Con la testa altrove

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La lezione di anatomia riprende e nonostante si sia presentata puntuale, la testa di Sara è altrove. Quando le viene posta una domanda dal dottor Berrik, sussulta, facendo cadere la penna al suolo e voltare così verso di lei gli altri nove studenti del suo corso di specializzazione in un solo colpo. "De Luca c'è qualcosa che la disturba nella mia voce? Mi sembra alquanto palese che non mi stesse ascoltando." Gli altri specializzandi si girano a fissarla per poi tornare con lo sguardo sul primario, intimiditi per lei. "No, no. Certo che no.. Mi scusi dottor Berrik". Le parole di Sara risuonano nell'aula, prima che l'austero dottore riprenda la lezione. "Perfetto, se ho il suo consenso e la sua attenzione, io proseguirei.." Sara riesce solo a chinare il capo, quando si sente bollare con un gomito il proprio braccio. 

"Sai, fossi in te, terrei un basso profilo." Un ragazzo alto, suo coetane, le fa l'occhiolino. "Cerca di non far arrabbiare il responsabile di reparto proprio il primo giorno, dicono sia piuttosto terribile e permaloso." Sara tira un lungo sospiro rassegnato. Indubbiamente saranno i cinque anni più lunghi della sua giovane vita. "Grazie, sono proprio a mio agio ora." Il pensiero corre veloce, un misto di sensazioni mai provate prima si snodano nel suo stomaco. "Cosa vorrà da me? Sarà vero ciò che ha detto? E perché in un paio d'ore è corso qui? poteva anche aspettare che finissi il turno, no? Pensa sia una preda facile? Però è stato carino.. e capisco ora a cosa si riferissero, parlando di lui come un uomo magnetico e ricco non solo economicamente..." La sua testa è un frullatore attivato sulla funzione centrifuga. Qualcosa del comportamento e delle parole di Matt ha scatenato forti emozioni in Sara, nei pochi minuti trascorsi insieme, è riuscito a catalizzare ogni pensiero su di sé. Tutto le frulla nella testa, fino alle parole "Vi aspetto domani, qui, per le 17, con la relazione e degli esempi presi da pubblicazioni scientifiche, su ciò che ho spiegato oggi." 

Chi? Cosa? Non ho ascoltato nulla... cazzo, è solo il primo giorno e sono già nei casini! Come cavolo può essere?! Sara, torna in te! Ora!

Con gli occhi sgranati, come fosse un coniglio in autostrada puntato dai fari di un automobile che sta per investirlo, Sara guarda fisso davanti a sé. Vedendola in preda al panico, il giovane medico dai capelli castani e dal perfetto profilo greco, si rivolge a lei. "De Luca, vero? E' tutto a posto?" "No, a dire il vero non credo di aver ascoltato una singola parola, è che sono stata distratta.. E ora non ho la minima idea di quel che dovrei scrivere.." Il ragazzo fa qualche passo verso l'esterno dell'aula. "Sono specializzando come te, ma a causa di un brutto incidente in moto, ho dovuto ripetere l'anno. Sono Daniel Floyd, ma tutti mi chiamo Danny."  Nonostante l'evidente disagio, i due ragazzi si incamminano per il giro visite dei post-operatori. Il primario parla di etica e di morale. "Anche se siamo in pediatria e i bambini vedono cose che noi adulti abbiamo dimenticato, non vuol dire che non si entri in contatto con la disperazione, la malattia e la morte purtroppo. Per quanto questo possa condizionarvi ricordate di non promettere mai e poi mai ad un genitore che salverete il loro bambino. Possiamo proseguire." Finita la giornata lavorativa, Danny si propone per una lezione veloce al tavolo del bar ospedaliero, lo stesso con cui al mattino Sara aveva preso il caffè con Matt, in modo da poterle permettere di recuperare la lezione persa. "De Luca in un'ora posso riassumerti la lezione di oggi, se vuoi. Prometto di non molestarti, anche perché la mia ragazza mi ucciderebbe e dall'obitorio non potrei più aiutarti." Vista la disperazione del momento, Sara accetta senza pensarci troppo e risolvendo tutto con una risata. "Ahahaha! Molto divertente! Sappi che so difendermi comunque!" "Fossi in te, eviterei di divulgare informazioni false.. Di te si racconta tutt'altro, sai?!" Lui sorride maliziosamente. "Si narra che una certa dottoressina si sia quasi schiantata al suolo stamattina, e che sia intervenuto un bel principe a salvarla! Che sia lui la sua fonte di disattenzione!? Beh? Tu che mi dici??" Sara sorride, mentre si passa goffamente una mano tra i capelli. "Che ti devo dire? Hai detto tutto tu! Ma... Lo sanno proprio tutti?!" "Nooo, tranquilla! Solo il nostro piano più tutti gli anestesisti, tra poco lo sapranno le infermiere di sala operatoria immagino.. Ahahah!" Sara spintona amichevolmente Danny, "Sono rovinata." Scoppia una risata spontanea tra i due. Alle 22 il telefono di Danny inizia a suonare. 

"Amore scusa! Mi sono perso a una ripetizione!" la voce dall'altra parte sembra esasperata. "Cerca di sbrigarti... Lo sai che aspetto te per cenare e sto morendo di fame!" Danny rassicura la sua passionale interlocutrice, raccoglie le sue cose e si avvia verso l'uscita dopo aver salutato Sara. "Non preoccuparti Danny, mi dispiace averti causato un problema, a domani!" Sara raccoglie gli appunti e i suggerimenti che il giovane dottore ha condiviso con lei, un biglietto nero satinato spunta tra i libri di testo. 

Ho una telefonata da fare, sono le 22 passate, ma non mi va proprio di prendere un ferry-boat.

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