L'errore di Codaliscia

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L'uomo entrò lentamente nella stanza buia e fredda, arredata da una sola poltrona, dove vi era seduto una piccola figura dalla pelle pallida. << Avvicinati >> gli ordinò con voce aspra l'Oscuro Signore, sollevando a fatica la mano con cui reggeva la bacchetta. << Con il tuo ritardo hai messo a dura prova la mia pazienza >>
<< Perdonatemi mio Signore, ma dopo che il nome di Potter è uscito dal Calice, Silente ha raddoppiato la sorveglianza >>mormorò l'uomo muovendo nervosamente la lingua. << I vostri sospetti erano fondati >> gli comunicò senza tanti giri di parole. << La ragazza è vostra figlia >>
Lord Voldemort accarezzò lentamente la testa di Nagini, piacevolmente soddisfatto. << Non sei mai stata una donna intelligente, Penelope >> sussurrò a se stesso per poi tornare a rivolgersi al servo. << Alla prima occasione portala da me. Ho in mente un modo infallibile per testare la fedeltà del mio caro Severus >>
<< Sarà fatto, mio Signore >>

La mattina dopo lo spiacevole accaduto, i professori misero al corrente  gli studenti dell'espulsione di Davies senza spiegarne il reale motivo.
Merope apprese la notizia con poco entusiasmo e la cosa non sfuggì a George. << Se adesso, osi dire che ti senti in colpa, ti affatturo >> la minacciò a colazione.
<< Non è questo. Credo che Davies abbia detto ai suoi amici di ieri sera, ma non penso che sappiano la verità >> mormorò senza voltarsi verso il tavolo di Tassorosso dove gli amici di Jack le rivolgevano occhiate omicide da quando era entrata.
Vide George guardarli di sfuggita. << Mi sa che hai ragione >> concordò a denti stretti. << Razza di stron... >>
<< Merope >> una voce alle spalle interruppe il rosso. << Posso parlarti un attimo? >>
Era Roger Davies uno studente di Corvonero, Capitano della squadra di Quidditch.
Gliene aveva parlato George durante uno dei suoi soliti monologhi sul Quidditch, ma non gli aveva mai rivolto la parola. << Certo >> acconsentì stupita uscendo dalla Sala sotto lo sguardo vigile dei suoi amici. Sbuffò infastidita, non poteva mica succederle due volte di fila.
Si fermarono vicino alle scale che portavano nei sotterranei. << Allora >> esordì imbarazzata. << Cosa devi dirmi? >>
Roger la guardò confuso. << Tu lo sai che Jack è mio fratello, vero? >> le domandò cauto e fu la volta di Merope di essere confusa. << Cosa? >> Jack non le aveva mai accennato di avere un fratello. << Non lo sapevo >> disse afferrando con noncuranza la bacchetta nella tasca, ma il ragazzo se ne accorse. << Non mi stupisce che non ti fidi di me, quello che ti ha fatto è disgustoso >> affermò con un mezzo sorriso. << So che ti sembrerò pazzo, ma sono venuto a chiederti di perdonarlo >>
<< Perché dovrei? >>
<< Lui ti amava, non faceva che parlarmi di te e quando ha letto l'articolo della Skeeter è uscito di testa >>
Merope distolse lo sguardo. << Io non gli ho mai detto di essere la sua ragazza >>
<< Devi ammettere che anche tu hai giocato sporco. Lo hai usato solo per far ingelosire Weasley >>
Quelle parole la colpirono come un macigno. << T-ti sbagli >> balbettò, mentre il ricordo di quella sera si faceva prepotentemente strada nella sua testa.
Si rivide invitare Davies solo per fare un dispetto a George e baciarlo durante il ballo, ben consapevole dello sguardo furioso del Grifondoro.
<< Quello che voglio dire è che anche tu hai la tua parte di colpa, voglio solo che tu lo ammetta >> concluse serio.
Silenzio.
Ho usato Jack soltanto per i miei scopi. In quei giorni era talmente arrabbiata con George da non rendersi conto di quello che stava facendo a Davies e si sentì disgustata dal suo comportamento, sembrava degno di una studentessa di Serpeverde...
<< Hai ragione >> ammise infine cercando di scacciare quel pensiero dalla mente. << Se Jack ha fatto quello che ha fatto è stata anche colpa mia >>
Ripensò al discorso che gli aveva fatto George la sera precedente. << Tu ti incolpi di tutto, anche quando non c'entri niente >> , questa volta, però Roger aveva ragione; anche lei era colpevole.
Roger sorrise sollevato. << Quindi lo perdoni? >>
<< Si >>
<< Grazie, Merope >>
<< Come hai fatto ad accorgertene? >> le domandò la strega e Davies si accigliò. << Non è stato difficile >> rispose sorpreso. << Il vostro tavolo era poco lontano dal mio >>
<< Eppure, mentre stavi con Fleur sembravi così... ecco... >> cercò di trovare un aggettivo che non lo offendesse. << Imbambolato, hai persino rischiato di cavarti un occhio con la forchetta. Non distoglievi lo sguardo da lei nemmeno per un secondo >>
Il ragazzo arrossì violentemente. << Quando si è allontanata sono riuscito a recuperare un po' di lucidità >> borbottò imbarazzato. << Ci vediamo in giro, Merope >> e scappò via, veloce come un fulmine.
Quando tornò in Sala, George la mise subito sotto torchio. << Cosa voleva Roger? >>
<< Mi ha chiesto scusa per il comportamento di Jack >> mentì fulminandolo con lo sguardo. << Comunque grazie per avermi detto che è suo fratello! >>
<< Pensavo lo sapessi >> si difese il rosso. << Dopotutto hanno lo stesso cognome! >>
Le guance di Merope presero fuoco. << Poteva benissimo essere solo una coincidenza! >>
<< Adoro quando diventi rossa, sembri un pomodoro >> scherzò schivando agilmente la marmellata che gli scagliò addosso la ragazza; sfortunatamente colpì il vestito della McGranitt.
<< Noto con piacere che vi state divertendo >> disse guardando indifferente la macchia viola sul suo vestito. << Cinque punti in meno per il vostro scarso rispetto del cibo >> esclamò autoritaria ignorando lo sguardo sorpreso della ragazza. << Merope, questa sera tu ed Harry dovrete raggiungerci al Campo da Quidditch dove vi metteremo al corrente di come si svolgerà la terza prova >> la informò avviandosi verso il portone. << Vi auguro una buona giornata >>
La strega appoggiò la testa al freddo legno del tavolo. << Che cosa ho fatto?! >> mormorò afflitta. << Cinque punti, ho fatto perdere cinque punti alla mia Casa >> << Fatti coraggio >> farfugliò George nel vano tentativo di smettere di ridere. << In qualche modo riuscirai a recuperarli >>
<< Non è divertente! >> esclamò indignata
Ormai il rosso aveva le lacrime agli occhi. << Certo, certo >> disse recuperando il controllo. << Adesso devo andare, io e Fred stiamo cercando di perfezionare le Mou Mollelingua >> la salutò alzandosi da tavola e baciandola velocemente in fronte. << Cerca di non colpire nessuno con la marmellata mentre sono via >>
<< Sparisci >> esclamò con un mezzo sorriso.

Merope PitonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora