🎲Capitolo Cinque - Il Mio Salvatore

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Rachel's Pov

Mio marito va via per davvero.

Non credo nemmeno io a quello che ha appena fatto.
Ora mi fa più schifo.

Continuo a salire e scendere giù nell'acqua, togliendomi il respiro ogni volta.

Come se l'acqua mi stesse risucchiando al suo interno.

Quando penso che la mia fine è giunta visto xhe non riesco a muovere più il corpo, perché paralizzato, sento due grandi braccia afferrarmi.

<Rachel... Cazzo > continua a dire spaventato, mentre cammina lungo la piscina, tenendomi stretta a lui.

Quel petto lo conosco.
È stata la mia casa da sempre.

Sento la sua paura, passarmi sulla pelle.

Il mio stomaco si sta ribellando.

Mi sento sdraiare, finalmente, sul pavimento liscio della piscina e subito rimetto tutta l'acqua che ho bevuto

Continuo a tossire, lui invece a stringermi.

Sono maledettamente confusa.

Come se mi fossi appena svegliata da lunghe ore di sonno.

<Come stai Rachel? > dice, Can, colui che mi ha salvata da quella orribile morte che mi aspettava

Non rispondo.
Mi viene solo da piangere.

Mi guarda negli occhi.

<Rachel... Dimmi come ti senti? Com'è successo che stavi annegando? > dice, con tono instabile, é particolarmente ansioso

Lo conosco.

Lo vedo.

<Io... > provo a dire
<Tu? >
<Sono caduta in acqua... Volevo bagnarmi i piedi e poi, non so come, mi sono ritrovata ad annegare > dico a tratti.
Spaventata.

<Potevi morire se non sarei arrivato io, ne sei consapevole vero? Perché diamine non fai attenzione? > alza il tono.

Lo ha fatto sempre.
Ogni volta che l'ansia lo assaliva.

<Sono stata leggera... Dovevo fare più attenzione > dico, provando a sollevarmi
<Aspetta... Stai buona! Ti aiuto io > dice e lentamente mi solleva

Le gambe sono ancora indolenzite.

Appena in piedi, mi aggrappo a lui, per evitare di cadere

<Cazzo > dico piangendo.

Il panico lo sento ancora.

Quel senso di soffocamento, lo sento ancora.

<Puoi essere più tranquilla? > dice, stringendomi nelle sue braccia.

La sua mano sul mio capo, mi trasmette protezione.

Chiudo gli occhi.

Mi lascio amare.
Mi lascio aiutare.

Poi mi vien in mente Dallas e la magia finisce.

<Io devo andare > dico, staccandomi da lui
<Rachel aspetta > mi riprende
<No, Can. Ti ringrazio davvero... Se non fosse per te, sarei già morta probabilmente. Ma questo non significa nulla. Non cambia nulla! >
<Aspetta... Dimmi solo se lo ami > dice, prendendomi dalla mano
<Perché devo dirti se lo amo o meno? >
<Perché mi fai una domanda alla mia domanda? >
<Can cosa vuoi? Sii sincero > un colpo di tosse si impadrona di me
<Stai bene? > chiede subito
<Si... Sto bene cazzo! Mi pizzica solo la gola >
<Devi bere un pó d'acqua >
<Ne ho bevuta fin troppa! > rido e piango
<Ovviamente non quell'acqua >
<Era una battuta la mia... Ora devo andare! Da mio marito > dico, calcando bene la parola marito

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