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E non c'è niente che non va
Non c'è niente da cambiare
-eh già-

Arrivò ben presto il 31 dicembre, quello che avrebbe chiuso un anno e iniziato un altro.
dopo tanto tempo quell'anno pieno di avvenimenti stava per chiudersi. un anno in cui era successo di tutto, ma davvero. bastava un giorno per far succedere qualcosa che ci avrebbe cambiato la vita, pensate un anno.
i ragazzi pensavano a ben altro, infatti, quel 31. 
non pensavano ai problemi che si sarebbero presentati l'anno dopo, allo stress del lavoro, ai problemi di coppia e alle possibili litigate, no, pensavano a quel matrimonio che ci sarebbe stato quell'estate. 
gojo ancora non ci poteva credere, tanto che a volte si metteva a fissare il vuoto immaginando quel giorno in spiaggia, vestito con un completo bianco, magari un velo in testa che si fondeva col colore dei suoi capelli, mentre andava dall'uomo più complicato e incomprensibile che avesse mai conosciuto.

avrebbe sicuramente fatto il lancio del buchet, che sicuramente avrebbe preso qualcuno dei suoi ragazzi.
erano loro gli invitati, dopotutto.
sukuna avrebbe invitato qualche ballerino dell'accademia, ma niente di che, insomma, solo qualche compagno particolarmente simpatico.
il problema erano i social. se avessero scoperto che gojo e sukuna si stavano per sposare, sarebbe stato un problema per la loro carriera.
non che desse fastidio nascondere la loro relazione, poichè alla fine, la maggior parte delle foto che erano state scattate ai due si tenevano per mano.

-ehi ragazzi, quindi siete pronti?-
-uh? per cosa?-
-beh sono le 20, vogliamo mangiare?-
-ah, giusto!-

I ragazzi si sedettero a tavola, ringraziarono per il pasto e mangiarono a volontà, fino alle 22:30, quando si misero a canticchiare e a ballare, perchè megumi aveva portato il suo computer e aveva portato il microfono. 
si misero, spensierati, a fare quello che avrebbero sempre voluto fare, senza avere problemi sul dove, come e quando, in che modo. la vita è fatta per essere vissuta, e in quelle poche ore avrebbero concluso quell'anno tranquillamente, senza problemi.
non avevano voglia di litigare, non avevano voglia di far trasalire il vomito di problemi che si portavano dietro, non avevano voglia di passare una serata come le altre.

c'era gojo, perfino sukuna, che se ne stava seduto sul divano con una caviglia sul ginocchio, a guardare gojo ballare. sembrava quasi che nella sua testa ci fosse ben altro...ma chi può dirlo. lo guardava con sguardo felino e tagliente, mentre gojo non badava nemmeno a sukuna.

megumi era steso sul divano, con il cellulare in mano, scorreva tra le foto della galleria, rivedeva i vari momenti dell'anno. Nobara e maki invece erano entrambe fuori a guardare le stelle e il cielo, inumaki, yuta e yuji stavano cantando leggermente ubriachi al karaoke.
si, quella sera niente era ordinario, niente metteva ansia, nulla avrebbe rovinato quella notte.
avrebbero fatto le 2, o le 3, si sarebbero svegliati tutti da qualche parte, sfiniti sul divano, ubriachi fradici?
sukuna, astemio, aveva deciso di dare uno strappo alla regola, quella sera, e di bere. Gli bastava una birra per ubriacarsi, lo sapeva ormai che lui e l'alcool non andavano molto d'accordo.

nel mentre passava il tempo. Il tempo, quello che yuta aveva finalmente recuperato, in quei giorni.
il suo tempo, quello in cui batteva il suo cuore, ancora vivo nel petto, ancora vivo.
pulsava quella linfa ovunque nel suo corpo, scorreva e continuava a scorrere, senza tempo.
quel tempo, che yuta aveva sempre temuto, ora si stava per azzerare grazie a quell'anno nuovo alle porte.

megumi aveva passato quella serata a ricordare i momenti, quelli che si immortalano con una foto, quelle sfocate, ma poi si era focalizzato sul presente e sulla bella voce del cantante della band, yuji.
yuji ricambiava leggermente rosso sulle guancie, lo sguardo del suo ragazzo, che faceva su e giù, percorrendolo da capo a piedi e soffermandosi sulla sua bocca impegnava ad aprirsi e chiudersi.

le ragazze, invece, stavano guardando le stelle per un motivo: la passione che nobara aveva per l'astronomia, cosa che non aveva mai potuto realizzare per mancanza di soldi, non era mai scomparsa.

inumaki invece cercava in ogni modo di far distrarre yuta, che pensava stesse pensando a qualcosa in particolare. 
in realtà si, yuta pensava a qualcosa, ma non a quello che inumaki pensava. yuta pensava a cosa avrebbe fatto quell'anno che stava per venire. non si stava facendo problemi, per il momento.

mancavano 2 minuti a mezzanotte quando gojo prese la parola.

-allora ragazzi, ascoltate, chiamate anche quelle due fuori.-
entrarono nobara e maki.
-allora, tra due minuti è mezzanotte. dividiamoci nelle nostre stanze. prima della mezzanotte dobbiamo tutti dire alla persona che amiamo una cosa che non sa di noi.-
-mi piace come idea, wow, quanto ci hai messo per digerirla?-
-grazie sukuna, non per niente mi hai chiesto di diventare tuo marito...-
-a me va bene! sembra una buona idea, no nobara?-
-si, carina...tu che ne dici megumi?-
-mh, si...ok, yuji?-
-certo! inumaki?-
-si...credo di si, amore tu?-
-si, facciamo questa cosa...-

chi con più voglia, chi con meno, fecero tutti questo gioco.
ognuno nelle proprie stanze.

-quindi devo dirti una cosa che non sai di me?-
-si, megumi...-
-mah, non saprei, credo...ah si, non so cucinare gli onigiri, ecco perchè non li faccio mai a meno che non ci sei te o inumaki ad assistermi...-
-cosa?! ma sono semplicissimi...beh, ora tocca a me!-
-voglio proprio sentire...-
-hai presente junpei?-
-ovvio...che lo tengo presente...-
-mi ha chiesto di uscire circa...5 settimane fa, ma ho rifiutato-
-perchè non me lo hai detto?-
-non volevo ti arrabbiassi...-
-ma non mi sarei arrabbiato, lo avrei fatto se ci fossi andato.-

nella stanza affianco, nobara e maki stavano parlando.
-quindi? inizi tu?-
-va bene, uhm...odio profondamente, ma davvero tanto, quando esci senza dirmelo...-
-perchè? sai che esco per farmi un giro tra i negozi maki!-
-si, ma almeno avvisami, altrimenti sto in pensiero tutto il tempo...-
-s-scema...tocca a te...-
-beh...io...ho fatto gare in moto per un po' di tempo, ma poi ho fatto un incidente e ho smesso...-
-e poi dici a gojo che non doveva lasciare la danza?!-
-si, sembro incoerente, ma non voglio tornare in quel giro, quelle gare sono contro la legge, quelle che facevo intendo...-
-ah, allora sono contenta che hai smesso...ma almeno potevi dirmelo!-
-no, ah!-

poi inumaki e yuta, nella stanza di fronte.
-allora...inumaki...-
-inizio io. è una cosa che ti volevo già dire da un po'-
-uh?-
-conservo un vestito da maid...da un po'-
-c-come?!-
-si, un vestito da maid. lo mettevo quando mi andava, poi ho smesso.-
-secondo me ci stavi da dio...-
-non fare pensieri perversi, stupido yuta!-
-no, no! comunque tocca a me!-
-si. allora dimmi...cosa non so di te?-
-facevo karate e sono arrivato a cintura nera a soli 15 anni, conservo tutte le cinture.-
-ecco cosa facevi quando dicevi di non esserci nel weekend quando eravamo più piccoli! scemo, avrei fatto il tifo per te!-
-m-mi vergognavo...-

e infine, nell'ultima stanza, gojo e sukuna.
-inizio io, così mi dici questa cosa...-
-ok?-
-perchè mi hai chiesto di sposarmi?-
-come perchè? ti amo gojo...e poi voglio te al mio fianco, quindi perchè me lo dici?-
-volevo solo rendermi conto del fatto che non era un sogno...-
-beh, non lo è, ora tocca a me...uhm, perchè ti sei rotto la caviglia di proposito quella sera?-
-te ne sei accorto...neh?-
-si, quella sera ti avrei ammazzato davvero!-
-scusami, ma stavo troppo male per ballare con te, così ho deciso che mi sarei fatto male per evitare di ballare...scusami.-
-eh? sei scemo per caso? non scusarti, probabilmente avrei fatto lo stesso-

in quel momento scattò la mezzanotte. Tutti si fecero gli auguri e scesero in salotto, per fare le tre, ballando e cantando.

𝓒𝓸𝓶𝓮 𝓷𝓮𝓵𝓵𝓮 𝓯𝓪𝓿𝓸𝓵𝓮Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora