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"Insomma, mi sembra di capire che questi ultimi due giorni siano andati più che bene. O sbaglio?"

"No Gemma, non sbagli. Sono stati bellissimi, i giorni più belli della mia vita azzarderei. Perfetti. Ancora non mi sembra vero, non capisco se siano stati reali o se io per tutto questo tempo abbia semplicemente sognato ad occhi aperti."

Già, perché dal pomeriggio in cui avevano parlato decidendo di prendere quel che veniva della loro relazione, che di ufficiale non aveva nulla ma che per Harry chiamarla così rendeva tutto ancora più vero, e di pensare insieme al dopo, soltanto quando sarebbe giunto il momento, erano passati altri due giorni.

Due giorni vissuti al centocinquanta per cento tra gite improvvisate per una Palermo che Harry da solo non avrebbe mai scoperto, perdendosi tra vie piene di colori che profumavano di prelibatezze appena sfornate e che erano accompagnate dagli schiamazzi dei bambini che felici giocavano per strada; corse traballanti in bicicletta rischiando di spaccarsi l'osso del collo, mazzi di fiori e cappelli di paglia donati all'altro con affetto; aperitivi romantici in riva al mare seguiti da brevi passi a due improvvisati seguendo la musica che avevano in sottofondo e serate imbarazzanti al karaoke, o ancora a sfidarsi a biliardo nonostante nessuno dei due fosse in grado di giocarci; giri in barca di cui entrambi mai si stancavano e corse nudi sotto la bianca luce della luna a far brillare i loro corpi.

Insomma erano stati due giorni pieni, intensi, eccitanti e bellissimi.

Due giorni che entrambi avevano sfruttato al massimo, costruendo un'infinità di ricordi che avrebbero portato per sempre con loro, nei loro cuori e nelle loro menti.

Due giorni che avevano trascorso sempre insieme, appiccicati l'un l'altro e in cui il loro rapporto si era intensificato di minuto in minuto.

Due giorni in cui si erano raccontati, conosciuti. Si erano aperti all'altro, raccontando qualcosa in più su loro stessi, sulla loro famiglia, le loro passioni e quelle che erano le loro vite. Si erano avventurati in quella che era la scoperta della persona che avevano a fianco come se ne andasse della loro intera esistenza, come se quello fosse di vitale importanza per continuare a respirare.

Due giorni in cui non avevano mai smesso un istante di toccarsi, di godere, di possedersi.

Due giorni in cui avevano sentito di appartenersi all'altro un po' di più.

Due giorni in cui, forse, avevano iniziato ad amarsi davvero.

Due giorni che, come aveva appena detto Harry, erano stati quasi meglio di un sogno.

Ma, si sa, quasi sempre ci si sveglia sul più bello.

Purtroppo.

"E allora mi spieghi a cosa è dovuto questo muso lungo se è stato tutto così bello?"

Harry osservò Gemma con faccia sconvolta. Come poteva porgli quella domanda? Con quale coraggio soprattutto gliela stava rivolgendo con tutta quella naturalezza?

"Fai sul serio?"

Le chiese quindi sperando di riaccendere in lei i meccanismi necessari a farla ragionare dato che sembravano essere andati momentaneamente in stand-by. La osservò mentre a braccia conserte con la schiena appoggiata allo stipite della porta di camera sua lo scrutava incerta, probabilmente tentando di capire cosa stesse dicendo, a cosa si stesse riferendo, ma senza farlo realmente.

"Gemma, domani è il sei settembre."

Asserì quindi serio, freddo, piatto.

Chissà, magari questa informazione le sarebbe stata sufficiente, o almeno lo sperava dato che semplicemente pronunciare quella data ad alta voce gli provocò una morsa allo stomaco non indifferente, tanto che, ancora seduto ai piedi del letto, si ritrovò piegato su se stesso a lottare contro quei crampi improvvisi e contro le lacrime che minacciavano di rigargli il volto abbronzato.

Love always finds its way  || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora