tavolinetto all'ombra

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È mercoledì mattina, mi sono appena svegliata e come tutti i giorni mi preparo per andare a scuola.

Ne approfitto dei dieci minuti di anticipo per ripassare filosofia, dopodiché esco di casa.
Oggi è una giornata nuvolosa e ad un tratto un soffio di vento fresco mi attraversa.

Che se amare è come andare in bici
Io non so più pedalare
Oggi il sole non c'è e pensavo a te
E non è un segreto, sei migliore di me
Oggi il sole non c'è e pensavo e te
E non è un segreto, sei migliore di me
Ehi, yeah, ehi, yeah
Non è un segreto, sei migliore di me
Coez, Migliore di me

Smezzo una sigaretta con Francesco all'entrata e mi racconta come ha passato il weekend.
Cerco di ascoltarlo ma si rileva molto inutile dato che ho la testa da Mattia. Oggi non è a scuola e non ne sapevo niente, spero solo che si sia addormentato e non gli sia successo niente.

Aspiro l'ultimo tiro e la campanella suona.
Nei corridoi mi fermo a parlare con Giorgia e le chiedo se sia tutto a posto. Mi risponde di sì ringraziandomi tanto con un sorriso lucente e gli occhi lucidi. Le stringo la mano e mi precipito in classe.

Sono già tutti seduti e provo un certo imbarazzo attraversando tutti i banchi, per sedermi al mio posto. Nonostante io già conosca tutti abbastanza bene, quell'imbarazzo penso che non se ne andrà mai.

Mi siedo vicino Francesco e neanche a dirlo non seguiamo nemmeno una parola delle spiegazioni dei prof.
Quando sono con il mio migliore amico mi capita di ripensare a quel discorso che mi ha fatto qualche giorno fa sentendomi una persona di merda poi però, riesce a farmi ridere e così dimentico tutto.

Alla ricreazione rimango in classe perché io e Giorgia ci siamo date appuntamento qui, Lorenzo lo nota e cerca una scusa per rimanere anche lui.

"Oggi pomeriggio non lasciarmi ad aspettarti" dice lui interrompendo quel silenzio fastidioso.
"Non so se lo trovi divertente ma ti assicuro che non lo è per me." dico senza nemmeno guardarlo negli occhi.
"Ludo sto accettando che tra noi è finita, adesso siamo semplici compagni di classe"
"Se lo dici tu.." dico alzando gli occhi al cielo
"Oggi pomeriggio dividiamo le parti e facciamo sto lavoro come delle persone mature" insinua lui
"Certo tu sei un esperto di maturità"

"Ciiaaaaoooo Ludoooo vieni un attttimo" dice Giorgia cercando di salvarmi da quella situazione.
Esco dalla classe con la mia amica senza lasciargli nemmeno un attimo per rispondere.

"I ringraziamenti dopo!" dice Giorgia ridendo.
Le lancio un'occhiata e continuiamo a ridere.
Mi mancavano questi momenti con lei, sono molto felice di aver risolto e di aver fatto stare meglio la mia amica dopo quella brutta sera.

Ma sai che sei la ragione per cui
Sto bene finalmente, sto bene finalmente
Per te potrei non fumar più sigarette
Smettere di dar la vita a tutte le insicurezze
E sai che se avrò dei soldi viaggeremo
Ed andremo dove vuoi, basta stare con te
Con te che sei la ragione per cui
Sto bene finalmente, sto bene finalmente
Lo sai, lo sai
Psicologi, Sto Bene

Appena finita la ricreazione inizia la lezione di filosofia e vengo interrogata. Sono un po' nervosa, ma nonostante questo riesco a rispondere a tutte le domande.
Completata l'interrogazione la prof mi sorride e mi fa cenno di andare a posto.

Chiama altri miei compagni e nel frattempo scarabocchio sul quaderno qualsiasi cosa mi passi per la mente.

Mi arriva finalmente una notifica da Mattia

-buongiorno amore, scusami se non ti ho scritto, ma non sto molto bene e ho preferito staccare la sveglia e continuare a dormire-
rispondo subito a quel messaggio così tanto atteso

-oggi pomeriggio se ti va vengo a casa tua e ti preparo qualcosa di caldo❤️-

Finiscono le lezioni e mi precipito fuori, vicino il bar della scuola.
Vedo Lorenzo arrivare verso di me con gli occhi fissi sul cellulare.

"Pranziamo e dopo iniziamo il progetto" dice senza neanche guardarmi
"Guarda io ho da fare dopo, prima iniziamo meglio è"
"Ho fame e voglio mangiare, dopo iniziamo. Se devi andare a scopare puoi farlo anche dopo"
"Ma vai a fanculo, me ne torno a casa"
"Che permalosa stavo scherzando, tranquilla che finiamo subito"
"Lo spero davvero"

Entra al bar e io rimango fuori. Ordina qualcosa e dopo qualche minuto mi raggiunge.

"Ho preso il solito che prendevamo tempo fa, magari adesso sediamoci in un tavolo" mi porge il mio toast preferito e si siede in un tavolo all'ombra.
"Non ho fame e poi non voglio offerto niente da te" dico in modo scontroso.
"Nonostante io voglia farti un favore ti comporti così, poi comunque se non mangi svieni e io non voglio responsabilità, potrei lasciarti qui sola" ironizza un po'.

Non gli dico più nulla perché non ho voglia di rispondere e mi siedo anche io in una sedia vicino il tavolinetto.
Poso lo zaino e inizio ad uscire un quaderno che uso per gli appunti e il borsellino che uso dalle medie.
Lui si siede e dà un morso al toast. I suoi occhi iniziano a fissarmi così intensamente che mi blocco. Ripenso al toast, mi ha lasciato abbastanza stupita il fatto che si sia ricordato certi momenti.
"Tutto bene?" mi dice lui.
"Eh? Si..iniziamo invece" distolgo lo sguardo e cerco di ricompormi

Scordati di tutta la felicità
Quella degli altri sarà
Più niente da invidiare
Dimmi come si fa a guardarti negli occhi
Senza che siano assenti, ma così non è
Dimmi come si fa a guardarti negli occhi
Senza arrendersi
E se non vuoi ci sentiremo solo per farci gli auguri
Per vedere se la vita ci ha lasciato ancora fuori
Canova, Per te

Sono molto meravigliata dal suo comportamento così maturo che dimostra nelle prossime due ore. Ci tiene davvero a questo lavoro e io non voglio impedirgli di realizzarlo bene solo per vecchie situazioni.
Nessuna battuta, nessun complimento inadeguato e nessun "ritorniamo come prima".
Dividiamo in parti il lavoro e svolgiamo quasi metà del progetto perfettamente.

"Direi che per oggi finiamo qui, devo andare se non è un problema" dico io
"Ma no tranquilla, già siamo a buon punto. Magari nei prossimi giorni ci organizziamo e lo finiamo"
"Va bene perfetto" dico mentre sistemo le mie cose.
"Ti accompagno io?"
"No grazie, vado a piedi"
"Vedi che posso accompagnarti anche a casa di Mattia non è un problema"
"No davvero vado a piedi"
"Buona scopata"
"Mi stavo sorprendendo anche troppo" bisbiglio io.
Era andato tutto così bene e alla fine rovina sempre tutto. Il fatto di volermi accompagnare sicuramente era per avere certezza che io stessi andando da Mattia davvero.

"No ma mi sorprendo io con quanta facilità ti sia messa con lui"
"IO!? Spero tu stia scherzando.. Sono stata un'estate a pensarti e ripensarti perché mi mancavi in ogni singolo momento della mia giornata, nonostante mi avessi distrutto il cuore. Ti ricordo che mentre stavamo insieme ti sei scopato un'altra, tu lì non mi hai pensata?"
"Certo ora rinfacciami tutto, rinfacciami che non sono stato un bravo fidanzato, che sono un uomo di merda, che sono immaturo. Cazzo quel giorno non so cosa mi sia successo, forse perché eravamo in crisi..ma è stato un errore stupido."
"Con me non sono errori da commettere. Detto questo a scuola ci divideremo le parti. Buona vita e ti chiedo di non mettere i bastoni fra le ruote alla mia".

Tutto è bene quello che finisce
Anche se non bene, basta che finisce
Non ne potevo più
Non ne potevi più
Oh, allora io vado
Non è stato male ma neanche bene
E finché è durato
È vero ci si voleva bene da togliere il fiato
Ho una foto in un cui stai bene senza di me
Che venivi bene te lo ricordi pure te
Coez, Mal di Gola

Prendo le cuffie dalla tasca del giubbotto e inizio a camminare senza nemmeno salutarlo.
Vado verso casa di Mattia.

una ragazza che ascolta indieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora