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Partire per l'Italia, con più precisione per la Sicilia, al venti di Agosto, era stata quella cosa che sia Harry che sua sorella Gemma avevano aspettato con la stessa ansia e eccitazione con cui da bambini aspettavano l'arrivo di Babbo Natale, tutto ciò per settimane, esattamente da quando, in quello che adesso sembrava essere un lontanissimo Giugno, avevano prenotato la loro fuga dalla vita di tutti i giorni.

Erano atterrati a Palermo pronti a prendersi una pausa da tutto.

Gemma dal lavoro, Harry dallo studio all'università.

Lei da quell'amore che l'aveva distrutta e lui, invece, dalla relazione a senso unico che aveva con qualsiasi tipo di libro, che fosse un testo da studiare o un romanzo da leggere per puro piacere personale.

Entrambi stressati, stanchi e bisognosi di svuotarsi da ogni tipo di pensiero.

Per questo ora, dopo esser scesi dal taxi che dall'aeroporto li aveva portati al quartiere dell'Arenella, stavano aspettando di fronte al civico 22, un piccolo e semplice condominio arancione situato proprio nei pressi del lungomare, il proprietario dell'appartamento che avevano affittato per il loro soggiorno in Italia.

"Gemma, sei sicura che sia il posto giusto?"

Chiese d'un tratto Harry preoccupato osservando la sorella.

Era da più di venti minuti che erano li fermi, sotto il sole cocente e del signor Carmelo, così avevano scoperto si chiamasse l'uomo dopo essersi accordati sulla loro prenotazione, non c'era ancora nessuna traccia.

"Non è che il tassista ha capito male? O abbiamo sbagliato noi? Controllo dai!"

"Harry per l'amor del cielo vuoi stare tranquillo? Arriverà, non ti preoccupare. Il posto è quello giusto. Leggi qui. Via Papa Sergio I, civico 22." disse mostrando ad Harry lo stesso nome indicato sulla loro prenotazione "E leggi là, adesso.." terminò poi indicandogli un cartello stradale poco distante da loro intimandogli di leggere davvero a voce alta cosa vi fosse scritto.

Harry la scrutò sbuffando, poi si voltò nella stessa direzione che gli era stata indicata dalla sorella e, alzandosi appena gli occhiali da sole dal volto, lesse ciò che era riportato su quel cartello bianco.

"Via Papa Sergio I."

"Contento ora? Malfidente. Abbi pazienza dai, vedrai che a momenti arriverà!"

"Si, d'accordo, io intanto mi sto sciogliendo. Ho caldo, ho sete e pure fame."

"Haz, hai finito di romp -"

"Ehi!" una voce profonda e sconosciuta interruppe la sorella che, sicuramente, stava per dirgliene quattro "Ca sugnu! Avi assai ca aspettati?"

Harry guardò Gemma spaesato.

Gemma lo guardò perplessa.

Entrambi osservarono l'uomo sconvolti.

Non avevano capito una parola di ciò che aveva detto loro, e il bello era che entrambi l'italiano lo sapevano parlare, e comprendere, piuttosto discretamente grazie alla loro bisnonna che, avendo origini italiane, aveva insistito tanto che figli, nipoti, pronipoti, e via dicendo, imparassero quella lingua per lei meravigliosa. Ma questo era decisamente fuori dalla loro portata.

"Scusi, che ha detto?"

Chiese poi Gemma in un italiano perfetto mentre Harry si domandava se effettivamente quell'uomo ce l'avesse con loro per poi rispondersi, da solo, che si, ovvio stesse parlando con loro, dato che non c'era nessun altro li attorno.

"Oh!" esclamò poi l'uomo realmente sorpreso dalla domanda della ragazza "Scusate voi ragazzi, a volte dimentico che non tutti conoscono il nostro dialetto. Mi capite se parlo italiano? Se no qualche parola la so in inglese!" disse infine sorridendo allegramente contagiando entrambi i fratelli.

Love always finds its way  || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora