Capitolo XVI

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Il preside sorrise divertito a quel siparietto -bene! Quindi presumo che le cose stiano andando per il meglio. Ma ho degli aggiornamenti da comunicarvi- e a quel punto divenne più serio.
Sia Hermione, sia Severus, si misero seduti meglio, uno di fianco all'altro, pronti ad ascoltare il preside.

-Mi duole informarvi che durante l'attacco dei mangiamorte ci sono stati dei feriti, ma anche dei morti- fece una pausa e riprese il discorso -fortunatamente nessuna delle persone a voi più vicine è stata coinvolta gravemente-
-Professor Silente- intervenne Hermione -come stanno i miei genitori? Harry? Ron? Ginny?-
-Stanno tutti bene, Signorina Granger. I suoi genitori e i Signori Weasley hanno riportato ferite lievi dopo essere stati sfiorati da un paio di incantesimi.-
La ragazza si rilassó, sprofondando leggermente sullo schienale del divano.
Intervenne successivamente Severus -Preside, deduco che ora passeremo alla fase successiva del piano-
Hermione guardava interrogativa prima il professore e poi il preside, non sapeva cosa avessero progettato e le dava non poco fastidio non essere a conoscenza di quel piano.
-Esatto, Severus. Avete preparato la pozione curativa nel caso di gravi ferite?-
Il mago annuì silenziosamente.
Poi si intromise Hermione, sempre più confusa e arrabbiata da quella storia.
-posso chiedervi di cosa si tratta questa fase successiva?-
Il potion master, senza voltarsi verso di lei, cominció a risponderle in tono seccato -Granger, non deve riguardarti..- ma non finì di parlare che il preside, con un cenno della mano, zittì il mago.
-Suvvia, Severus. La Signorina Granger, giustamente, ha chiesto delucidazioni.- lo rimbeccò bonariamente, guardandolo con il viso abbassato e con un piccolo sorriso, poi si voltó verso la ragazza -ahimè, Signorina Granger, purtroppo non possiamo metterla a conoscenza del piano, solo per una questione di sicurezza. Non parlo di fiducia, ma del fatto che se lei o qualcun'altro venisse sfortunatamente rapito da un mangiamorte, rischieremmo di far saltare tutto. Una tortura protratta per lungo tempo o un potente Legilimens, basterebbero per farci scoprire. Puó stare tranquilla, con Severus è in ottime mani, affiderei a lui la mia stessa vita.-
Concluse il discorso. Hermione abbassó il capo, cominciando a strofinare ed incrociare le mani tra loro, in un misto di imbarazzo e senso di frustrazione.
Il Preside si alzó dal divanetto ed entrambi lo accompagnarono alla porta, salutandolo.
Una volta che il vecchio mago se ne era andato, Severus, voltato ancora di spalle rispetto alla ragazza, disse -prepara le cose, ce ne andiamo-

Un turbinio, un senso di risucchio e la comparsa improvvisa in un altro posto, diedero non poco fastidio allo stomaco di Hermione che, nuovamente, mise una mano sulla pancia piegandosi verso terra, cercando di non vomitare. Prese un paio di grosse boccate d'aria. Riaprì gli occhi dopo quella fastidiosa sensazione e da subito vide un pavimento di pietra piuttosto famigliare. Alzó la testa, guardandosi attorno: una stanza semibuia ma confortevole al cui centro presentava un letto a baldacchino. Nere lenzuola in seta, ben ripiegate, risaltavano rispetto ai tendaggi semitrasparenti e dal colore verde tenue. Un armadio in noce e molto semplice affiancava il letto. Davanti a se era presente una finestra, da cui poteva a malapena scorgere, da quella distanza, un prato verde.
Era tutto molto famigliare, ma non aveva mai visto quella stanza.
-Dove siamo?- chiese quindi incuriosita la ragazza
-Hogwarts-
A quel punto Hermione strabuzzó gli occhi, capendo che la stanza in cui si trovava, presumibilmente, apparteneva al professore. Come se egli le avesse letto la mente, affermó con poco entusiasmo -siamo nella mia stanza-
La mora non ci stava capendo assolutamente nulla: sul perché erano lì ma soprattutto cosa avrebbe dovuto fare lei.
La sua faccia a dir poco sconcertata e incredula, portó Piton a dare ulteriori spiegazioni -starai qui fintanto non sarà più necessario, potrai muoverti tra la stanza da letto, il mio studio e il bagno...nel frattempo...- fece una pausa teatrale -vedi di non combinare nulla o subirai la mia...collera- Le aveva fatto quel discorso con il solito tono serpentino, avanzando in un passo simile a quello di una danza verso di lei, finché non si trovarono vicini: lei attaccata al muro, lui che quasi la bloccava con il suo corpo. Severus aveva anche appoggiato le mani sul muro, ai lati della testa di Hermione.
Concluse con tono roco, avvicinando le proprie labbra a quelle della ragazza, senza toccarle -sono stato chiaro, Granger?-
Lei annuì senza proferire parola e senza quasi respirare, il cuore le batteva all'impazzata.
Il potion master si staccó d'improvviso, uscendo dalla porta della camera che, da quel poco che aveva intravisto la ragazza, conduceva direttamente al suo studio.
Non appena la porta si richiuse, emise un profondo sospiro, chiudendo gli occhi e pensando a quanto quell'uomo fosse bravo a farla impazzire.

Nel pomeriggio Hermione decise che sarebbe stata l'ora giusta per potersi fare un bagno, anche per placare i bollenti spiriti dell'episodio precedente.

Hermione non era affatto sprovveduta, nel lato sessuale. Aveva avuto, a suo tempo, rapporti con Ron, poi peró le cose non erano andate affatto bene: quel ragazzo era diventato troppo geloso nei suoi confronti, finché non fece compromettere la storia stessa. Solo nell'ultimo anno era riuscito a riappacificarsi con lei e, nel frattempo, aveva cominciato ad uscire con Luna Lovegood.

Il bagno privato del professore era piuttosto semplice, di color bianco. La ragazza aprì l'acqua del rubinetto della vasca, facendo uscire l'acqua calda. Versó del bagnoschiuma che aveva trovato nell'angolo della vasca ed attese che l'acqua arrivasse al giusto livello.

Nel frattempo il potion master, intento a sbrigare alcune faccende nella propria aula, aveva richiamato un elfo domestico, ordinandogli di preparare il bagno per la doccia.
Detto fatto l'elfo sparì, ricomparendo dopo una ventina di minuti nella camera del professore, intercettato prima da altri elfi domestici alle prese con un incidente nella cucina del castello. Sentì sin da subito uno scrosciare d'acqua provenire dal bagno e, senza osare ad entrare, pensó fosse presente il professore.
Con uno schiocco di dita sparì nuovamente, pregando tra se stesso che egli non si fosse eccessivamente arrabbiato per quel ritardo.

Il professore non tardó molto ad arrivare nella propria camera tramite il teletrasporto e, sentendo dal bagno l'acqua scorrere, si pregustó il piacere di un bagno caldo. Si tolse il mantello, la camicia, i pantaloni, le calze e l'intimo.

Completamente nudo aprì la porta del bagno, senza notare che Hermione, altrettanto nuda, stava entrando nella vasca, una gamba era già dentro l'acqua.
Alzó gli occhi ed Hermione fece lo stesso. La ragazza emise un gridolino e fece per cadere dentro la vasca, rischiando di farsi male, ma il professore corse verso di lei, afferrandola e portandosela a se.

Inter Lineas | Part.2 | SeverusxHermioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora