capitolo 8

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"La pazzia è relativa,
chi stabilisce la normalità?"
CHARLES BUKOWSKI

Pov Neil:
Mi devo allontanare da questa confusione e da Alicia, non sopporto più entrambe . Quindi con una scusa mi allontano dal mio gruppo di amici e mi dirigo in giardino; a parte dei ragazzi ubriachi marci qui non c'è nessuno. Quindi valuto l'idea di tornare dentro finché non sento una voce , wow è sembra la voce di un'angelo, la inizio a seguire e man mano che mi avicino si fa sempre più intensa . È bellissima penso , è angelica; mi rendo conto che proviene dal garage quindi entro dalla porta sul retro. E la vedo , non è nel garage ma poggiata a un muro esterno ;non vedo bene il suo volto ma riconosco immediatamente quella chioma ramata , è la ragazzina ! realizzo sorpreso. Altro che angelo qui abbiamo un esemplare di stronza, menefreghista. Rimango li fermo ad osservarla e ascoltarla, lei non sembra essersi accorta della mia presenza ;anzi in realtà non credo sia cosciente neanche del fatto che sta cantando e assolta nei suoi pensieri intenda a guardare le stelle. Io invece osservo tutti i particolari he in lei non avevo notato prima, come il contrasto singolare della sua pelle chiara con i suoi capelli o l'eleganza delle sue curve , il colore dei suoi occhi e il trucco colato; deve essere ubriaca penso. E proprio mentre realizzo quel pensiero lei smette di cantare, ne approfitto per farmi notare "stai bene sta sera "le dico, in realtà stai più che bene sei bellissima penso ; se solo non fossi così cinica e prevenuta. Tiro un sospiro e lei si gira ma rimane immobile, inizialmente mi chiedo se mi ha visto poi mi fissa come se avesse visto chissà che cosa. Dopo avermi squadrato da resta a piedi, con interesse? Cerco di analizzare il suo comportamento; poi il suo sguardo si scioglie un pò e mi rendo conto del luccichio nei suoi occhi . Sta piangendo? Come ho fatto a non accorgermene prima? Poi mi viene il dubbio e mi avicino per capire se quelle sul suo viso sono lacrime e realizzo che effettivamente lo sono ;ma perché piange? È colpa mia? Non può essere alla fine non ho fatto nulla, questa ragazza è un mistero! Decido di non chiederlo dato che lei sembra non essersi resa contodella presenza di quelle lacrime. La osservo un pò e mi rendo conto di quando sembri fragile in questo momento; ma sarebbe sleale attaccarla adesso e poi voglio avere la soddisfazione di vedere crollare quella corazza che le avvolge il cuore. Lei rimane impassibile senza dire nulla con le lacrime che le solcano le guance, ma anche ora sembra non rendersene conto. Strano penso tra me e me e poi mi sale un dubbio.

Sarà forse crollata quella forza che ostentava fino all'altro giorno? Non mi piacerebbe se il gioco finisce così velocemente,sarebbe troppo facile."Cosa ci fai qui da sola ?" Le chiedo impaziente di capire qualcosa, "bhe tutto quel casino mi da fastidio" risponde con una smorfia e ritornando a fissare il cielo, sembra non essersi resa conto di star piangendo; strana ragazza, l'alcool le da alla testa penso divertito. "Ah, bhe sai questo è il bello delle feste il casino" dico divertito, facendo un'altro passo verso di lei e posizionandomi nella sua visuale in modo che non possa nascondere i suoi occhi. Avevo capito che in questo momentoera vulnerabile ma non del tutto ,anche da ubriaca è comunque difficile da scalfire, l'unico modo che ho per capirla è leggerle le emozioni attraverso gli occhi "Si bhe, non mi piacciono le feste non so perché sono qui. Tu invece dato che ti piace tanto il casino perché stai di qua?" Mi chiede innervosita da tutta quellavicinanza, sorrido compiaciuto della reazione che ho provocato e le dico "stavo solo controllando che non ci fosse nessuno in questa parte della casa, a quanto pare qualcuno c'è" rispondo rigirando a lei la stessa scusa che avevo dato ai miei amici; rimane un attimonin silenzio confusace poi chiede "È casa tua?", non lo avevo ancora capito? Diamine chissà quanto ha bevuto!"si e per la cronaca neanche io amo la confusione" le dico quasi per giustificare la mia presenza li con lei. "Ironico" sussura lei cupa , non ha tuttibi torti le ho appesa detto di aver organizzato una festa a casa mia anche se odio la confusione;chissà come deve sembrarle contorto .

La guardo è mi rendo conto di non aver mai visto una ragazza così forte e fragile allo stesso tempo, cosa l'ha portata sulla mia strada? "Sei qui da sola?" Chiedo senza rendermene conto, con un filo di preoccupazione nella voce che però lei non sembra cogliere; "sono venuta con Liam e Malia ma poi li ho persi" dice alzandosi in piedi, però nel tentativo barcolla e quasi cade fortunatamente riesco ad afferarla in tempo. Possibile che non se n'è accorta? Cavolo è un pericolo a piede libero , " ah capisco" dico osservando per capire se è in grado di reggersi da sola. La lascio andare e lei camminando verso la porta del garage dice "credo che chiamerò un uber" probabilmente non è neanche in grado di indicare la via di casa al guidatore penso tra me quindi gli sbarro la strada e dico "Se vuoi ti do un passaggio '' poi indico la jeep e lei sembra afferare il discorso. Sorride e mi risponde "No grazie, non salgo in macchina con gli sconosciuti " irronico penso "bhe, perché il tizio dell'uber lo conosci?" le chiedo con l'aria di chi ha già vinto la discussione. Mi guarda un pò interdetta sul da farsi e poi incrocia il mio sguardo. I suoi occhi sono così caldi e dolci ma anche duri , sembrano essere gli occhi di chi  ne ha viste tante; cerco di sedurla con i miei occhi di ghiaccio ma lei non cede , poi scuote la testa come per risvegliarsi da un sogno e dice con un tono di afflizione nella voce "eh va bene, hai vinto ". Si dirige verso la jeep io prendo le chiavi dalla tasca e schiaccio il pulsante per aprirla, lei fa un pò di difficoltà a salire data la sua statura, ma come il solito c'è la fa da sola. Salgo in macchina e metto in moto; invio un messaggio a Jennifer -inviami la posizione della casa di Swell- -tieni che ci devi fare?- -non dono affari tuoi- ed ecco qui la posizione della casa della ragazzina. Chiudo il telefono e con la coda dell'occhio la vedo allacciarsi la cintura e sorrido. Lei se ne accorge e volta il viso verso il finestrino impedendomi di vedere il suo viso e di cogliere la sua reazione.

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