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Quando cammino su queste dannate nuvole
Vedo le cose che sfuggono dalla mia mente
Niente dura niente, niente dura e questo lo sai
Però non ti ci abitui mai
-dannate nuvole-

a volte ci si ferma a pensare al senso della propria vita, ad esempio quando siamo rilassati sotto un getto d'acqua calda. era quello che stava facendo gojo, dopo una settimana dalla dimissione dall'ospedale. 
beh, non poteva fare a meno di credere di essere fortunato, da un lato.
voleva davvero che quel pensiero non lo tormentasse cosi' tanto. i suoi amici stavano aspettando notizie, ma niente di niente, un segnale, nulla. 

gojo aveva deciso di rimanere sotto quel getto d'acqua ancora un po'. nulla avrebbe permesso a gojo di smettere di pensare a quanto fosse sfortunato ma fortunato allo stesso tempo. 
la vita non e' sempre gentile, questo gojo lo sapeva, eppure, quella temibile paura si faceva sempre spazio tra le altre, per fuoriuscire e metterlo a disagio.

quel getto d'acqua calda, in quel momento, lo coccolava. i suoi pensieri erano ben focalizzati su quella benedetta paura, era completamente pieno di paura.
la sedia su cui era seduto era stata appositamente messa nella doccia per lui, mentre gojo non poteva far altro che guardare le sue cicatrici dovute all'incidente.

ora le aveva sulle ginocchia, e non erano belle da vedere. le osservava con disgusto e riluttanza, ripensando a quante cose adesso avrebbe smesso di fare. 
si era rotto il crociato, e lo aveva saputo appena lo avevano operato, ma non lo aveva detto a nessuno. con quello, non avrebbe piu' ballato.
certo, ora gli toccava la riabilitazione, e sukuna dava una mano. lo portava in bagno, lo aiutava a camminare, a stare in piedi, mentre gojo cercava disperatamente di non imprecare.
ora invece, sotto quel getto d'acqua e seduto sulla sedia, stava bene, non aveva bisogno di aiuto, anche se sukuna aspettava che gojo lo chiamasse. 

attendeva. gojo invece aveva deciso di non chiamarlo e di rimanere li sotto per un po'/
-dovra' abbandonare la sua carriera, gojo...quella rottura le impedira' di ballare. si trovi un altro passatempo.- dicevano i medici.
non conosceva ballerini che si erano rotti il crociato, non aveva la certezza che sarebbe stata una buona idea, ma sapeva che ci teneva fin troppo. voleva essere un ballerino, e niente lo avrebbe fermato, ma quella paura, quel tipo di paura, non l'aveva mai perseguitato cosi' a lungo.

-oi gojo, ci vuole ancora molto?- sukuna interruppe i pensieri di gojo, bussando leggero alla porta del bagno.
-no, ho finito, vieni...- disse gojo, di risposta al suo futuro marito, che era super preoccupato per l'uomo che ama. sukuna era circondato da un vapore caldo, l'aria nel bagno era calda e terribilmente insopportabile per lui, che amava le docce fredde.
-e' possibile che ogni volta ci metti cosi' tanto, gojo?- chiese, ma non ricevette risposta, solo uno sguardo interrogativo, e una schioccata di lingua. 
aveva capito: meglio non chiedergli niente a riguardo.

-cosa vuoi per cena?-
-non  ne ho idea...- ed eccola, un altra volta, quella voce che sukuna non sopportava.
-si sta avvicinando aprile, le uova di pasqua stanno gia' in tutti i supermercati, e se te ne coprassi una tutta per te?-
-finirei coi brufoli su tutto il viso, quindi niente cioccolata.-
sukuna sapeva che gojo stava male, ma non avrebbe mai e poi mai rinunciato alla cioccolata delle uova di pasqua.
-sicuro? mangi sempre la cioccolata.-
-mi serviva per darmi le forze in sala, ora non ne ho piu' bisogno-
il fatto era che gojo poteva collegare ogni cosa alla danza, persino il farsi la doccia all'inizio era un problema, dato che era un abitudine farsi la doccia dopo le lezioni, se non anche prima.
-e allora che cosa vuoi che ti faccia?-
-niente, grazie.-
mangiava sempre qualcosa tra le lezioni, la cioccolata o beveva integratori. l'alimentazione era un problema.
-digiuno anche oggi?- chiese sukuna. si era pentito del fatto che non mangiasse oramai da 4 giorni. beveva e basta, si nutriva di acqua.
-si, problemi?- pero' sapeva anche che se gojo non mangiava, avrebbe perso la sua massa muscolare.
-per favore...mangia qualcosa...-
-e cosa?-
-le omelette, quelle che ti piacciono tanto...-
-non le voglio...io...smettila, davvero...-

le cose sukuna se le stava facendo andare bene, ma adesso...bastava e avanzava. quella scenata, in qualche modo doveva finirla.
-gojo, mangia qualcosa, altrimenti davvero non potrai tornare.-
-sukuna, non tornero'...non posso piu' ballare...hai sentito i dottori, e lo sa--
-ma tu vuoi tornare, non e' cosi? mi hai detto che vuoi tornare, mi hai detto che non aspetti nient'altro che riprenderti per tornare-
-non tornero', sukuna. la carriera, la danza, tutto finito, tutto.-
-mi hai detto che ce la farai, e ce la puoi fare. sai quanti infortuni ho avuto io? ben 5 e non ho mai lasciato.-
-sukuna, io e te siamo persone diverse, con corpi diversi e menti diverse, non credi? mi ha stancato tutta questa pressione, non voglio piu' stare senza fare niente, ok?-
-lo so...ma questo non significa che tu non puoi riuscirci, questo non significa che tu devi smettere di lottare.- sukuna aveva la voce leggermente tremolante. gli dispiaceva.
-sukuna, io e te siamo una coppia proprio perche' diversi. ricordi la nostra promessa...vero?-
-quella sulla danza...dici?-
-si...-
-continueremo e finiremo la nostra carriera assieme,dici?-
-si, ecco...da oggi in poi, quella promessa...la voglio scioglier--
-scordatelo. non accetto che balli con qualcun'altro, come potrei accettare di rimanere da solo? scordatelo, e' fuori discussione.-
-sukuna, la tua bellissima carriera non puo' essere rovinata da m--
-smettila gojo. stai dicendo solo cazzate...-

ecco, aveva fatto arrabbiare sukuna.
-..presto sara' aprile. non parteciperai allo spettacolo, ma non me ne frega un bel niente. ora io ho il ruolo, e purtroppo non posso piu' tirarmi indietro, ma nel prossimo balletto non ballero'. non provare a convincermi a fare altro o a sciogliere quella promessa. se provi a dirmelo un altra volta, giuro che mi riprendo l'anello, gojo.-

gojo perse un battito, perche' solo in quel momento capi' quanto sukuna ci tenesse a ballare con lui.
-dovevo pensare prima alla tua insopportabile testardaggine- disse gojo -ma non posso assolutamente permettere che questo anello venga tolto dal mio dito, quindi...no, va bene. sciogliere quella promessa e' fuori discussione...scusami.-
-non fa niente, volevo solo farti capire cosa sto provando...-
-si...- gojo accenno' un sorriso, guandando poi sukuna. -ti amo, stronzo che non sei altro...-
-anche io, cretino...-
poi ci fu una pausa, gojo si rigiro piano sul divano, cacciando un gemito di dolore quando mosse il ginocchio. 
oramai sukuna si era abituato.
-oi sukuna...-
-mh? cosa vuoi?-
-non e' che per caso...sei ancora disposto a prendermi quell'uovo di pasqua?-
sukuna sorrise.
-si, si, adesso vado...-

sapeva che gojo non poteva resistere al cioccolato, come non poteva resistere a un sukuna dolce e disponibile con lui.

𝓒𝓸𝓶𝓮 𝓷𝓮𝓵𝓵𝓮 𝓯𝓪𝓿𝓸𝓵𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora