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Non bastavano solo i suoi occhi fottutamente blu e fottutamente magnifici, no.

Anche il sorriso è fottutamente luminoso.

Per non parlare della voce fottutamente dolce.

E il suo corpo, un corpo così fottutamente da schianto.

Louis è fottutamente perfetto e io sono fottutamente fottuto.

I pensieri di Harry ormai avevano un solo comun denominatore, giravano tutti attorno allo stesso soggetto, ovvero Louis e la sua, fottuta, perfezione.

Cinque minuti prima gli aveva fatto il miglior pompino della sua vita, in realtà l'unico che avesse mai ricevuto, e esattamente trecento secondi dopo gli aveva parlato come se nulla fosse successo, continuando ad essere così perfettamente perfetto, quasi da infastidirlo, quasi.

Non si rese conto di essersi imbambolato ad osservarlo, perso nel flusso dei suoi pensieri, ancora stringendo la sua mano fino a quando il ragazzo davanti a lui non pronunciò il suo nome sventolandogli una mano davanti agli occhi.

"Harry?"

E, cazzo, pensò, anche il mio nome detto da lui è fottutamente perfetto, merda.

"Ehi, Harry, tutto bene?"

"Si, si scusa, mi ero un attimo incantato." rispose mollando poi la presa dalla mano di Louis, come scottato da quel contatto.

"Eh si, di solito faccio questo effetto, tutto nella norma, tranquillo!"

"I- io, no, non in quel sens -"

"Tranquillo ricciolino, non mi da mica fastidio. Anzi!" esclamò malizioso "Soprattutto se a restare incantato è un bel ragazzo come te!" concluse per poi fargli l'occhiolino.

Stava per caso flirtando o si stava semplicemente prendendo gioco di lui?

Era tutto così dannatamente nuovo per lui e davvero non sapeva come comportarsi, cosa pensare, come reagire.

"Io, io n- non sono, insomma io, cioè tu, cristo.." farfugliò abbassando lo sguardo e puntandolo così sui suoi stessi piedi.

Non riusciva a mettere insieme una frase di senso compiuto.

Non riusciva a pensare lucidamente.

Era già estremamente imbarazzato per quanto successo poco prima e le parole del suo interlocutore di certo non gli erano d'aiuto, piuttosto che sdrammatizzare e aiutarlo a calmarsi facendo si che ci ridesse su, la cosa lo stava soltanto facendo agitare maggiormente e no, non andava affatto bene.

Non andava bene perché lui non era pronto a gestire tutto questo e non sapeva come doversi comportare eppure beh, in fin dei conti un po' se l'era cercata, non aveva respinto Louis, non l'aveva allontanato anzi, era stato proprio lui a provocarlo e non aveva detto no ai suoi tocchi esperti totalmente abbandonato all'eccitazione del momento.

In più, come se non bastasse, questo quasi perfetto sconosciuto gli aveva praticamente detto che lo trovava attraente.

Panico.

Panico.

Panico.

Sto per avere un attacco di panico, pensò mentre sentiva il cuore accelerare il suo battito a dismisura e iniziava a respirare a fatica. Si strofinò poi entrambi i palmi delle mani sulle cosce, ancora piuttosto candide e non esattamente abbronzatissime, sentendoli sudati più del dovuto mentre quella sensazione di nausea improvvisa lo assalì assieme ad un lieve senso di svenimento e si, sto per avere un attacco di panico, concluse sicuro.

Love always finds its way  || Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora