macchine che passano

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Cammino verso casa di Mattia e sono avvolta da una strana malinconia.

Sentirmi dire certe cose da una persona che un tempo è stata quella che mi faceva stare bene, è una cosa straziante. Il fatto che lui sia ancora geloso e che forse io abbia fatto delle scelte sbagliate mi tormenta.

Con Mattia sto così bene, dopo tanto tempo ho riscoperto alcuni sentimenti e una certa felicità che da tempo non provavo.

Lorenzo però, non fa che mettere i bastoni fra le ruote anche in questa occasione.
Stavamo benissimo insieme, non so cosa io abbia sbagliato per portare il mio ragazzo a desiderare un'altra ragazza.

Se succedesse anche con Mattia? Infondo non sono chissà che, anzi sono piena di difetti e paure. Talmente paranoica che riesco  dubitare della realtà, infondo chi ci dice che tutto non sia finto?

Everyone's out
And the world's a little slow
Where is my mind?
Do you know where?
————————————————
C'è una certa solitudine che mi prende manco fosse un'abitudine
Un martello all'improvviso su un'incudine
Come un pugno che distrugge pure un pugile
Sangue dal naso come certe solitudini
(Where? Where? Where?)
Venerus, Una certa solitudine

Trovo Mattia fuori casa sua, seduto sugli scalini vicino il portone mentre fuma una sigaretta.

"Mi stavo preoccupando, tutto bene?" chiede preoccupato lui.
"Si, tranquillo. Tu stai un po' meglio?" cerco di sviare il discorso verso di lui.
"Rispetto a stamattina si.. Comunque conosco quegli occhi, che è successo?" dice queste parole mentre si alza, si avvicina verso me e mi accarezza il viso.

"Ti va di fare due passi?" gli propongo per cercare di trovare le parole adatte per spiegargli le mie incertezze.
"Ma certo" chiude la porta a chiave e prendendomi la mano iniziamo a camminare.

"Ti vedo un po' pallida, adesso passiamo da un bar e prendiamo qualcosa" dice Mattia con un tono da genitore preoccupato.
"Secondo me tu stai complottando con mia madre per farmi ingrassare" dico ironicamente io.
"Stacca stacca ci stanno rintracciando!" e ridiamo entrambi

Entriamo nel bar e c'è un profumo delizioso, penso sia dovuto anche al fatto che non mangio da parecchie ore e sia senza forze davvero.
Sono talmente incantata dal bancone pieno di cibo dall'aspetto super invitante che non mi accorgo che ordina Mattia.

Usciamo dal bar e vedo lui con un sacchetto pieno di palline di arancinetti, mini pizzette, olive e mozzarelle fritte.

"Ommiodio non mangiavo ste cose buonissime da quando ero piccolissima." dico io felice come una bambina di cinque anni con un lecca-lecca in mano.

Prende in mano una pallina di mozzarella fritta e la avvicina alla mia bocca.
Faccio per morderla, ma lui l'allontana e subito dopo la riavvicina, quindi cerco di riuscire nel mio intento.
"Daiii smetttila!" dico io stanca di quel giochetto e stra affamata.

Mi prende per i fianchi, morde il mio labbro inferiore e dopo mi porge la mozzarellina.
Decide di imboccarmi lui per tutto il tempo e nel frattempo ne assaggia qualcuna.

Ci sediamo in un muretto da dove osserviamo il tramonto.
Le sfumature in cielo sono così definite e belle che sembra di guardare un quadro.
La tranquillità mi ricorda la prima sera che siamo stati insieme quando abbiamo visto l'alba, solo che adesso si sentono solo le macchine passare.

una ragazza che ascolta indieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora