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E quando guardi con quegli occhi grandi

Forse un po' troppo sinceri, sinceri, sì

Si vede quello che pensi, quello che sogni

E qualche volta fai pensieri strani

Con una mano, una mano ti sfiori

Tu sola dentro la stanza

E tutto il mondo fuori

-albachiara-

i ragazzi il 24 tornarono a casa. yuta e inumaki non si misero nemmeno vicino in aereo, stavano a una distanza di sicurezza. megumi invece portava la testa di yuji sulla spalla, mentre l'aereo tagliava le nuvole. maki e nobara guardavano dei video e sukuna e gojo dormivano profondamente entrambi sfiniti. 

arrivarono a casa poco prima delle 4 del pomeriggio. Ognuno andò a casa propria, tranne gojo e sukuna. gojo, per aiutare sukuna a pagare l'affitto dell'attico in america, si era ritrovato costretto a vendere casa sua. 
non era poi affezionato a quella casa, quindi non s'importava più di tanto di quanto l'avessero pagata o di chi l'avesse comprata.
megumi e itadori, finalmente, avevano la possibilità di bere un vino rosso che avevano pagato una cifra altissima in totale tranquillità, nobara e maki invece sistemarono le valigie e prepararono i regali.
yuta tornò a casa, mangiò qualcosa di veloce, niente di pesante, si fece la doccia, si vestì e prese i regali, come anche inumaki.

il 25, a pranzo, avrebbero scartato tutti i regali.
ognuno aveva fatto un regalo a una sola persona. 
megumi a itadori, sukuna a gojo, yuta a inumaki e maki a nobara, e viceversa.
si sarebbero trovati fin troppi regali, e soprattutto, il 25 gennaio gojo e sukuna sarebbero dovuto tornare in america e si sarebbero rivisti solo d'estate e solo ad agosto.
quei giorni dovevano goderseli, per quanto potevano.
inumaki aveva una casa grande e così si era preso la responsabilità di ospitarli.
inumaki preparò la cena appena si fecero le 20.00, mentre gojo e sukuna giacevano abbracciati sul divano, entrambi stesi.

-è pronto piccioncini...- disse leggermente infastidito inumaki, i due si sedettero a tavola e mangiarono.
-grazie per quello che hai fatto inumaki, era buono davvero e non faccio spesso complimenti.- disse sukuna, dopo aver mangiato.
-ah, grazie...-
-noi andiamo nella nostra stanza. ci vediamo domani-
-si, buonanotte.-

sukuna e gojo ridacchiarono. si chiusero a chiave nella stanza e quando inumaki sentì la serratura sospirò. avrebbe dovuto ripulire la mattina dopo?
fattosta che avrebbe preferito passare una serata in compagnia.
prese il cellulare e le cuffie, voleva passeggiare per le strade della cittadina, che alle 22 già smetteva di avere vita, a parte per quei sabati e domeniche, in cui i ragazzi del liceo uscivano di sera.
inumaki arrivò davanti casa di megumi e itadori, di fianco quella di maki e nobara. era tentato a chiamare due dei quattro, ma come al solito, si sentii fuori posto.
nella casa di megumi e itadori c'era ancora la luce accesa in salotto. si poteva vedere una luce secondaria, probabilmente quella della tv. 
da maki e nobara invece era tutto buio, magari stavano già dormendo.
si arrese e decise di tornare a casa, facendo la strada più lunga, solo per perdere tempo.

nobara e maki avevano iniziato un nuovo capitolo della loro vita, comprandosi una nuova casa, megumi e itadori dopo vari battibecchi si erano fidanzati, gojo aveva chiarito con sukuna, e inumaki era quello più incerto, che non sapeva nemmeno cos'erano lui e yuta. si erano confessati i loro sentimenti, ma poi non avevano fatto più niente.

camminava verso casa, oramai doveva solo girare l'angolo, quando una bicicletta gli passò di fianco e lo fece cadere. Il ragazzo della bici scese e corse da inumaki che si massaggiava il fondoschiena.
-ehi! dio mio scusami, non ti ho visto...è buio, non ti ho notato!-
-yuta?-
-uh? inumaki!? o dio, sono sempre peggio, scusami!- yuta stava scappando un altra volta, ma inumaki gli prese il polso.
-no yuta...resta con me...-
-uh? i-inumaki non mi sembra orario per andare a fare una passeggiata. io ho appena finito le consegne di pizza, per questo sto tornando a casa...-
-e-ecco...ospito gojo e sukuna, si sono chiusi a chiave nella stanza. non so se mi capisci...-
-ah, intendi che secondo te...ahm, vuoi...vuoi stare da me, per stanotte?-
-se non disturbo...-
-no, tranquillo, ma dovrai accontentarti del divano oppure dormi con me.-
-d-dormo con te, non voglio dormire sul divano, scusami.-
-su, sali che se no arrivo a mezzanotte di questo passo.-

𝓒𝓸𝓶𝓮 𝓷𝓮𝓵𝓵𝓮 𝓯𝓪𝓿𝓸𝓵𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora