sono rimasta a parlare con Alex per un po' è un ragazzo simpatico ma con una storia triste alle spalle.
Mi ha raccontato tanto del suo mondo e l'unica cosa che ho capito, è che io non ne faccio parte.
Dopo varie riflessioni, ho scartato l'ipotesi di essere la mate del alpha. Primo: lei non pensa sicuramente a me in quel senso e nemmeno io...piuomeno. Due: non è sicuro che sia proprio lei che sogno, magari è una somiglianza o magari è imparentata con la persona che vedo, anche se quel giorno..il tempo si è fermato, nel momento stesso in cui i nostri occhi si sono intrecciati non mi sono più sentita in pericolo o da sola, lei era lì, lì per me.
Terzo e più grande motivo: per quanto ho capito e visto è una grande stronza, bipolare di cui io sinceramente non voglio avere nulla a che fare.
Accarezzo Wanheda e poi monto in sella, cavalco per una buona mezz'ora e poi torno a palazzo.
"clarke, clarke aspettamiii!!" urla Emily da lontano
"notiziona ho uno splendido abito per te" iniziò a girarmi in torno emozionata, la afferrai per le spalle facendola fermare.
"emily per favore non mi girare in torno che mi fai venire il malditesta".
"o scusi sua maestà" uff che fastidio proprio oggi ci doveva essere questo stupido ballo.
"va be principessa ti porto il vestito in camera più tardi, tu datti una ripulita che puzzi"
"ma che.." ora anche lei con sta principessa l'avrà sentito da Rev.
Rientro in camera e mi dirigo alla doccia, ho bisogno di rilassarmi.
Dopo ben un'ora e mezza sotto il getto caldo prendo un asciugamano e lo avvolgo intorno al corpo.
Mi avvicino al letto e spontaneamente sorrido, un bellissimo vestito blu notte è posato su di esso, è semplicemente stupendo lo prendo in mano e stringendolo al petto faccio una piroetta, era da tanto che non indossavo un vestito del genere, solitamente optavo un jeans o un leggings con una semplice maglietta, ma oggi si può fare un eccezione.
indosso l'abito e devo dire che non mi sta affatto male:mi giro e rigiro, osservandomi allo specchio per la prima volta mi sento davvero bella.
osservo le due immense porte della sala da pranzo, non si se riesco ad entrare.
"cavoli principessa sei uno schianto" mi giro sentendo la voce di Octavia alle mie spalle.
"hai proprio ragione sorellina" fa bene a volte sentirsi apprezzati, non sono mai stata una ragazza egocentrica preferiscono non dare nel occhio.
Aspettiamo che arrivino tutti per poi entrare nel enorme sala da pranzo.
"eii ragazzi scusate, ma ho un sacco da fare allora, vi dico cosa fare, voi due andate in cucina" punta il dito verso i due fratelli.
"voi altri all'entrata tranne Clarke che resta a servire ai tavoli" indica prima gli altri e poi me.
"perché proprio io E" non poteva farlo qualcun altro
"serviva una ragazza e Reven da quello che ho visto nei lavori manuali, fa schifo senza offesa ovviamente" spiega facendo passare lo sguardo tra me e Reven.
"e Octavia...diciamo che non credo abbia il giusto carattere per servire ai tavoli ricchi snob" si effettivamente sarebbe un bagno di sangue e non intendo per Octavia..
"va be ragazze muoviamoci che a breve inizieranno ad arrivare gli invitati" inizio così ad aiutare gli altri a finire di riordinare la sala.
Un ora dopo iniziano ad entrare i primi invitati che vengono fatti subito accomodare ai tavoli.
Vado verso gli altri camerieri e subito noto che anche loro hanno abiti eleganti molto simili al mio.
"okey, ragazzi la prima a essere servita deve essere ovviamente l'alpha e il suo tavolo" fai che non dica me fai che non dica che devo servire io al suo tavolo.
"perciò ci organizzeremo così, i più esperti andranno ai tavoli del alpha e dei cinque beta per gli altri vedete voi, basta che nessun ospite rimanga senza portata."
per fortuna è la mia prima volta, di certo non mi posso definire esperta.
"eii ciao, piacere Arisia"
balzo in aria, che infarto.
"oh ciao, mi hai spaventata hhaha"
"scusa non volevo" dice mortificata.
"comunque piacere sono Clarke".
"ti va di stare insieme a portare i piatti"
"si certo".
Che bello, almeno non mi devo preoccupare di stare da sola.
Entriamo in cucina, e subito si avverte un gran chiasso, la gente corre tra i banconi, quasi in preda al panico.
"questi sono i primi veloci che stanno già aspettando"
detto questo ognuno di noi prende più piatti riesce, io ne prendo solo due, almeno non rischio di fare danni.
le ore passano e noi facciamo sempre le solite cose portiamo avanti e indietro i piatti e stiamo ai lati della stanza per vedere se qualcuno ha bisogno di qualcosa, anche se ho sempre la sensazione di essere osservata, ma quando mi guardò intorno per cercare l'origine di quello sguardo la sensazione svanisce per poi ricomparire attimi dopo.
"Non ci posso credere brutto idiota,mi hai rovinato la camicia"
"mi scusi signore, non era mia intenzion..." due ragazzi iniziarono ad urlare, cioè il primo urlava, il secondo cercava di sotterrarsi.
L'ospite prese il secondo ragazzo che era evidentemente un cameriere, per il colletto della camicia e lo buttò così forte a terra che quasi avverti pure io il suo dolore.
"alpha, chiedo giustizia"
si rivolge all'alpha che è proprio due sedie di fianco a lui, cavolo se sta al tavolo dell'alpha è di certo un pezzo grosso.
l'alpha si alza e dice due parole che mi sconvolgono.
"così sia".
il ragazzo viene circondato da guardie lo prendono dalle braccia che poi legano dietro alla schiena.
L'ospite inizia a pestarlo, gli tira calci sullo stomaco, quando il ragazzo inizia a sputare sangue, non ci vedo più dalla rabbia stringo le mani a pugno così forte che sento le unghie nella mia pelle.
"basta" urlo quasi inconsciamente.
"chi ha parlato".
nella piccola mischia che si era accumulata per vedere la scena tutti fanno un passo indietro, lasciandomi davanti a lui, furioso.
"oh abbiamo un eroina, cosa pensavi di ottenere" sto zitta cercando di non peggiorare la mia situazione.
"bhe te lo dico io l'unica cosa che hai ottenuto" che avevo fatto ora picchierà pure me, dovevo starmene zitta, ma quel ragazzo, forse ora lo lascerà stare e si distrarrà con me?.
"prendete pure lei" urla l'invitato.
Mi prendono per le braccia cercando di farmi stare ferma, ma di certo non lo lascerò vincere così facilmente, inizio a scalciare e dimenarmi, lui muove la gamba pronto a tirami un calcio nello stomaco "FERMI,ORA!" una voce potente e forte fa drizzare tutti.
sento il cuore uscirmi dal petto.
Lei si alza.
"portala via" si riferisce ad una guardia seduta vicino a lei.
"ci penserò io più tardi a lei, Murphy".
"certo mia alpha" disse sorridendo facendo un piccolo inchino.
'ci penserò io più tardi a lei' questa frase mi rimbomba nella testa.
La guardia mi prende e mi porta da qualche parte, la mia mente è annebbiata, cosa mi vuole fare, ho paura, ho paura di soffrire per mano sua.
lo sbattere di una porta mi fa tornare alla realtà.
Mi ritrovo in una stanza immensa, le pareti sono di un grigio chiaro e in mezzo alla stanza vi è un gigantesco letto a baldacchino, ma la cosa più affascinante non è la stanza ma il balcone che c'è subito fuori.
Si vede perfettamente tutta la foresta da qui e poi, ci sono loro, la su, le stelle.
Oggi è un giorno orribile per me, esattamente 6 anni fa mio padre è morto e forse quel giorno non è morto solo lui, ma anche una parte di me.
Lo odio, Lo odio, doveva stare zitto, non mi doveva abbandonare, ecco perché cerco di essere il più normale possibile in questo giorno anche se dentro sto morendo. Lacrima dopo lacrima inizio a pingere anche se non si direbbe odio farlo, Mi fa sentire debole e io non lo voglio essere.
"che vuoi fare, scappare?!"
disse lei, era proprio dietro di me vestita con un bellissimo abito nero elegante.
"no" dissi triste.
"PERCHÉ FAI COSÌ?!"
inizia ad urlare, basta, basta, la testa mi scoppia.
"così come?" chiedo guardando altrove
"come?!..mi prendi in giro, non fai mai quello che ti dico, QUI Clarke ci sono delle regole, le MIE regole e tu le devi rispettare, secondo te non ti hanno visto uscite a cavallo stamattina e poco fa, cosa avevi per la testa, volevi farti ammazzare?!" mi urlò ancora addosso, avvicinandosi.
"tu gli hai permesso di farlo, hai condannato a morte un ragazzo che non aveva colpe, SEI UN MOSTRO ESATTAMENTE COME TUTTI VOI" grido io questa volta anche se non la vedevo essendo girata di spalle a guardare il cielo.
"davvero?..ti ho protetta fin troppo, hai ragione sono un mostro." ghiaccio, la sua voce era tagliente come mille coltelli, mi girai per guardarla, ma appena mi voltai al posto di vedere una persona, mi ritrovai davanti un maestoso lupo nero dagli occhi rosso rubino.
"cosa vuoi farmi, uccidermi?"
dissi urlando arrabbiata.
Lei in tutta risposta iniziò a ringhiarmi contro.
Mi appoggiai alla ringhiera del balcone di spalle e mi ci rannicchiai contro, si sentivano solo i mei singhiozzi che risuonavano nel aria, stavano succedendo troppe cose e io non c'è la facevo più, forse era meglio finirla qui.
Chiusi gli occhi, ma al posto di essere sovrastata da un grosso lupo mi ritrovai attaccata ad un corpo umano, mi stava abbracciando. (piccola nota lexa è vestita, anche se teoricamente dopo la trasformazione non lo si dovrebbe essere, la scena mi piace e non voglio cambiarla per questo piccolo dettaglio)
Mi strinsi a lei annegando nel suo dolce profumo di bosco, finalmente mi sentivo al sicuro.
"shh scusami piccola, scusa.." mi sussurro all'orecchio accarezzandomi dolcemente i capelli.
La ragazza che mi urlava contro non c'era più e io non ne potevo essere più contenta.
Si mise a sedere di fianco a me e mi trascinò in braccio a lei, appoggiai la testa nel incavo del suo collo, restammo in quella posizione per quelle che mi sembravano ore fin quando non mi calmai.
"eii guarda lì"
mi disse dolcemente, alzai lo sguardo e vidi lo stesso spettacolo di tanto tempo fa, le stelle stavano danzando.
"sono bellissime" sussurrai
"già...bellissime" sentivo il suo sguardo intenso su di me.
"Lexa".
"cosa?"
"Lexa è il mio nome" disse continuando ad ammirare le stelle.
"Lexa..mi piace, ti si addice"
"guarda là" continuai il discorso indicando una stella più luminosa nel cielo.
"è la stella polare, si vede spesso da queste parti.. sai mia madre mi diceva spesso da piccola, che se ci perdevamo bastava seguire la stella polare e avremmo ritrovato la via di casa...se la segui non ti perderai mai"
la ascoltai in silenzio mentre le stelle continuavano a danzare sotto il nostro sguardo.
il sonno iniziò a farsi sentire, mi accoccolai ancora a lei rilassando ogni muscolo.
"grazie Lexa per essere la mia stella polare" non so se lo pensai o lo dissi, ma da quando l'ho vista quel giorno nella foresta mi è sembrato tutto più chiaro, io mi sento al posto giusto quando sono con lei, ho vissuto tutta la mia vita persa nei ricordi, nella tristezza tranne quando vedevo lei.
So solo una cosa, per quanto la possa odiare quando mi urla contro o mi ignora, io ho bisogno di Lexa.
Piano piano scivolai nelle braccia di Morfeo sentendo solo il calore del suo corpo e una mano che mi accarezzava dolcemente i capelli.
Autore🤍
okey è smieloso ne sono cosciente, la metà dei verbi è sbagliata...lo so. Spero che comunque non sia uscito così male. Grazie per leggere la mia storia.
xoxo🤍
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Siamo leggenda
WerewolfClarke, ragazza di sedici anni dolce e sensibile il passato le ha portato via la persona più importante della sua vita: suo padre.. Lexa, alpha del più forte branco del Nord America. forte sicura di se e estremamente egocentrica. Due facce della ste...