Capitolo XV

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Severus quindi le disse, leggermente più pacato e con il sopracciglio destro alzato -pensi di stare qui ancora per molto Granger?!-
Hermione corse subito fuori dal bagno proferendo un flebile -scusa-, richiudendo la porta dietro di se e appoggiandovisi addosso con la schiena. Mise le mani sul viso arrossato e accaldato.
"Per Godric..."

Hermione non sapeva decidersi tra: gettarsi dalla finestra della camera, dalle scale oppure sotterrarsi nei dintorni della dimora. Imbarazzata, scese in salotto, sedendosi rannicchiata sul divano e ripensando a quanto accaduto: quell'uomo sotto strati di vestiti, possedeva un fisico niente male. Ripensava alla sua schiena piena di cicatrici e a come, involontariamente, gli occhi erano caduti sui suoi glutei tonici. Prese il cuscino che aveva di fianco e se lo mise in faccia, in segno di vergogna, scuotendo animatamente la testa come a voler levarsi di torno quel pensiero.
Rimase ferma sul divano per un po, finchè non sentì i passi dell'uomo arrivare dietro di lei. Stette composta e immobile. Dopo qualche secondo sentì il fiato di lui sfiorarle l'orecchio per poi sentirlo parlare con voce bassa ma roca -un'altra volta che osi entrare in bagno finché ci sono io e ne pagherai le conseguenze, Granger-
Poi peró successe l'imprevedibile: la ragazza si sentì delicatamente afferrare i capelli, costretta a reclinare il collo da un lato per essere baciato avidamente.
Hermione non poteva vedere nulla e il senso del tatto cominció prepotentemente a farsi sentire.
Socchiuse gli occhi sospirando. Era la prima volta che Severus la stava toccando in quel modo.
Il potion master liberó i capelli della ragazza dalla sua stretta e si staccó bruscamente.
Rimase vicino a lei e le ripetè solamente -una sola volta, Granger-
Lei non capiva..la stava invitando a rifare quell'errore? O era una minaccia? Fatto sta che in quel momento ci capiva ben poco, talmente confusa ed eccitata da quello che era appena successo.
Appena ripresa da quell'evento, si voltó e vide Severus abbottonarsi la camicia nera. Inconsciamente il proprio sguardo finì sul collo dalla pelle diafana del professore, dove nettamente si stagliava il morso di Nagini. Sarebbe passato molto tempo, prima che quel segno fosse sparito, oltre all'utilizzo costante di miscele di erbe appositamente selezionate dal professore.
Mentre si abbottonava la camicia, Severus guardava fuori dalla finestra. Continuando a fissare il paesaggio e abbottonandosi i gemelli dei polsini, le disse -ho bisogno che mi aiuti con la pozione per la ferita-
L'aveva letta nel pensiero? Si riscosse immediatamente e senza pensarci gli rispose di si. Lui quindi continuó -alcuni ingredienti li ho portati con me, altri bisogna cercarli. Muoviamoci-

Dopo la lunga perlustrazione mattiniera, tra le piccole dune di sabbia ed erba secca, tornarono a casa e cominciarono a preparare tutto il necessario per ricreare la pozione.
-guarda bene e impara- aveva raccomandato Severus alla ragazza. Per cui Hermione si mise al suo fianco e cominció a fissare ogni singolo movimento dell'uomo.
Severus, prima di cominciare a lavorare, rotoló le maniche della camicia nera, quasi fino al gomito. Sul suo avambraccio si stagliava, seppur molto sbiadito, il marchio nero. La ragazza cercó di non dar peso alla cosa, troppo interessata invece a quello che le stava per insegnare il potion master.
La sola cosa che un po tradiva la sua volontà, era il fascino che provava nel vedere quell'uomo compiere anche il più semplice dei gesti in modo estremamente elegante, persino il solo rotolare le maniche. Ne rimaneva incantata.
Cercó di scuotere la testa per cercare di rimanere lucida e attenta a ció che stava per imparare.
Severus cominció a tagliare delle foglie di menta, sminuzzandole velocemente, talmente veloce e delicato che sembrava non stesse tagliando. Prese dei chiodi da garofano e li schiacció con lo stesso coltello.
Accese il calderone. -Vieni qui-
Hermione non se lo fece ripetere due volte, si posizionó davanti al calderone come le aveva indicato il professore.
Quest'ultimo le si mise dietro, mani conserte e a impartire ordini su come dovevano essere miscelati gli ingredienti.
-butta assieme nel calderone le foglie di menta sminuzzate e il purvincolo e mescola-
Hermione fece quanto detto. Prese il mestolo e cominció a farlo girare.
-per quanti minuti?-
-due-
Passarono quei due minuti e il potion master proseguì con le indicazioni.
-ora prendi i chiodi di garofano, i fiori di ciliegio e la polvere di bardana e mescolali lentamente assieme agli altri ingredienti, cinque minuti-
La ragazza fece quanto detto. Era perplessa in merito a quella pozione. Pareva una rivisitazione della Pozione Cura Ferite, non poteva essersi medicato per tutto questo tempo con una pozione simile.
Ad un tratto sentì l'uomo avvicinarsi e appoggiarsi su di lei. Giuró di aver sentito la mano dell'uomo accarezzarle il fianco destro.
Il viso di Severus si avvicinó a quello di Hermione, sporgendosi per guardare all'interno del calderone. La mora si era appena voltata verso di lui, il cuore cominció a batterle all'impazzata.
Il professore, con la mano appoggiata sulla vita di Hermione, prese dalla tasca del proprio mantello due fialette, portandole davanti al viso di Hermione. Una fialetta conteneva un liquido completamente trasparente, l'altra un liquido biancastro.
-Lacrime di fanny- e ne versó il contenuto.
-Amido disciolto in acqua- e riversó anche quel liquido nel calderone.
Fece rimanere la ragazza davanti al calderone, prese in mano il mestolo e diede una mescolata finale al contenuto. Il liquido divenne molto denso.
-ora deve raffreddare-
Hermione annuì e si voltó verso Severus, appoggiando le mani sul suo petto.
-Perché hai voluto insegnarmi questa pozione?-
Severus, imperturbabile, rispose -perché se un giorno ne avessi bisogno, questa ti potrebbe salvare la vita. Ho ancora residui di veleno sulle ferite, ecco perché ho aggiunto le lacrime di fanny-
La ragazza portó una mano sul collo del professore, sfiorando con il polpastrello le due ferite. Il professore chiuse gli occhi, rilassato. Quindi Hermione si alzó appena in punta di piedi, baciando a fior di labbra l'uomo.
Lui ricambió, approfondendo quel bacio. La avvolse tra le sue braccia, continuando a baciarla.

Ma un bussare alla porta li ridestó da quell'intimo momento.
Entrambi sfoderarono le bacchette. Chi poteva essere? Rispetto alla porta d'entrata, Severus ed Hermione si misero ai due lati opposti, appoggiandosi al muro. L'uomo, con l'indice puntato davanti alla bocca, fece cenno alla ragazza di tacere, che annuì.
-Severus- era la voce di Silente -Fanny è risorta-
Hermione guardó confusa Severus, che allora si rilassó. Lo vide aprire la porta. Probabilmente era il messaggio in codice per farsi riconoscere al professore.
-Ah buonasera Signorina Granger, buonasera Severus! Vedo che state bene!-
Hermione si mise da parte per accogliere il preside -Professor Silente!- rispose felice la mora.
-Dov'è Harry?- chiese perplessa
Nel frattempo si accomodarono in salotto.
-Il Signor Potter è con i Weasley al sicuro- e sorrise bonariamente alla ragazza. Poi guardó Severus da sopra gli occhialini a mezzaluna -spero che questa convivenza tra voi, seppur forzata, non abbia creato problemi-
-non più di quanti la sotuttoio ne abbia creati in questi sette anni, preside-
Hermione si era voltata verso Severus, sconvolta da quell'affermazione. Aveva aperto la bocca per ribattere, ma poi si era ricordata che, molto probabilmente, il potion master stava solo recitando la sua parte per proteggere entrambi.

Il preside sorrise divertito a quel siparietto -bene! Quindi presumo che le cose stiano andando per il meglio. Ma ho degli aggiornamenti da comunicarvi- e a quel punto divenne più serio.
Sia Hermione, sia Severus, si misero seduti meglio, uno di fianco all'altro, pronti ad ascoltare il preside.

Inter Lineas | Part.2 | SeverusxHermioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora