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Data di pubblicazione:
1 dicembre 2020
Parole:
2414


I miei occhi si spalancano e io riemergo dalle coperte sotto le quali mi sono messa, non appena sento il fastidioso rumore di una campanella suonata con forza. Mi metto immediatamente a sedere, scoprendo che la causa principale è la sorvegliante:

"Buongiorno signorine! Il sole è alto!"

Continua a gridare, facendomi premere le mani sulle orecchie e facendomi alzare con fastidio, sistemandomi il pigiama, mentre vedo le altre imitarmi, facendo più o meno fatica, alcune ricadendo persino nel letto, esauste:

"Bene signorine." Inizia a spiegare la sorvegliante: "Avete dieci minuti, dieci..." E fa segno con le mani: "Per sistemare i letti, pulire il vostro angolo di stanza e pensare alla vostra igiene personale. Tra dieci minuti tornerò qua per controllare che tutto sia in ordine.

Buon lavoro!"

E se ne va esattamente come è entrata.

Io sospiro e mi appoggio a letto, per poi incominciare subito a rifarlo, mentre vedo altre fiondarsi in bagno. Aiuto e vengo aiutata dalle altre per fare in modo che tutte siamo fronte e vestite al rientro della sorvegliante che ci controlla una per una, segnalandoci eventuali difetti nei letti e nell'abbigliamento:

"Nel complesso un lavoro discreto."

Ci commenta, per poi spiegarci come ci darà altri minuti per sistemare eventuali imperfezioni e venire e riprenderci per la prima colazione tutte assieme.

O tutti.

Visto che, non appena la donna esce e io e alcune ragazze ci sediamo sui nostri letti, Luna urla frasi incomprensibili delle quali capto solo "ragazzi" e ciò basta ad agitare gli animi di gran parte delle ragazze che si precipitano alla finestra a guardare sotto:

"Abbiamo la fiera dell'ormone in camerata."

Commento divertita, facendo ridere sia Lisa che Aurora e spalancando l'altra finestra, sporgendomi insieme ad altre ragazze, pronta a vedere questi fantomatici ragazzi radunati di fronte al cancello.

Dieci ragazzi sono di fronte a noi e molti ci stanno anche salutando, mentre altri ci osservano e basta.

Io, per educazione e gentilezza, ricambio il saluto a non so neanche chi, cercando di distinguerne qualcuno, ma la distanza e il poco tempo me lo impediscono:

"Andiamo a vederli dal terrazzo sotto!"

Propone Linda e tutte ci precipitiamo subito ai piani di sotto per vederli più da vicino e, finalmente, cercare di distinguerne qualcuno.

Nuovamente gente che saluta in modo esagerato, ricambiata da emozioni più contenute, probabilmente vista la presenza di genitori.

Usha saluta con grande felicità il fratello, mandandogli baci volanti ricambiati, e posso comprendere chiaramente il grande amore che li connette e sono così felice per lei che non sia qua da sola.

Gran parte delle ragazze le vedo emozionarsi per uno di carnagione scura, con una larga canottiera e un portamento da figo, classica persona che ama stare in mezzo alla scena e che è proprio lui a chiederci se ci sarà o meno un test d'ingresso.

E, amico, fosse solo uno il test d'ingresso:

"C'è qualcuno di carino?"

Domanda Lisa, sporgendosi meglio di me, mentre io continuo ad osservarli:

A cuore aperto | Davide VavalàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora