Capitolo 08

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Successe.. che riuscii a trattenermi dal disintegrarlo e tornai nella mia stanza sbattendo la porta. Ero furiosa, ma decisi di inspirare ed espirare per calmarmi. Era il mio compleanno e non me lo sarei fatto rovinare da Rogers.

Stetti nella mia stanza tutto il pomeriggio a prepararmi al meglio per la sera. Mentre stavo finendo di sistemarmi trovai una scatola, probabilmente era di Stark. La aprii e c'era un vestito meraviglioso rosso che fasciava il seno e dopo l'ombelico si apriva in una gonna lunga fino a poco sopra le caviglie. Era meraviglioso. Vidi il biglietto e lo lessi: "Spero ti piaccia tesoro, stasera renderò tutto speciale. Promesso". Rimasi un attimo perplessa.
Da quando Stark mi chiamava "tesoro" e non Agente Rider. In più era strano che non si firmasse.

Tralasciai, credendo che magari voleva solo farmi sentire coccolata.
Dopo 4 ore di preparativi ero finalmente pronta. Avevo i capelli sciolti e un trucco abbastanza pesante, i tacchi erano rossi e avevo qualche gioiello non molto costoso. Mandai un messaggio a Natasha e le chiesi di salire. Ero veramente perfetta per stasera.

Qualche minuto dopo aver mandato il messaggio alla Vedova Nera sentii una voce femminile e una maschile borbottare qualcosa fuori dalla porta e mi appostai per ascoltare meglio. Erano Natasha e Steve..
S: "Mi sono dovuto comportare malissimo con lei. Non potevamo trovare un altro modo perché non mi parlasse?"
N: "Hai recitato bene la tua parte, continua fino a che non le mostreremo la sua sorpresa. A quel punto sarà il tuo turno col tuo regalo. Ora vado da lei, mi sta aspettando. Tu scendi, e mi raccomando, resta sotto copertura."

Mi allontanai velocemente dalla porta e mi misi davanti allo specchio fingendo di sistemarmi gli orecchini. In quel momento avevo in testa una confusione totale, era tutto un punto interrogativo.
Nat entrò e mi guardò sbalordita.
N: "Sei spettacolare, farai un figurone"
Lei era vestita con una vestitino bianco attillato e che arrivava alle ginocchia e i capelli erano raccolti.
Mi voltai e le sorrisi. Quando mi misi vicino a lei notai di essere più bassa, e nemmeno di poco. Eppure cazzo avevo anche i tacchi abbinati al vestito.

Entrammo in ascensore ed io continuavo a fare la narcisista guardandomi nello specchio sistemandomi dove vedevo qualcosa fuori posto. Nat ridacchiò e mi rassicurò affermando che non c'era bisogno di ritoccare nulla, avrei avuto gli occhi addosso in ogni caso.

Appena entrammo nella sala era tutto completamente buio e non capivo cosa stesse succedendo..

spazio autrice
domani pubblico il seguito, e ci sarà anche un'enorme colpo di scena quindi state pronti

When We Met [Steve Rogers]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora