Capitolo XXIII

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Questa era stata la sua confessione sentimentale. E conoscendo quell'uomo, Hermione doveva accontentarsi. Chiuse gli occhi e, sorridendo, appoggió nuovamente il viso al suo petto, riaddormentandosi.

Fu strano per tutti ritornare al castello, specialmente dopo aver concluso i M.A.G.O. e in un giorno caldo di luglio. D'altronde la precedente cerimonia per i diplomi era stata interrotta da quel spiacevole incontro con i mangiamorte.
Il Professor Silente, quel giorno, aveva deciso di allestire il tutto sulle sponde del lago nero, sotto le fronde di alcuni alberi, che donavano sollievo dai caldi e prepotenti raggi del sole estivo.
La cerimonia non era ancora iniziata, ma i presenti erano già seduti, in attesa dell'arrivo di Silente. O quasi tutti...mancavano all'appello due persone: una studentessa e un docente che, in quel momento, si trovavano in Sala Grande, deserta e silenziosa come non mai.
Piton dava le spalle alla porta d'entrata. Stava accarezzando il viso di Hermione. -Signorina Granger, devo ammettere che in fatto di stile, meriterebbe un Eccezionale- alzó un sopracciglio e, avvicinandosi al suo orecchio, le disse con tono roco -in femminilità oserei dire che mi manda letteralmente fuori di testa-
Scivoló velocemente sul suo collo per darle un bacio, poi si ricompose, con il suo solito sguardo imperturbabile, guardandola severo.
Lei sorrise al mago, divertita. Cercó di ritornare seria e, un po ironica, rispose -la ringrazio, Professor Piton-
Stava per alzarsi sulle punte e baciarlo quando, dal fondo della sala e più precisamente dall'entrata, Silente chiamó Piton -Severus, vieni? La cerimonia sta per iniziare-
Hermione si fermó all'istante, imbarazzata. Si allontanó di qualche passo dal professore mentre lui si giró verso il suo interlocutore.
Albus, vedendo Hermione, disse allegro -Ah! Ma c'è anche la Signorina Granger!-
Severus, con passo sicuro, andó verso Silente e disse infastidito -Si, Albus, la Granger non riesce a fare a meno di combinare guai anche in un giorno come questo- aveva cercato di trovare una giustificazione per la situazione in cui si erano trovati, rimanendo sul vago.
Hermione li seguì fino al luogo della cerimonia, mantenendo debita distanza.
Harry, vedendo l'amica arrivare, le andó incontro -ma dov'eri finita?-
-non posso nemmeno andare in bagno ora?!-
E si sedettero. Ginny la guardó intensamente per chiamarla all'attenzione e, non appena i loro sguardi si incrociarono, le fece l'occhiolino. Hermione portó gli occhi al cielo, un po divertita, visto il piccolo sorriso sull'angolo destro della bocca.
Non appena Albus inizió a parlare, Ron fece una battuta tragicomica a bassa voce -speriamo stavolta non ci siano brutte sorprese-
Harry sorrise guardando Ron, mentre Hermione sbuffó portando gli occhi al cielo.

La cerimonia procedette tranquilla.
Hermione rifletteva sul fatto di come fosse strano vedere Severus tra il corpo docente, così austero, severo, imperturbabile e di quanto fosse totalmente differente nella vita privata.
Ripensava all'anno precedente: prima della battaglia non avrebbe mai pensato di potersi innamorare del suo Professore di Pozioni.
Già...innamorata...ma lui?
Era un quesito che da molti giorni le attanagliava la mente, di tanto in tanto.
Certo, lui si era confessato dicendole che non poteva stare lontano da lei, ma prima di ció le aveva detto ben altro, che quella storia non avrebbe avuto un futuro.
Tutti quei pensieri la stavano divorando al punto tale da non accorgersi che Silente la stava convocando vicino al leggio.
Ginny le diede una gomitata come a risvegliarla -Herm! Vai!-
La mora scosse la testa e frettolosamente arrivó a Silente. Severus la guardó con il sopracciglio alzato in segno di disappunto.
Appena Hermione raggiunse il Preside, quest'ultimo la prese bracciocollo e continuò il discorso -come ben sapete, la Signorina Granger, ha avuto un anno assai movimentato.- la guardó da sopra gli occhialini a mezza luna e le sorrise, lei contraccambió, poi continuó -di certo il suo contributo, per mettere ufficialmente fine all'era di Voldemort e dei suoi seguaci, è stato fondamentale. È per questo che, oltre a consegnarle il diploma con il massimo del punteggio, in accordo con tutto il corpo docente le offriamo una cattedra per Difesa Contro le Arti Oscure. Come ben sa, questa cattedra è stata sfortunata negli ultimi anni, ma da oggi potrebbe trovare, in via definitiva, un ottimo insegnante-
Il pubblico applaudì calorosamente a quella notizia. Harry si alzó sorridendo a 32 denti e battendo animatamente le mani.
Hermione doveva ancora metabolizzare ció che stava accadendo: avrebbe lavorato ad Hogwarts da settembre, sarebbe stata dall'altra parte della cattedra, sarebbe stata vicino a chi amava.
Ringrazió Silente dicendogli a bassa voce di aver accettato l'offerta, per poi dirigersi verso la propria sedia, mentre Ginny e il resto degli amici la abbracciavano.
Non potè fare a meno di guardare Severus, che in quel momento sorrideva appena mentre ricambiava lo sguardo.

Il ritiro dei diplomi si concluse ben presto, dando spazio al banchetto posto sulla sponda del lago nero. Parlavano tutti animatamente e il clima che si respirava, finalmente, era di pace e serenità. Di certo il bel tempo aiutava il tutto.
Hermione prese un calice di vino elfico e brindó con i propri amici. Si guardó attorno, alla ricerca di Severus, ma di lui nessuna traccia.

Finita la cerimonia tutti gli studenti si ritirarono nelle proprie camere per imballare i propri oggetti personali, rimasti qui dal primo tentativo di cerimonia fallito.
Hermione e Ginny entrarono nel loro dormitorio femminile. Continuavano a ridacchiare: un po per il vino, un po per le battute di Ron e Neville.
La mora giró la testa verso il letto e solo in quel momento, smise di ridere. La rossa la seguì.
Hermione si avvicinó al suo letto, dove era presente un piccolo cofanetto in velluto nero. Con esso una lettera.
Aprì da prima il cofanetto, rivelando un anelli con tre piccoli diamantini, molto semplice ma fine. Infine aprì la lettera.

Mi hai insegnato che Amore significa condivisione. Voglio condividere con te il bene e il male che questa nuova vita ci riserverà.

Ovviamente la firma mancava. Le parole, seppur poco sofisticate e d'impatto, erano le più vere, genuine che avesse mai potuto sentire da lui. Le aveva dichiarato Amore, nuovamente e, questa volta, ufficialmente.

Settembre era arrivato e con esso anche gli studenti del primo anno, che si apprestavano ad accomodarsi ai banchi. La porta si spalancó di colpo, rivelando una figura che di certo non era femminile, come si aspettavano per la lezione di Difesa Contro le Arti Oscure.
-Bene, bene- Piton si era appoggiato al tavolo scrutando ogni volto di quei poveri studenti.
-Per vostra fortuna non saró io ad insegnarvi questa materia, tuttavia...- e cominció a camminare tra i banchi -se qualcuno di voi non dovesse comportarsi in maniera impeccabile, lo verrei a sapere e credetemi...- ritornó alla cattedra e si voltó alla velocità di un falco -le conseguenze non sarebbero per nulla piacevoli-
Dalla porta entró un'esile figura, con un semplice vestito lungo, dei tacchi ed un mantello -Buongiorno a tutti!-
La classe rispose all'unisono un -buongiorno- intimorito.
La professoressa appoggió i libri alla cattedra e disse a Piton -Buongiorno Professor Piton, sono sicura che questi ragazzi si comporteranno benissimo-
Piton rispose bofonchiando qualcosa in merito all'inutilità di quelle teste di legno.
Poi fece per uscire, salutandola -Buona lezione, Professoressa Granger-

- - - Spazio Autrice - - -
Ciao a tutti 🙂
Spero vi sia piaciuta questa seconda parte.
Lo so, lo so...sparisco sempre, ma almeno questa piccola fanfiction l'ho finita in tempi non biblici 😅
Adesso devo pensare a qualcosa di nuovo da scrivere, ovviamente sempre su PitonxGranger 😎

A presto!
Patrisha_Piton

Inter Lineas | Part.2 | SeverusxHermioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora