Ad un certo punto comparì un'ombra tra gli alberi, proprio di fronte a lui. Rimase fermo a scrutarne i movimenti.
Poi la vide: capelli ricci e neri, sguardo folle e sorriso maligno.
-Bene bene, Sev, quindi la mocciosetta era accompagnata da te-
Tiró a se Hermione, la mise davanti a se, puntandole la bacchetta al collo.
L'incubo di Severus stava letteralmente prendendo forma.Hermione sembrava impassibile, nonostante la presa violenta di Bellatrix sui suoi capelli.
Il potion master tiró fuori, con fare incerto, la sua bacchetta.
Bellatrix si mise a ridere -cosa credi di fare, Sev?- e quindi cominció a premere la propria bacchetta contro la pelle della ragazza. Dalla punta fuoriusciva una luce rossastra. Solo a quel punto, sul viso di Hermione, cominció a comparire una smorfia di dolore.
-Lei non centra nulla, Bella-
Nel frattempo comparve un taglio tra la gola e il décolleté della ragazza. Il sangue che ne usciva, inizió a sporcarle l'abito.
-Oh...io credo invece che questa sgualdrinella centri qualcosa con te-
-Non so di cosa tu stia...- ma venne interrotto dal pianto di Hermione, all'ennesimo taglio prodotto dalla bacchetta.
-Sectumsempra- pronunció con voce flebile la mangiamorte. Una serie di squarci cominciarono ad aprirsi sul corpo di Hermione. L'abito candido, divenne successivamente color scarlatto. La ragazza a malapena riusciva ad emettere dei lamenti. Gli occhi colmi di lacrime guardavano imploranti il professore, che in quel momento era talmente shockato da rimanere quasi immobile. Era un film dell'orrore a cui non avrebbe mai voluto assistere. Anzi...il peggiore dei suoi incubi, dopo la morte di Lily.-Avada!- Bella tentó di colpire il mago con una maledizione senza perdono, ma inutilmente: Severus aveva prontamente alzato una barriera. Conosceva quella pazza, ma forse non fino in fondo.
-Imperio!- a quel punto la maledizione senza perdono fu lanciata su Hermione, che tentó di scansarsi da quel lampo giallognolo, riuscendoci in parte, visto il dolore dovuto al Sectumsempra.
Severus sgranó gli occhi. A quello non era affatto pronto. Per un attimo il tempo rallentó esponenzialmente, si respirava una sorta di souspance nell'aria, in attesa di capire cosa sarebbe accaduto subito dopo.
Hermione avanzó verso l'uomo, come una marionetta, con lo sguardo assente. Sembrava essersi scordata dei profondi squarci sul suo corpo...quel corpo che, ora, si muoveva contro la sua forza di volontà e si dirigeva verso il professore, per attaccarlo. Ad un certo punto gli occhi, peró, la tradirono: una lacrima si fece strada sul suo viso. Era semi-cosciente, sotto l'effetto parziale dell'imperio. Si fermó a pochi metri da lui.
Lui la guardó con un velo di tristezza negli occhi e sussurró -perdonami, Hermione ti prego- tentando di strapparla da quella potente maledizione.
Il viso della ragazza rimase apatico. Alzó la bacchetta sul viso di Severus.
A quel punto l'uomo si arrese. Aveva capito di essere arrivato al capolinea della sua vita. Non poteva essercene uno peggiore di questo: essere ucciso dalla persona che lui, in fin dei conti, amava.
Cercava costantemente un guizzo o un luccichio negli occhi di lei, ma sembravano più cupi del solito. Quei stessi occhi color miele che lo avevano amato fino a qualche ora prima, seppur il loro litigio.
-Uccidilo!- Bellatrix aveva pronunciato quasi in un sibilo quella parola.
Hermione sorrise malignamente, fissando Severus. Uno di quei sorrisi così arcigni, così macabri che non li si potrebbe mai scordare. Cominció a pronunciare la maledizione mortale -Av..-
Ma poi accadde l'imprevedibile: si giró di scatto e la lanció contro Bellatrix.
La mangiamorte, presa alla sprovvista, venne colpita in pieno dal lampo verde. Questa si immobilizzò e diventó sempre più pallida, fino a cadere a terra esamine.
La Maledizione Imperius che Bellatrix aveva tentato di lanciare su Hermione, non era riuscita in pieno, proprio perché l'aveva presa di striscio. Ció le aveva permesso di rimpossessarsi del proprio corpo, grazie alla sua forza di volontà, e quindi di fingersi sotto maledizione.
Inspiró velocemente, guardando il corpo steso, immobile di Bellatrix. Il cuore le batteva all'impazzata.
Sentì un fruscio alle proprie spalle e si voltó tempestivamente puntando la bacchetta: era Severus.
Lui si immobilizzó, guardandola con il suo solito sguardo austero.
-Hermione-
-Stammi lontano- ruggì furente la ragazza -volevate usarmi come cavia per i vostri piani, senza interpellarmi-
Severus, quindi, sfoderó la bacchetta in velocità evocando -Expelliarmus-
La bacchetta di Hermione voló via alcuni metri. La ragazza strabuzzó gli occhi. Non si capacitava di come potesse essersi fatta ingannare da un incantesimo tanto stupido.
Arretró di alcuni passi, guardando il professore e cercando la propria bacchetta.
Il professore, invece, avanzava verso la ragazza. Dapprima lo sguardo pareva furente, per poi apparire disteso e impassibile non appena Hermione si era fermata, bloccata da un tronco d'albero alle proprie spalle.
Piton si appoggió al tronco con le mani, bloccando la ragazza.
-Granger, anche Potter è stato sacrificato durante la battaglia di Voldemort, eppure è qui- Hermione quasi non respirava, lui continuó -sappi che era tutto voluto, il fatto che sentissi la nostra riunione, sapevamo che quelle teste di legno dei Weasley avrebbero utilizzato i loro stupidi giochetti per aggirarci.-
Hermione era sempre più confusa, stordita anche dalle ferite e dal sangue perso.
-Inoltre hai avuto la reazione che ci si aspettava. Era necessario. Bellatrix era molto vicina ad individuare la Tana.-
Hermione cominciava ad assemblare i vari pezzi del puzzle. Tutto ritornava.
Inizió a rilassarsi, ma le forze pian piano la abbandonarono. Severus capì subito che la ragazza stava svenendo. Le ultime parole che lei sentì, furono -sei stata brava, Hermione- e due labbra appoggiarsi sulla sua fronte.
La prese immediatamente tra le braccia, prima che cadesse a terra. Richiamò la sua bacchetta con un -Accio- e si smaterializzó all'entrata della Tana.Entró con il corpodi Hermione tra le braccia, in stato di incoscienza. Molly, sentendo la porta aprirsi, accorse subito da loro, emettendo un piccolo gridolino e spalancando gli occhi agitata.
-Portala in camera Severus-
Non se lo fece ripetere e salì subito le scale.
Nel frattempo tutti si erano affacciati al piccolo stipite che divideva la cucina dal disimpegno.
Non capivano cos'era successo. Ron, quindi, chiese agitato a sua madre -che è successo ad Hermione mamma? Perché è ridotta in quello stato? È stato quel pipistrellaccio vero?-
Peccato che, preso dai mille quesiti e dal panico, non aveva ne visto ne sentito Severus entrare in cucina.
Molly si era bloccata, fissando il professore.
-Allora mamma?- il rosso non aveva proprio capito nulla.
Severus, quindi, non tardó a rispondere -Weasley, le consiglio vivamente di tenere le sue inutili domande ad un momento più...opportuno-
Ron si era raggelato nel sentire la sua voce. Si voltó lentamente, guardando spaventato il professore.
Piton era soddisfatto, aveva raggiunto il suo obiettivo. Ma mancava un'ultima cosa.
-Per quanto riguarda l'etichetta assegnatami, la invito a sviluppare maggior intelligenza ma soprattutto raffinare il suo gusto. Per ora il livello di entrambi è da molliccio. Dubito nella riuscita di questa...ardua impresa.- aveva terminato la frase con la sua solita ed esasperante lentezza.
Ron deglutì, annuendo appena con la testa e tenendo gli occhi sgranati dalla paura.
-Spostati caro- le disse sua madre con un filo di voce, mentre teneva in mano una bacinella e una stoffa. Superó anche il professore dirigendosi verso le scale.
Piton fece lo stesso, guardando con disgusto il rosso.
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Inter Lineas | Part.2 | SeverusxHermione
FanfictionUn compito, una frase, la svolta della vita. La storia non tiene conto degli avvenimenti presenti nella saga originale di Harry Potter.