Capitolo XX

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Si smaterializzarono direttamente all'interno della Tana. Cominciando ad abituarsi alla sensazione sgradevole della smaterializzazione, si mise subito ritta e, senza aspettare l'uomo, corse in cucina, dove venne accolta caldamente da tutti i presenti.
Severus entró, rimanendo in disparte, appoggiato allo stipite della porta e, con la faccia disgustata, guardó quello spettacolo troppo smielato per i suoi gusti.

I genitori di Hermione furono i primi ad abbracciarla. -Tesoro stai bene?- chiese preoccupata sua madre.
-Si mamma, sto bene- rispose la ragazza con tono leggermente imbarazzato.
Il padre, lasciandole tranquille a parlare, andó verso il professore.
-La ringrazio, Professor Piton-
Il potion master annuì affermando -dovere-
Per la prima volta qualcuno lo aveva ringraziato in modo sincero e la sensazione era a dir poco strana per Severus. Non conosceva bene la gratitudine delle persone, perciò si trovó in difficoltà nel rispondere in modo decentemente umano. Ma nonostante il piccolo imbarazzo del momento, il retrogusto di quel gesto genuino del padre era dolce, positivo.
Si ritrovó a sorridere appena per qualche secondo, poi ritornó serio.
Il suo sguardo cercó nuovamente Hermione, che nel frattempo era passata ai saluti di Harry e Ron.
In qualche modo era riuscito ad affrontare e superare la frustrazione verso Potter: frutto dell'amore di una donna che aveva amato e di un uomo che aveva odiato. Se prima lo trattava con odio misto ad una forma criptica di premura, ora il rapporto era arrivato ad una civile e staccata discussione.
Poi guardó Weasley ma il pensiero non fu altrettanto gentile: il rosso in quel momento le stava accarezzando il viso, tentando qualche approccio fin troppo intimo.
Un moto di rabbia colpì all'istante l'uomo. Avrebbe desiderato, più di qualunque altra cosa in quel momento, lanciargli uno schiantesimo.
Più guardava quella scena, più l'adrenalina si stava impossessando del suo corpo. Sentiva che stava perdendo il controllo.
Stava per impugnare la bacchetta, fissando quella testa rossa insolente, quando Molly, inconsapevolmente, lo fece distrarre dal suo intento -Severus, vuoi una tazza di tè?-
Il potion master distolse gli occhi da Weasley e si concentró sul suo interlocutore.
-Grazie- e andó a sedersi lungo la tavolata della saletta.

Lo seguirono tutto il resto dei presenti, a parte Harry, Ron, Ginny, i gemelli ed Hermione, che vennero invitati a salire in camera.
Per tutta risposta, Fred e George, tirarono fuori le orecchie oblunghe, per cercare di carpire qualche informazione in più, peccato che i presenti nella sala parlassero in modo talmente flebile che, pure con l'invenzione dei gemelli, non si riusciva a sentire granchè.
Inoltre la porta chiusa di certo non li aiutava nella loro missione.
Ad un tratto si sentì, peró, la voce di Piton, molto nitida, ma lapidaria.
-Credo che Granger ce la farebbe a sopravvivere-
Ma subito dopo Molly alzó di poco la voce -Severus! Non vorrai mica sacrificarla, non è carne da macello, è solo una povera ragazza!-
Remus quindi si intromise -Molly, in questo caso do ragione a Severus, Hermione è molto forte, riuscirebbe ad affrontare questa situazione-
Molly per tutta risposta disse -Si tratta di Bellatrix, sapete fin dove puó arrivare!-
E di nuovo i presenti abbassarono la voce.

Harry si voltó verso Hermione, abbracciandola. La mora era semplicemente agitata. Avevano deciso di sacrificarla, ma per cosa?
Si sentiva tradita da tutti, soprattutto da Severus.
Si distolse dall'abbraccio, corse in camera e prese la sua borsetta. Il gruppo la seguì, ma si scontrarono sullo stipite della porta.
Harry la bloccó per le spalle -Herm, cosa stai facendo?-
-Me ne vado Harry- era in lacrime -tutti loro mi vedono come un possibile sacrificio per i loro scopi, mi sento tradita. Non mi hanno nemmeno coinvolta nei loro piani-
Harry provó a farla ragionare -Herm, se ci pensi fino ad ora ognuno di noi qui ha avuto un ruolo in quello che è successo. Forse anche in ció che sta accadendo. Loro sanno a cosa si va incontro, di certo non ti faranno rischiare la morte!-
-Lasciami Harry!- A quel punto la ragazza aveva alzato non poco la voce e corse giù per le scale. Sentendo tutto quel trambusto, Molly aprì la porta della sala e vide Hermione scendere le scale per poi dirigersi alla porta d'entrata.
-Hermione! Dove vai?-
Per tutta risposta la mora non disse nulla. Si voltó un'ultima volta a vedere Molly e Severus dietro di lei, con gli occhi lucidi e tristi. Appena aprì la porta Molly cominció ad alzare la voce per richiamarla, mentre Severus la superó per cercare di afferrarla, ma fu tutto inutile: Hermione era corsa via, fuori dalla Tana.

Era da un'ora che Hermione era scomparsa, assieme a lei anche Severus, che la stava cercando.
I ragazzi nel frattempo erano scesi in sala, per cercare di dare spiegazioni alle domande di Molly e Arthur.
Molly era sempre più incredula -fatemi capire bene: avete origliato una riunione segreta?-
La donna si alzó dalla sedia, sbuffando sonoramente e alzando in modo veloce le braccia al cielo, per poi abbassarle prontamente. Si voltó verso i ragazzi, appoggiando le braccia ai fianchi e affermando -ma vi rendete conto della gravità del fatto? Ci sarà un motivo se non vi abbiamo convocato, no?-
Il gruppo di ragazzi abbassó lo sguardo, nessuno fiatava, erano tutti in apprensione per la loro amica. Molly lo capì, per cui smise con la ramanzina per avvicinarsi a loro e accarezzare le spalle. Sorrise amabilmente e disse solo -vedrete che ritroveremo la nostra Hermione!-

Nel frattempo Severus continuava a smaterializzarsi da un posto all'altro, camminando e guardandosi attorno in religioso silenzio. Dove poteva essersi cacciata?
Un moto di agitazione, preoccupazione e tristezza lo stava colpendo in pieno, dritto come un proiettile. Cosa avrebbe fatto, se le fosse successo qualcosa?
Diventó pallido al solo pensiero.
Si smaterializzó nuovamente, questa volta nei pressi della Tana, in un piccolo parco.
Percepiva qualcosa di strano nell'aria, un'energia negativa. Rimase fermo sul posto, guardandosi attorno e scrutando visivamente il paesaggio circostante.
Ad un certo punto comparì un'ombra tra gli alberi, proprio di fronte a lui. Rimase fermo a scrutarne i movimenti.
Poi la vide: capelli ricci e neri, sguardo folle e sorriso maligno.
-Bene bene, Sev, quindi la mocciosetta era accompagnata da te-
Tiró a se Hermione, la mise davanti a se, puntandole la bacchetta al collo.
L'incubo di Severus stava letteralmente prendendo forma.

Inter Lineas | Part.2 | SeverusxHermioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora