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Data di pubblicazione:
11 febbraio 2021
Parole:
2586


Nonostante la notte dorma profondamente e nulla possa muovermi dal sonno, la mattina, nella mezz'ora prima di svegliarmi, sono in una specie di dormiveglia, ormai abituata al passo pesante della sorvegliante che sento fin da quando è in corridoio.

Stamattina qualcosa è diverso.

I passi che sento non sono due, sono di più e non vi è pesantezza nei passi, anzi, sono anche poco percepibili.

Socchiudo poco gli occhi, per poi chiuderli con forza quando la luce viene accesa di colpo e dei pugni battono sulla porta e su uno degli armadi, accompagnati da grida maschili:

"Sveglia!"

Urlano, battendo le mani e passando tra i letti, disturbando tutte e ottenendo, per primi, gli insulti della Scarano e di Usha, che grida contro uno dei tre che si rivela essere suo fratello, mentre io dalle voci riconosco anche gli altri due: Magnesio e Davide.

Mi copro le orecchie, dando loro la schiena e premendo il viso nel cuscino, sentendo i tre continuare in questa scenata:

"Buongiorno!"

Mi scopre completamente Davide, abbassandosi verso di me e baciandomi la guancia:

"Il sole è alto e ti sta aspettando!" Imita la sorvegliante: "E io anche."

Conclude, abbassando poco la voce e contenendo l'emozione:

"Davide." Parlo chiaramente io, socchiudendo gli occhi e trovandomelo di fronte: "Se non sparisci in due secondi, l'unica cosa che ti aspetterà saranno cinque dita in faccia."

Lui ride, avendomi ascoltato per tutto il tempo, convinto gli dicessi qualcosa di romantico:

"Buongiorno anche a te, lo sai che sei proprio bella mentre dormi?"

"Dav, lo sai che sei un leccaculo e questa non te la perdono?"

Mi metto a sedere, strofinandomi gli occhi e sbadigliando, vedendo le altre reagire in modo molto simile a me, soprattutto Usha che non ha ancora smesso di insultarli tutti e tre indistintamente, mentre Lisa, Esa e Luna, sono ancora ben coperte nei loro letti.

Continuano a battere le mani verso loro tre, ottenendo parolacce dalla Matera, che ha dormito tra Lisa – non penso così tanto felice – e Usha, perché non voleva rimanere sola nella sua camera.

Vengono interrotti solo dalla sorvegliante che entra con rabbia, cacciandoli a male parole, venendo accolta da tutte noi, a cui è mancata in questa mattinata.

Anche se c'è davvero poco da esultare, oggi c'è la consegna delle pagelle e il rischio che qualcuno non la prenda è alto.

Considerando, poi, che quel "qualcuno" potrei essere anche io, visti i miei voti non brillanti e la mia condotta non sempre perfetta né invidiabile:

"E ci ritroviamo."

Mi saluta entusiasta Davide a colazione, mentre io guardo male, prendendo posto davanti a lui:

"Ansietta per la pagella?"

"Non ricordarmela."

Gli faccio segno di parlare di qualunque altra cosa, ma non di quello, perché non so davvero come prenderla:

"Spero che non mi boccino."

Parla dopo aver sbadigliato, Luca, mentre beve la sua tazza di latte, accompagnata dai biscotti:

A cuore aperto | Davide VavalàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora