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Quello che potremmo fare io e te
Non l'ho mai detto a nessuno

Però ne sono sicuro
Quello che potremmo fare io e te
Non si può neanche immaginare


non è passato molto tempo da quello spettacolo. il ritorno di gojo nel mondo della danza è stato un debutto assai ammirato e guardato, amavano gojo, per di più il suo ex partner era di nuovo l'attuale. quante belle cose stavano per accadere a tutti...più o meno.

il tempo passa inevitabile, e noi dobbiamo cogliere ogni occasione per non farcelo scappare. 
il tempo, neh? quello che yuta non aveva da un bel po' di tempo. non sapeva nemmeno come regolare le ore sonno-veglia, spesso non dormiva. prima usciva ogni sabato e domenica con inumaki, ma poi si sono praticamente separati. yuta aveva seguito le orme della cara mamma, mentre inumaki la sua più grande passione, così hanno vissuto per anni in due mondi vicini, ma loro erano completamente distanti, nonostante avessero passato tutte le superiori assieme, in classi apparentemente vicine, eppure come hanno fatto a mettersi assieme?

semplice. yuta e inumaki stavano recitando una parte, quella sera al galà. inumaki non voleva essere quello che stava in mezzo alle due coppiette felici, così aveva deciso che invitare yuta sarebbe stato un buon metodo per non stare da solo, e tra l'altro, gli aveva anche spiegato la situazione. 
yuta aveva detto di si senza troppi problemi.

in realtà yuta voleva dare un bacio a inumaki, voleva tenerlo tra le sue braccia e voleva coccolarlo quanto più poteva. maki, la migliore amica di yuta, aveva anche capito da tempo il sentimento di yuta, ma riguardo inumaki, nessuno sapeva cosa pensasse.
la sua asessualità non faceva che peggiorare le cose, anche se avrebbe fatto sesso con qualcuno, quel qualcuno sarebbe dovuto essere anche la persona che avrebbe sposato. aveva quella concezione. 

Yuta invece no. anzi, aveva l'idea che divertirsi andava bene, ma da quando il ragazzo dagli occhi viola lo aveva rapito, quella concezione era scomparsa come se fosse stata della sabbia al vento. 
amava inumaki, solo che inumaki non amava yuta. glielo aveva detto chiaramente, quella volta al bar.

-yuta...-
-mh? dimmi inumaki...-
-mi dispiace per il galà.-
-intendi lo spettacolo di gojo?-
-si, si chiamano galà, stupidino...-
-a-ah non ne avevo idea...-
-...noi non stiamo assieme, ma loro credono di si, facciamoglielo credere, almeno mi sento meno...fuori posto. cioè, a me non piace nessuno, ma l'invidia ci sta.-
-si, certo...mah, non fa niente.-

inumaki aveva detto quello che sentiva in quel momento. il ribollire dello stomaco gli dava fastidio, la presenza di tutto quell'amore gli dava fastidio. era l'unico casto e immacolato dell'intero gruppo, non aveva mai visto nemmeno yuta senza maglia, non aveva mai avuto alcuna vita sentimentale, non aveva nemmeno fatto sesso per gioco, quindi era letteralmente una suora, o meglio, un prete.

yuta questo lo sapeva bene. non avrebbe mai interferito con i pensieri di inumaki, anche perchè le sue parole parevano essere sempre scelte con cura.
descriveva bene le sue emozioni, amava parlare solo con yuta.
il resto del tempo, quando stava con la band, parlava poco.

yuta sapeva di essere una persona importante per inumaki, conosceva i suoi punti deboli, conosceva inumaki, il suo essere.
non poteva dire di amarlo, tanto per iniziare. 
yuta doveva solo fingere di essere innamorato di lui, il suo finto ragazzo davanti agli altri. avrebbe solo dovuto sopportare, allora era ancora tutto controllabile.

nobara e maki presero la moto, quel giorno era la settima volta che uscivano, ma stavolta stavano scappando dalla loro vita.
non volevano vivere più nella casa dove abitavano, anche perchè di fronte casa loro, abitava un uomo che tornava a casa sempre sbronzo, puzzava di alcool e a volte se ne approfittava per chiedere qualcosa a quelle due ragazze, ovviamente.
maki apriva sempre la porta, nobara invece si nascondeva dall'uomo, che chiedeva sempre

-la ragazza dai capelli marroni dov'è? quella bella ragazza...-
-è la mia ragazza...-
-lo so, ma non si può rimanere lesbiche a vita, prima o poi si vuole davvero un bel cazzo su cui saltare, e il mio--
maki reagiva sempre male, perchè lei era lesbica, mentre nobara era bisessuale.
quindi...insultava maki, non nobara. un cinquantenne che voleva scoparsi la vicina, tra l'latro fidanzata con una ragazza pareva quasi la storia di un manga vietato ai minori, ma se vissuto era molto fastidioso, spiacevole, e così tanto da permettere alle ragazze di fare le valige, comprare casa nuova, lontana da quella dell'uomo, per andarsene.

-scendi, siamo arrivate.-
-uoo, non è bellissima?-
-ci credo, l'abbiamo pagata la metà dei nostri soldi...-
-fa niente, adesso abbiamo una villetta tutta nostra, neh maki?-
-si, ma non saltellare qui e li, mi devi aiutare con le tue cose...-
nobara prese le sue cose, entrarono in casa e iniziarono a sistemare. 
stremate dopo una giornata di lavoro per mettere a posto, si buttarono sul divano, assieme a quei buonissimi pop-corn.
film, ovviamente scelto da nobara, classico romantico, romeo e giulietta.

erano appena le 22 quando nobara si alzò all'improvviso dal divano.
-ooh, sta calma, che hai visto?!- disse maki, apparentemente sconvolta.
-ci siamo dimenticate di andare a salutare i nostri vicini...merda che figuraccia, andiamo maki!-
-m-ma...smettila siamo in pigiama, nobara!-
-non fa niente, è solo un saluto! ci metteremo due minuti, tranquilla!-
-ma...-

nel mentre nobara stava trascinando maki, che col pigiama con sopra i cagnolini e una stampa a tovaglia, si stava dirigendo dai vicini.
nobara bussò due volte, ma nessuno aprì. c'era il campanello, ma non voleva usarlo all'inizio per non dare fastidio.
si trovò costretta a farlo, dopo 15 minuti fuori la porta, schiacciò quel pulsante e subito qualcuno scese. la porta era fatta in un vetro particolare, che sfocava chi c'era dentro.

-oi, sono le dieci e mezza, che cosa volete?- disse quella figura, da dietro la porta.
-siamo le nuove vicine, volevamo presentarci!-
-uhm...- poi una voce secondaria rispose -si, dateci due minuti, ci mettiamo qualcosa addosso!-
dopo qualche minuto ancora d'attesa, un ragazzo dai capelli rosa chiaro aprì la porta, mentre un altro dai capelli scombinati lo abbracciava.

-FUSHIGURO?! ITADORI?!-
-NOBARA?! MAKI?!-

-no va beh, da quanto abitate qua voi due?!-
-ci siamo stabilite oggi, ma non sapevamo che abitavate qui... non c'è nemmeno un etichetta fuori con i vostri nomi ragazzi!-
-si, si, vogliamo che rimanga tale.-
-ah, va bene capito. noi torniamo a casa adesso...e voi non permettetevi di fare troppo rumore quand--
-NOBARA, SHHH!- la zittì maki, cugina di fushiguro. -noi andiamo, se avete lasciato cose in sospeso, continuate pure...-
chiuse la porta alle sue spalle e tornarono a casa.
si misero a letto poco dopo. 


𝓒𝓸𝓶𝓮 𝓷𝓮𝓵𝓵𝓮 𝓯𝓪𝓿𝓸𝓵𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora