When We Met [Steve Rogers]

Capitolo 05

Sentivo tanto calore attorno a me, e capii di essere tra le braccia di Rogers. Avevamo dormito abbracciati cosi tutta la notte e dovevo ammettere che era stato veramente bello.

Realizzai solo dopo ciò che era successo e saltai giu dal letto, svegliandolo. Si stiracchiò e si alzò. Mi guardava con quegli occhi, e senza accorgermene ero diventata come rossa come un pomodoro. Credo che se ne fosse accorto, vedevo che ridacchiava e io mi sentivo ancora piu in imbarazzo. Steve mi faceva uno strano effetto, non capivo perché. Solitamente era serio, ma a me sorrideva sempre. Boh probabilmente gli stavo solo simpatica.

Decisi di smettere di pensare e andai in bagno a prepararmi, oggi mi avrebbero presentato al mondo e alla stampa come nuovo membro ufficiale degli Avengers. Impressionante con sia cambiata la mia vita in cosi poco.

La tuta mi calzava a pennello, era perfetta per me e per il mio fisico, mi risaltava gli occhi. Mi truccai un minimo per essere presentabile e mi sistemai i capelli.
Appena uscii dal bagno, Rogers slittò dentro a cambiarsi, mentre io misi dei guanti di protezione che mi erano stati dati in omaggio da Stark. Visto che non riuscivo ancora a controllare i miei poteri, bisognava prevenire eventuali distruzioni.

Appena egli ritornò in camera, mettemmo le scarpe e scendemmo di sotto. In ascensore lo guardavo attentamente, scrutavo ogni minimo dettaglio sul suo volto, coperto dalla maschera. Cominciavo a pensare di aver preso una cotta per Rogers, ma decisi di scacciare questo pensiero dalla mente.

Arrivammo di sotto, e il Capitano mi accompagnò davanti a una porta che conduceva ad un salone, dove di solito si tenevano interviste e conferenze. La voce di Iron Man rimbombava per tutta la stanza e lo sentivo fare battute continue finche non disse:
T: Oggi vi ho chiamati qua per una news esclusiva, ovvero il nuovo membro degli Avengers. Ha poteri straordinari ed è una ragazza di soli 17 anni. È con grande piacere che vi presento Tes-girl.

Sentii l'ansia dentro di me mentre Steve mi accompagnava dentro il salone seguito da applausi e flash delle fotocamere. Stark mi sussurró nell'orecchio: Non ti far intimidire da questi giornalisti, rispondi alle loro domande con sincerità e non infuriarti.
Mi fece l'occhiolino e uscí dalla sala. Con me era rimasto Steve e gli altri 300 o più giornalisti che mi facevano domande accalcate tra di loro. Ero nel panico, non sapevo a chi rispondere e cosa dire.
Ecco che stava tornando un attacco di panico, ma quella volta non ero sola.
Prima che potesse succedere qualunque altra cosa ritrovai la mia mano e quella di Steve unite e con le dita intrecciate.

spazio autrice:
scusate se ogni tanto mi scordo di pubblicare ma ho veramente troppi impegni e sto cercando di mandarli tutti avanti ;)