16b) UN NUOVO NOME

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"Lo so!" disse infastidita "Se accetti, te ne darò un altro. Uno nuovo con cui ricominciare a vivere. Uno molto importante per il mio popolo. Da questo momento, se lo vorrai, il tuo nome sarà Walpurgis dei Mandi. Accetti?".

Scioccato il Varego non seppe cosa dire. Un groppo gli serrò la gola. Poi, cosa avrebbe potuto dire? Negare, forse ? Perché negarsi la possibilità di essere ancora qualcuno?

Soffocato dalla gratitudine e dalla emozione, con uno sforzo riuscì a muovere la testa. Alla vecchia signora bastò. Gli fece un sorriso triste.

"Bene" disse "Bene. E come vedi, ricominci anche ad avere il tuo corpo. Hai già mosso la testa, presto verrà il resto".

Si alzò dal giaciglio e andò verso la porta, lasciando nell'aria il profumo di rami appena tagliati. Al giovane parve dolcissimo.

"Arrivederci Walpurgis dei Mandi" gli disse la donna prima di uscire " Noi non ci rivedremo più se non quando starai bene. Anche allora sarai tu a venire da me, ricordatelo. Non prima e non dopo, intesi?".

Un altro cenno della testa del malato le bastò. Si voltò e sparì sulla balconata seguita dal fruscio del suo vestito. Al Varego sembrò il suono più bello che avesse mai sentito prima.

Arrivata all'esterno la Grande Madre provò un brivido. Gettò una occhiata verso il suo villaggio e lo vide immerso nella quiete e nel freddo dell'inverno. Una leggera coltre di neve copriva il paesaggio, gli alberi privi di foglie lasciavano trasparire i deboli raggi del sole che non riuscivano a scaldarle la pelle del volto.

Presto sarebbe venuto il momento di aiutare il Padre di Tutti, disse tra sé, prima di voltarsi per allontanarsi.

Scese lungo la balconata fino a che non arrivò a un ingresso identico a quello che aveva attraversato lasciando solo il malato. Davanti alla porta, in attesa, vi erano Flot e Radice che non appena la videro si inginocchiarono. Indossavano pesanti mantelli invernali di fibre vegetali intrecciate. A un cenno della donna si alzarono. Un altro cenno dell'anziana donna a Radice e il giovane si allontanò verso la camera del Varego.

Rimasti soli, la Grande Madre e Flot si fronteggiarono. Erano quasi alti uguali, si guardarono diritti negli occhi. Il portamento rispettoso di Flot nei confronti della donna svanì non appena il giovane Sednor scomparve alla vista. Lo sguardo della Grande Madre non era più pacato e sereno.

I due si detestavano e non facevano più nulla per impedire che si capisse.

La donna fu la prima a rompere il silenzio. Non si perse in inutili giri di parole. Andò dritta al cuore della questione.

"Il ragazzo sa?" fece, accennando a Radice.

La voce di Flot fu gelida come l'aria che respiravano.

"Radice sa soltanto quello che gli serve sapere. Null'altro".

La donna parve soddisfatta nel sentirlo. Dopo aver annuito brevemente, continuò:

"Avete il sacrificio pronto per il prossimo viaggio del Padre di Tutti" gli disse senza dare peso all'impertinenza del giovane "Ha accettato di prenderne il nome e ovviamente non sa nulla di quello che lo attende. Sta a te prepararlo adeguatamente, Flot di Yasoda. A proposito, mio marito, il Messaggero del Sole, è consapevole di quello che a breve ci aspetta?" gli domandò ironica. Flot ne fu toccato.

Il giovane uomo sostenne il suo sguardo prima di risponderle.

"Lo è. Ha compreso ed è fiero di servire per il bene di tutti " le disse, facendo comparire un sorriso di scherno sul volto della donna.

LA MASCHERA E LO SPECCHIO-Prima ParteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora