"L’amicizia è certamente
il balsamo più soave per
le ferite di un amore deluso."
JANE AUSTENPov Clary:
La lezione di matematica e quella di biologia passano velocemente, al suono della 4 ora mi dirigo in mensa dove scambio qualche parola con Malia e Taylor poi mi dirigo verso l'aula di musica. Non so neanche perché ho permesso a mia madre di iscrivermi a questo corso penso tra me e me lo sa che io non canto più. Non senza di lui, non ci riesco e pensare a lui mi fa sentire improvvisamente male. Non posso cantare senza Jack. Mi rendo conto di essermi fermata in mezzo al corridoio a causa dei miei pensieri quindi mi riprendo subito ed anche se di pessimo umore mi dirigo verso l'aula di musica. Entro in classe e vedo già il prof seduto ad un pianoforte e qualche ragazzo seduto qui e li su delle sedie sparse per l'aula. Mi siedo e cerco di farmi notare il meno possibile mentre osservo gli strumenti in aula; oltre al pianoforte ci sono: un paio di chitarre classiche appese al muro, una batteria, una tastiera elettrica, qualche microfono, un violino ,delle nacchere "mi stai perseguitando per caso?" Sento dire con sarcasmo accanto a me , osservo infastidita lo stronzo che mi ha distolto dalla mia accurata scansione dell'aula e rispondo "simpatico Anderson, davvero simpatico "; lui si siede accanto a me e mi lancia un occhiataccia infastidita."Non ti ho detto che potevi sederti "gli dico senza guardarlo "e io non te l'ho chiesto "mi risponde lui freddo , se non sarà lui ad andarsene me ne andrò io. Mi alzo e mi vado a sedere in fondo all'aula, poi lo guardo e noto lo sguardo compiaciuto con il quale mi sta fissando. Gli faccio il terzo dito e torno ad osservare la stanza intorno a me, non sono capace di suonare neanche uno degli strumenti qui dentro . "Bene ragazzi, credo ci siamo tutti "dice il professore alzandosi in piedi "io sono il maestro Banner, il vostro insegnante di musica " "Buongiorno signor Banner "rispondono alcuni ragazzi in coro. Lui gli sorride cordialmente e continua il suo discorso "allora oggi inizieremo conoscendoci e esaminando il perché siete in questo corso " . Oh fantastico vi farà anche l'esame di coscienza, non vedo l'ora penso sarcastica. Il prof inzia a fare un giro di domande " Judith perché sei qui?" E leirisponde "Amo la musica " un altra "voglio diventare una violinista" "tutti quanti pieni di sogni eh? "Sussuro a me stessa con amarezza. "E tu Clary, perché sei qui? " mi chiede lui distogliendomi dal mio rancore. "È solo un'altro stupido tentativo di mia madre "rispondo sarcastica "mhmh, che tipo di tentativo ?" Mi chiede lui gentilmente anche se turbato dalla mia risposta. Lo guardo priva di emozioni negli occhi e intorno a noi si crea un silenzio inquietante, tutti quanti mi stanno fissando in modo fastidioso quindi decido di rispondere "di farmi riavvicinare alla musica ovvio". Poi distolgo lo sguardo e torno a guardare il mio telefono , lui non ribattere e va avanti con le domande . Dopo un pò decido di alzare lo sguardo dal telefono e mi rendo conto degli occhi del presuntuoso puntati su di me in cerca di qualcosa. COSA DIAVOLO VUOLE ADESSO ;gli faccio notare che l'ho beccato a fissarmi ma a lui non sembra interessare. Chissà che cosa sta cercando, inarco un sopracciglio perplessa e continuo a rivolgere le mie attenzioni al telefononon facendo caso al suo sguardo magnetico su di me.
Finalmente suona la campanella, mi alzo ed esco dall'aula. "Ricordati che dobbiamo fare gli imbianchini per merito tuo "mi dice una voce che riconosco subito alle spalle. Mi giro per rispondergli ma lo vedo ormai lontano quindi rinuncio al ribattere. Mi indirizzo verso l'armadietto e lascio li i libri che avevo in mano poi scendo al piano di sotto e mi dirigo dietro la palestra. Esco in cortile attraverso il campo di football e arrivo dietro la palestra. Ci sono già delle persone intende a stendere della vernice su un grafito . "Oh, eccoti qui" mi dice lui alla spalle mentre osservo lo spettacolare disegno che stavano coprendo " sj eccomi qui"gli dico senza girarmi . È un vero peccato pendo tra me mentre osservo quello spettacolare lavoro venire coperto da una monotona vernice gialla. "Signorina si metta questa" mi dice un' operaio porgendomi una tuta di plastica trasparente "e farla mettere anche a lui" mi dice porgendomene un'altra e indicando di nascosto Neil. Strano penso , chissà perché le persone sembrano intimorite da lui "tieni" gli dico porgendogli la tuta di plastica . "Non penserai che io la metta? Vero?" Mi dice con strafottenza "fai quello che ti pare " rispondo infilando la mia . Ovviamente mi sta larga, ma meglio di niente quindi me la sistemo adosso e tiro su la zip. Dannazione! Perché mettono le zip sulla schiena!non ci riesco a solevarla ed innervosita esclamo "cazzo!" Tutti si girano a guardarmi . Poi lo ridere e mi giro verso fjnlui che di fa subito serio"serve una mano ?" Chiede con malizia "si, grazie "rispondo di malgrado e stizzita;si avvicina a me e mi scosta delicatamente i capelli dalla schiena portandomeli su una spalla, sento il suo tocco freddo sulla pelle del collo e poi tira su la zip "fatto "mi sussura facendomi avvertire il duo fiato sul collo. Rimango un attimo paralizzata poi mi giro e mi ritrovo con il viso a pochi centimetri dal duo petto , alzo lo sguardo per guardalo in faccia e gli dico "fossi in te la metterei, almeno io non ci tengo a tornare a casa ricoperta di vernice . Non so tu..." poi mi giro e mi dirigo verso un operai che mi da un pennello e mi indica un secchio di vernice.

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Il Mio Destino
RomanceLa storia di una ragazza come le altre ,con un passato alle spalle che le ha sfocato l'idea dell'amore. Ma un cambiamento radicale incrocera la sua vita con quella di qualcun'altro. Prima di lui la mia vita andava avanti normalmente , dopo di lui...