🎲 Capitolo Nove - Andare Via

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Rachel's Pov

Torno nella mia stanza in lacrime, dopo aver mentito spudoratamente non solo a Can ma anche a me stessa.

La verità è che io ho bisogno di un uomo nella mia vita, che mi ami per quella che sono.
Che mi sfiori solo per il piacere e la voglia di farlo, e non per pretesa.

Ho bisogno di ridere un pó in questa vita, che mi ha fatto conoscere solo il lato oscuro.
Solo la parte amata.
Dov'è il sole?
Esiste la luce anche per me?

Dallas è ancora a letto, seduto che sfoglia un libro.
Io nel silenzio e sopratutto sotto al suo sguardo, mi metto a letto.
<Dove stai stata? > dice subito
<A bere acqua >
<Tanto tempo? >
<Non ho mica il timer anche per bere? >
<Rachel, da quando è arrivato Can, sei cambiata >
<O semplicemente, mi vedi tu cambiata >
<Sono sicuro di non sbagliarmi >
<Sai cosa Dallas? Sono stanca di questo matrimonio > dico schiettamente.

Fanculo, succeda quel che succeda.

Mentre sto per stendermi, lui me lo impedisce

<Hai appena detto qualcosa d'importante Rachel >
<Ne sono a conoscenza >
<Forse non sei in te >
<O forse non lo vuoi accettare >
<Mi stai chiedendo il divorzio in altre vesti o sbaglio? >
<Ti sto dicendo che sono stufa... Che non mi sento più tua moglie! Sopratutto per quello che mi hai fatto >
<Io ti chiedo davvero scusa>
<Non bastano le scuse >

È proprio vero.
Quelle pillole sono magiche.
Lo aiutano davvero.
E aiutano me, a dire le cose come stanno, senza avere paura

<Senti... Io vado nella mia stanza > dice, alzandosi e mettere le pantofole

Davvero lo sta facendo?

Lui esce, io dopo di lui.

Lo vedo entrare nel salotto e chiudere la porta.
Vado dietro la porta e poggio l'orecchio al legno per capire qualcosa.

Improvvisamente sento la sua, bassa ma chiara.

Con chi parla a quest'ora della notte?

<Signor Vincent, io mi ometto. Non voglio più tradire mia moglie. Sto soffocando questo dolore che mi porto ogni giorno, con delle stupide compresse. Mi sto distruggendo la vita! Non posso essere più il vostro beniamino. >

Un cosa?
Che cazzo sta dicendo?

Non sento più niente.
Forse ha smesso di parlare, oppure ha semplicemente rimesso giù.

Scioccata e in lacrime, torno nella mia stanza.

Mi chiudo a chiave e penso a come recuperare soldi per scappare via di qui.
Devo assolutamente andare lontano.
Mi sento prigioniera.

Mi stendo a letto e provo a dormire, ma la mia mente ancora una volta mi porta indietro ai bei tempi con Can.

Perché mi fai questo? Parlo al mio cuore.

Chiudo gli occhi e mi addormento.

Mattino seguente

Mi alzo e scendo a fare colazione, purtroppo.
Mio suocero non c'è.
Dallas non c'è.
Ci sono solo Can, Andreas mia suocera.

<Buongiorno > dico, con mezzo sorriso
<Buongiorno > dice mia suocera
Gli altri due, mi sorridono a malapena.

Mi verso del caffè e comincio a bere.

<Quindi sei davvero deciso? > dice mia suocera a Can

Deciso a fare cosa?

<Evet, mamma > dice Can e sbianco
<Sei appena arrivato Can > continua mia suocera
<Ha capito che non è il benvenuto> dice Andreas

𝓐𝓭𝓻𝓮𝓷𝓪𝓵𝓲𝓷𝓪 (DISPONIBILE SU AMAZON )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora