•𝙼𝙰𝚁𝙲𝙷𝙸𝙾•

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{capitolo leggermente più corto}

-" si poggiò con le zampe incrociate sul pavimento e si abbassò alla mia altezza, il suo respiro caldo mi mosse i capelli e mi riscaldò...mi chiese con un tono leggermente stupito se davvero stessi dando a lui la libertà di scegliere, dopo avergli confermato le mie parole, sembrò entrare in crisi e ripresosi mi parlò"

-"allora piccola peste il discorso è lungo quindi ti faccio davvero un breve riassunto"

-" il succo del suo discorso è che mi raccontò di quando mi prese dal Paradiso. Per vedetta contro mia madre decise di prendersi la mia anima, ma aggiunse che non fu lui a scergliermi, mi disse che ne avrebbe preso uno a caso ma fui io che incuriosita mi avvicinai a lui mentre le altre anime d'istinto si allontanavano...ammise che quel gesto che lui prese inizialmente come sottomissione nei suoi confronti, col tempo vedendomi crescere e riuscendo non solo a controllarlo ma anche ad apprezzare ciò che faceva parte di lui, capì che non mi avvicinai a lui per stupidità, ma perché la mia innata empatia mi fece capire una connessione di comunanza. Ovvero sentivo che noi due da certi punti di vista eravamo simili"

-"e perché in quel momento si stava comportando così male con te?"
-" vedi piccolo, se tu fossi costretto a stare solo per millenni e poi costretto a vivere all'ombra di un altro corpo e di un'altra mente per diciassette anni...appena puoi riconquistare la tua libertà è normale che esplodi"

-"...un po'mi dispiace per lui"
Sento Kilgarra provare nervosismo, odia sentirsi mortificato e classificato come vittima, io sorrido leggermente

-" infine lui scelse di rimanere con me, perché anche se la sua natura gli impone di ribellarsi a tutti, ormai una parte di lui si è abituata a stare bene assieme a me e mi disse anche che qualche volta i suoi comportamenti irruenti verso altre persone erano il suo modo per "proteggermi"...diciamo"

-"quindi ci tiene a te?"
-"...ha il suo modo di tenerci però sì..in larga scala si"
-" quindi dopo che avete deciso di rimanere assieme che è successo?"
-" non hai mai notato il tatuaggio che ho dietro la schiena vero?"
-"no, posso vederlo?"

Mi giro dandogli le spalle, mostrando il tatuaggio del drago che rincorre una luna che mi copre tutta la schiena in maniera fluida ed elegante

-"è magnifico non è volgare come ce li hanno tutti"
-" lo so, lui mi disse che ero di sua proprietà e che nessuno doveva permettersi a fare patti o accordi con me, diciamo che è una sorta di marchio, non fece male, poggiò il muso sulla schiena e dopo un po'di calore il suo marchio era inciso su di me, si allontanò da me permettendomi di torgliermi le catene, mi rialzai anche se inciampai come una bambina, per fortuna mi sorresse con la coda, ridendo mi disse che era stanco di vedermi sbattere ovunque facendomi male specialmente a prima mattina"

Gilead stava ridendo di gusto, forse non se lo aspettava questo lato impacciato di me, ma alla fine io non capisco nulla appena sveglia, decido di ascoltare la sua risata innocente, sempre più sicura del fatto che io abbia fatto bene a salvarlo dagli angeli.

Mentre il piccolo si calmava io conversavo nella mente con Kilgarra, ormai potevo parlare o combattere nel mentre conversavo con lui..

-"quindi anche lui dice che sei protettivo eh?"
-"è solo un moccioso...invece tu che mi dici, vedi che lo sento che lo proteggi quasi come se fosse tuo"
-"...sappiamo entrambi che quasi con certezza la mamma sarà morta"
-"e quindi ti esponi ad una debolezza simile? A te nemmeno piacciono i bambini"
-"e a te non piacevo nemmeno io eppure eccoti qui a parlare con me e ad avermi protetta sempre, e non dire di no perché sai che percepivo la tua paura"
-" io cerco sempre di proteggerti, anche se a modo mio. Ma che vuoi fare con lui?"

Guardai il piccolo calmarsi del tutto e guardarmi con un sorriso
-" devo ancora pensaci..."
Kilgarra si ritira nella sua coscienza, so che sta ascoltando anche lui, raccontare la nostra storia è una tra le poche cose che gli piacciono, lo tranquillizza sapere che il passato non cambia la prospettiva che ho di lui. È difficile spiegare cosa siamo noi, intendo al di fuori del nostro corpo comune...ma forse è meglio non definirci, a modo nostro amiamo, anche se lui è molto immaturo a tratti

-" ma immaturo cosa che esisto da più tempo di te"
-"e nonostante ciò a volte sei un bambino"
-"NON TI PER-"
-"stai in silenzio un attimo mamma mia non vedi che mi guarda strano?"
-"SEI... ASSURDA"
Ridacchio

-"allora vuoi sapere cosa ci successe da quel giorno?"
-"certo che sì"



𝙩𝙝𝙞𝙨 𝙞𝙨 𝙤𝙪𝙧 𝙨𝙩𝙤𝙧𝙮 °ᴴᵃᶻᵇⁱⁿ ʰᵒᵗᵉˡ°Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora