🎲Capitolo Dodici - Il Vincitore. Parte Uno

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Rachel's Pov

Il giorno a venire, rimango nella mia stanza, davanti allo specchio a guadare lacrime scendere.

Sarei mai riuscita ad andare a letto con uno sconosciuto solo per avere soldi in cambio?

"Che donna sto diventando?", é la frase che mi viene spontanea ogni volta che mi vedo.

Se solo avessi fatto le mie scelte con il cuore e non con rabbia e vendetta, a quest'ora, forse ero felice.

Non avevo di sicuro un marito, che passa le sere a fare il gigolò.

Io ho solo voluto un pó di felicità nella mia vita.

Forse ho chiesto troppo?

Bussano alla porta.

<Avanti > dico e vedo la porta aprirsi.

Asciugo le lacrime velocemente.

<Disturbo? > dice mia suocera
<No. Dimmi tutto >
<Scoperto qualcosa? >
<Si... > dico e mi fermo
<Parla Rachel! Avanti >
<Frequentano un casinó. Non sono proprietari, ma clienti fissi > ammetto e sgrana gli occhi
<Giocano d'azzardo? >
<Si e tuo figlio Dallas, fa il beniamino lì dentro. Porta tutte le donne a letto e presumo, sia pagato ovviamente > ammetto con amarezza

Il cuore pulsa all'impazzata.

Lei non parla.

Dopotutto é suo figlio

<Io stento a crederci > dice, palesemente confusa
<Io invece, ho trovato il motivo alle sue frustrazioni... Il motivo alle sue follie> continuo a dire, davanti a lei con labbra tremanti e lacrime ormai scense

Nota subito il mio cambiamento.

<Rachel, sicura di stare bene? Cioè... Nel senso... C'è qualcosa di più grave sotto? >
<Tuo figlio stava per uccidermi >, ammetto, stringendo le mani in pugno
<Cosa? > dice e a piangere siamo in due ora
<Can, mi ha salvata > dico e tremo ancora di più.

Dio che male.

Forse solo ora ho realizzato, quello che mi ha fatto.

<Dio, Rachel... Ma come ha potuto? > dice e mi tira nelle sue braccia.

Mi stringe.
Mi accarezza i capelli.

<Va tutto bene, ok? Io non permetteró più che lui ti tocchi > dice, frenando le sue lacrime per me
<Fa ancora tanto male > continuo
<Cosa sta diventando mio figlio? É peggio di suo padre > afferma e sono io a stringere lei
<Credo che il gioco influenzi sulla loro mente .> continua
<Io non ci sto più. Chiederò il divorzio > affermo e rallenta l'abbraccio
<Io non voglio perderti Rachel. Non sono mai stata brava a dimostrare a nessuno i miei sentimenti, ma in te mi rivedo molto sai? Sei la stessa ragazza che ero un tempo. Ma io non ti fermerò! Hai tutto il mio appoggio > dice e mi libera dalle lacrime.

La parte più bella ancora non l'ho detta.

Prenderò quei soldi e andrò lontano.

<Mamma? > sentiamo la voce di Andreas nel corridoio
<Mi sta cercando... Vado da lui > dice e annisco.

Spero non dica nulla.

Intanto, esco dalla stanza e scappo lontano.

Non vorrei che Andreas venisse nella mia stanza e cercare di fermarmi ancora.

Entro in macchina e con cuore a mille raggiungo il casinó.
<Vai nella tua stanza. C'è il tuo vestito e l'occorrente necessario per stasera > dice una ragazza
<Ok> rispondo impietrita

<Ma non sei d'anticipo?> aggiunge dopo
<Si... Lo so. È che voglio prendere dimestichezza  con l'ambiente > mi giustifico.

Annusice e mi passa la chiave.

Raggiungo la stanza e subito mi si ghiaccia il cuore.

Biancheria di ogni tipo.
Letto matrimoniale grande con baldacchino e le lenzuola rosse di seta, posto su un enorme tappeto.

Un piccolo bagno è situato a sono sinistra e noto, preservativi e roba varia che mi fanno voltare lo stomaco.

Mi siedo sul letto e piango.
Inevitabilmente mi addormento fra i singhiozzi e quando mi sveglio è già sera.

Tremo come una foglia.

Prendo l'abito appeso, che chiamarlo così mi sembra anche esagerato e lo indosso.

Intanto bussano.

Vado ad aprire.

<Ciao... Metti questo microfono all'orecchio. Potrai sentire la partita in diretta e capire chi loro é il vincitore > dice e mi lascia un foglio, dove ci sono nome e cognome dei giocatori e l'età

Va via e chiudo la porta.
Leggo il foglio.
Il più giovane ha trentasei anni.

<Spero, sia tu il vincitore. Almeno sei giovane > dico, in preda al panico.

Mi metto le scarpe e aspetto con ansia l'inizio della partita.

Attivo il microfono e solo sentire le loro voci, mi incutono ansia.

Sopratutto quando scommettono tanto da fare schifo.

Mi siedo e mi alzo.

Attivo e disattivo il microfono.

<Cazzo Rachel... Ascolta > dico a me stessa e sento una voce che mi ha fatta vibrare subito il cuore che dice "Scacco matto! Ho vinto".

Spazio autrice
                 
Fatemi sapere di questa prima parte.

Un bacio, Ros

𝓐𝓭𝓻𝓮𝓷𝓪𝓵𝓲𝓷𝓪 (DISPONIBILE SU AMAZON )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora