Capitolo XXII

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-Per quanto riguarda l'etichetta assegnatami, la invito a sviluppare maggior intelligenza ma soprattutto raffinare il suo gusto. Per ora il livello di entrambi è da molliccio. Dubito nella riuscita di questa...ardua impresa.- aveva terminato la frase con la sua solita ed esasperante lentezza.
Ron deglutì, annuendo appena con la testa e tenendo gli occhi sgranati dalla paura.
-Spostati caro- le disse sua madre con un filo di voce, mentre teneva in mano una bacinella e una stoffa. Superó anche il professore dirigendosi verso le scale.
Piton fece lo stesso, guardando con disgusto il rosso.

Severus e Molly chiusero la porta della camera. Cominciarono a togliere gli abiti ad Hermione, rivelando quei profondi squarci che le avevano dilaniato gran parte del corpo.
Stava perdendo molto sangue e non si poteva perdere altro tempo.
Severus sfoderó la bacchetta, sedendosi elegantemente sul letto ed evocando un incantesimo curativo molto potente -Vulnera Sanentur-
Continuava a ripeterlo come un mantra, passando la bacchetta su tutto il corpo di Hermione. Tutto il sangue che il corpo aveva perso, veniva riassorbito da quei squarci, che pian piano si stavano chiudendo.
Molly era stupita. Quel mago era veramente potente per conoscere e padroneggiare un incantesimo curativo del genere, soprattutto perché quel tipo di incantesimo apparteneva ai proibitivi. Solo medimaghi, guaritori e maghi abili erano a conoscenza di una tale magia.
Non appena l'ultima ferita si chiuse, Severus si rilassó leggermente. Se si avesse aspettato ancora, probabilmente Hermione non sarebbe riuscita a salvarsi.
Severus si alzó dal letto, mentre Molly finì di risciacquare il corpo di Hermione dal sangue rappreso e dalle ferite minori.
Il mago attese che la donna finisse.
-Quanto tempo ci vorrà per Hermione, Severus?-
-Il tempo necessario. Dipenderà tutto da lei-
La donna sorrise amaramente, uscendo dalla stanza con la bacinella. Rimase solo lui, mentre la copriva con il lenzuolo. Si risedette per qualche secondo.
Con l'indice le accarezzó lo zigomo e il mento, sussurrando un -riprenditi, sono qui- per poi alzarsi velocemente e uscire dalla stanza.

Sceso in sala, Molly bloccó per qualche secondo il professore. -Severus, ti chiedo di fermarti qui da noi finché Hermione non si sarà ripresa, non vorrei ci fossero complicazioni nel frattempo-
Piton alzó il suo solito sopracciglio destro -Granger saprà cavarsela benissimo. Ma...visto la vostra eccessiva premura...purtroppo dovró stare qui...-
In realtà il professore sperava di poter stare vicino alla ragazza. Lui, come i presenti, era preoccupato per la sua salute.
Per l'ennesima volta si sentiva frustrato: Hermione aveva sofferto per mano sua, con quell'incantesimo maledetto che lui aveva creato, il Sectumsempra. L'unico conforto in quel momento era la morte di quella pazza di Bellatrix. L'era dei mangiamorte vendicatori avrebbe avuto fine a partire da quel giorno stesso.

Le giornate trascorrevano tranquille alla Tana. Di tanto in tanto Severus, con la scusa delle cure, andava a far visita ad Hermione, che peró non accennava a svegliarsi.
Nel frattempo Arthur, Molly, Sirius e Remus avevano spiegato ai ragazzi il piano dei giorni scorsi e della riunione volutamente fatta senza insonorizzare la sala.
Ormai il peggio era passato. Si attendeva solamente il risveglio di Hermione.
Fu proprio una mattina, mentre quasi tutti stavano ancora dormendo, che lei si era svegliata. La prima sensazione che aveva provato era la fame: una fame tremenda.
Così scese dal letto. Ma le gambe le tremavano, faticava a stare in equilibrio. Inoltre, guardandosi, era solamente in intimo.
Prese la borsetta dal comodino ed estrasse la vestaglia. Si coprì con quella e pian piano scese le scale, reggendosi sulla ringhiera. Superó lo stipite e si guardó attorno, vedendo alla propria destra dei capelli neri spuntare da dietro la poltrona. Era lui e a quanto pare era sveglio: stava leggendo la gazzetta del profeta.
Il titolo in prima pagina riportava la morte di Bellatrix. Hermione lesse silenziosamente quel titolo "Bellatrix Lestrange uccisa per mano di Hermione Granger" e sotto ancora "Il mondo magico inizierà a vivere una nuova e pacifica era".
Hermione ricordava qualcosa da quello scontro, ma faticava ancora. Non insistette per evitare una forte emicrania.
Non sapeva se presentarsi davanti a lui senza dire nulla o se chiamarlo. Non voleva spaventarlo.
-Severus-
Il mago gettó di colpo la gazzetta del profeta da un lato e si alzó subito dalla poltrona.
Appena la vide strabuzzó appena gli occhi ma andó subito verso di lei. La abbracció silenziosamente e le disse -come stai?-
-Bene- era ancora debole, si teneva aggrappata a lui -ma ho fame-
Lui annuì. La fece sedere sulla sedia.
-Sta ferma lì, vado a chiamare la Signora Weasley-

Attese qualche minuto ma poi vide Molly e Severus venire giù dalle scale.
-Oh cara!!- Molly la abbracció -ti preparo subito qualcosa di caldo!-
Hermione la guardó sparire in cucina, sorridendo. Quella donna era proprio una mamma.
Severus si sedette di fronte a lei. Senza farsi vedere, prese le mani della ragazza, avvolgendole nelle sue.
-Non sparire mai più-
La mora sapeva che c'era ben altro dietro a quella semplice frase. Lo percepiva anche dallo sguardo del potion master.
Molly ritornó in sala e Severus staccó le sue mani da quelle di Hermione.
-Ecco qui cara!- Molly le aveva appoggiato un paio di piatti ricolmi di pietanze calde.
La ragazza le sorrise -Grazie Molly-

Consumate le pietanze, Hermione ritornó in camera. La seguì Severus.
Chiusero la porta. Hermione si rimise sotto le coperte. Il potion master le accarezzó appena lo zigomo e fece poi per andarsene.
-Stai qui, ti prego-
Come poteva dire di no? Le era mancata, aveva avuto una tremenda paura di perderla. Fece quanto chiesto da lei: si tolse le scarpe e si accomodò anch'egli sotto le coperte, avvolgendola con il suo braccio, mentre lei appoggiava la testa sul suo petto.
D'un tratto il professore disse solo -non posso-
La mora sollevó la testa, accigliata. Non capiva quelle due parole e temeva le stesse ripetendo l'ultimo discorso fatto durante la quarantena, nella sua stanza ad Hogwarts. Rimase in attesa, in silenzio.
-non posso stare staccato da te, non ci riesco-
Hermione, stupita più che mai, stava per dire qualcosa, ma il potion master la fermó all'istante -non dire nulla Granger. Hai capito bene cosa sto dicendo-

Questa era stata la sua confessione sentimentale. E conoscendo quell'uomo, Hermione doveva accontentarsi. Chiuse gli occhi e, sorridendo, appoggió nuovamente il viso al suo petto, riaddormentandosi.

Inter Lineas | Part.2 | SeverusxHermioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora