia Vinnie. E fai bene a reputarlo tale, perché ho intenzione di accentuare la cosa.

La mia metà oscuraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora