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/!\ Leggete l'angolo autrice /!\


Data di pubblicazione:
10 marzo 2021
Parole:
2905


"Qualcuno ci presta il verde?" Grida a gran voce Luca, attirando l'attenzione degli altri: "In cambio vi diamo il nero."

"Questa è la battuta più razzista che potessi fare."

Rido, lasciandomi poi cadere sulle ginocchia davanti al telo bianco che ho di fronte:

"No, ma che ho detto?" Domanda spesato il mio amico, guardandosi attorno e trovandosi vicino Bonard, che non lo ha minimamente ascoltato ed è confuso tanto quanto lui: "Ah, ma intendevi... No, aspettate, non intendevo che vi dessimo Bonny in cambio, parlavo dello spray che ho in mano."

Si corregge, come fosse davvero necessario, facendomi ridere ancora di più, mentre inizio a tracciare mentalmente ciò che trascriverò a breve sul telo tenuto ben fermo sull'erba:

"Tieni il verde Davide, l'abbiamo recuperato."

Glielo lancia Luca, guardandolo prenderlo al volo e rimettendosi nuovamente al lavoro sul disegno che sta realizzando.

Disegno che, specifichiamo, ha spiegato praticamente a tutti, Lisa compresa che è arrivata dopo, dal momento che si era fermata ad appendere i teli dalle finestre, e che non penso abbia propriamente capito, ha semplicemente annuito a quello che le ha detto, per poi guardarsi intorno e venire incontro a me e Sofia:

"Non ho capito niente di quello che mi ha detto, ma nel dubbio gli ho risposto che stava facendo una bellissima cosa."

"È molto interessante come idea, sta lavorando sul principio dell'omertà." Le spiega Sofia, sedendosi a fianco a me e iniziando a tracciare con lo spray rosso quello che le ho proposto di disegnare attorno ad una scritta che metteremo al centro: "Che si basa sul "Non sento, non vedo e non parlo", quindi sta disegnando queste tre faccine e con coprirà ad una le orecchie, ad un'altra gli occhi e all'ultima la bocca. È un'idea semplice, ma molto d'impatto."

Annuisco perché sono d'accordo, anche se allo stesso tempo poteva tranquillamente spiegarmela lui, magari non direttamente, ma in un momento come ora nel quale sono qua insieme ad altre persone.

Però ha preso sul serio il voler tenere le distanze.

E a me va bene, possiamo continuare così, saremo abbastanza maturi da farcela.

Anche se stare ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette vicini, non facilita la cosa, ma per ora due giorni sono passati e ci siamo evitati senza problemi.

E fingerò anche di non notare come la Matera si sia incredibilmente avvicinata a lui, neanche fossero migliori amici. Devo ricordarmi di essere matura e che non sono io quella che ha fatto un'insensata scenata di gelosia, fondata e basata sul nulla più totale.

Quindi non ho problemi a sedermi tra Leonardo e Luca durante il discorso sulla mafia, dove si alternano, a leggere il discorso di Paolo Borsellino in ricordo di Giovanni Falcone, Esa e la sua grande interpretazione, la mia stellina Alessandro che, almeno in questi giorni, non ha ancora mostrato troppa invidia per il posto di Di Piero che vorrebbe prendere, e quest'ultimo.
Il tutto ha anche un sottofondo musicale suonato da Sofia che si commuove ascoltando gli altri e Luna, che legge, intonando una melodia con la sua voce.

È un bel momento di unione, nonostante il tema che stiamo trattando, e tutti finiamo con l'applaudire insieme ai professori che ci ringraziano per la serietà con la quale abbiamo preso questo tema.

A cuore aperto | Davide VavalàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora