•𝚃𝚄 𝚅𝚄𝙾𝙸 𝙲𝙷𝙴 𝙵𝙸𝙽𝙸𝚂𝙲𝙰 𝚀𝚄𝙸?•

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-" Arya...senti ma quanto manca alla fine della notte?"

Era una domanda più che lecita, raccontare ci è servito a distrarci ma dobbiamo tenere conto che ci stiamo nascondendo da uno sterminio di massa.

-"piccolo manca poco tranquillo, se vuoi esco un attimo a controllare come va la situazione"
-"fa attenzione"
-"tranquillo se vedo qualche angelo lo uccido"

Esco dalla porta di ferro e mi nascondo dietro ad un piccolo cumulo di gomme, apparentemente sembra non ci sia nessuno, i rumori sono lontani dalla nostra zona, ciò vuole dire che gli Angeli stanno avanzando in zone periferiche, siamo fuori portata. Rientro dentro con calma

-"tranquillo va tutto bene sono lontani e poi mancherà solo un'oretta e tutto questo finirà"

-"nel frattempo mi racconti cosa successe dopo?"
-" una cosa importante che mi è successa è quando ho reincontrato mio padre, era passato quasi un anno da quando ero arrivata all'inferno, Angel che sapeva benissimo la mia storia di nascosto ha portato avanti delle ricerche per trovarlo, avendo ucciso persone in guerra era scontato che finisse qui. Una mattina mentre io ero nel mondo dei sogni il rumore di una porta che veniva aperta con violenza mi fece sobbalzare, Angel si avvicinò a me sprizzante di energia dicendo che aveva trovato mio padre, che viveva più ad ovest dalla città non molto distante dell'hotel e che stava venendo qui poiché lo aveva invitato a visitare l'hotel. Io non sapevo come reagire e il mio mutismo preoccupò Angel, dopo quasi un anno dalla sua morte l'idea di rivederlo e riviverlo da un lato mi entusiasmava, saremmo potuti stare assieme per sempre...ma dall'altra mi spaventava...non sapevo se quest'anno qui all'infermo lo avesse cambiato e non parlo fisicamente ma caratterialmente. Rivolsi comunque ad Angel un sorriso e mi alzai per parlarne con Alastor. Mi disse che era un'ottima idea farlo venire qui anche perché voleva conoscere colui che mi ha cresciuta, così mi preparai e indossai anfibi ma questa volta alti fino alle ginocchia, una felpa larga e corta ed una gonna a vita alta con un taschino di lato, mai abbassare la guardia quindi mi portai un pugnale. A mio padre è sempre piaciuto il mio stile più maschile, certo nelle occasioni importanti mi vestivo elegante ma mi mette a disagio. Aspettai due ore nella hall mentre bevendo qualcosa parlavo con Husk, non conversavo molto con lui ma nonostante il suo essere scontroso, sa dare buoni consigli, mentre aspettavo ed Angel mi sistemava continuamente il mio ciuffo ribelle, qualcuno bussò alla porta. In quel momento mi bloccai per l'ansia, Angel mi trascinò letteralmente fino alla porta e si allontanò per assistere alla scena... Non sapevo cosa dirgli o fare così decisi solo di aprire e lasciarmi andare a ciò che sentivo, quando la aprì una figura alta muscolosa dalle sembianze di quella che sembrava un'aquila, occhi d'orati carnagione sfumata marrone e qualche macchia bianca sul viso, alcune piume sulle braccia e sul volto che lo rendevano la figura più fiera, anche lui aveva gli artigli come nella mia forma demoniaca e  le ali...ci assomigliavano anche per questo, rimasi a fissarlo, la sua espressione dolce non era cambiata per nulla,  questo mi fece provare una serenità tale da abbandonarmi in un pianto liberatorio e buttarmi nelle sue braccia chiamandolo papà. Lui si irrigidì al sentir quel nome, ma poco dopo ricambiò il mio abbraccio chiamandomi come faceva sempre, "bambina mia", di solito mi faceva innervosire ma quella volta no, ero e mi sentivo davvero la sua bambina. Lo portai dentro presentandogli Husk ed Angel

Mentre andavamo da Alastor gli presentai Charlie e Veggie e dopo iniziammo a parlare tra noi due nei corridoi, mi disse che aveva ancora con sé la nostra foto e me la mostrò e mi raccontò che ha deciso di isolarsi da tutto e tutti per non farsi tentare o uccidere dai demoni... è rimasto lo stesso sempre prudente e a volte solitario, io gli raccontai la storia di Kilgarra e di ciò che fece la mamma, mi ricordo che si fermò e per un momento stava cercando di ricordare qualcosa...mi disse che la mamma un giorno gli aveva detto una cosa simile ma che lui non ci aveva creduto...non si arrabbiò con lei perché era fiero di chi sono diventata. Arrivammo davanti alla stanza di Alastor che aprì subito la porta stringendo la mano mio padre sottolineando la sua felicità nel conoscerlo. Devo ammettere che quel momento è stato imbarazzante, mio padre che non si spiegava chi fosse e perché gli diceva che mi faceva da mentore e che si fosse preso cura di me...e forse era anche geloso visto che in vita un po'lo era se qualcuno mi guardava, dopo questo leggero astio iniziale incominciarono a concordare nei loro discorsi, io rimasi in silenzio ad ascoltare ma non con attenzione, osservavo mio padre mi era mancato tanto...fino a che una frase di Alastor mi riportò alla realtà dicendo a mio padre che anche se adesso so cavarmela da sola e che lui da oggi sarebbe stato presente nella mia vita, lui ci sarebbe stato comunque... "

-" scontro tra padri quindi"
-" innanzitutto Alastor non è mio padre... però  lo considero tale in alcuni momenti...per fortuna scontro no, però presi parola dicendo che volevo entrambi in egual modo nella mia vita e loro si limitarono ad annuire. Ci salutammo ed io e mio papà andammo sul tetto. Proposi a mio padre di venire a stare qui, se non voleva accettare questo mondo poteva provare a stare qui con me...mi disse che ci pensava su ed io non mi imposi, lui è sempre stato molto riflessivo. Un leggero filo di vento mi scompigliò i capelli... così gli proposi di volare un po'assieme, in vita mi promise che un giorno mi avrebbe fatto volare con il get che pilotava e visto che non ha potuto tenere fede alla parola, volando assieme avremmo potuto rimediare. Siccome non vedeva ancora le ali chiesi a Kilgarra se era d'accordo e mi disse subito si, a lui mio padre è sempre piaciuto quindi avvolgendomi nelle ali mentre incanalavo e modellavo la mia energia, gli mostrai la mia forma demoniaca, mi squadrò e l'unica cosa che disse fu esattamente questo "se qualcuno osa guardarti o avvicinarsi cambio idea sul rimanere me stesso", mi misi a ridere così lo guardai e dopo aver lanciato una sfida di velocità ci alzammo in volo assieme, volammo alti per non essere né visti né disturbati da nessuno, volavano uno affianco all'altro a volte volteggiavamo assieme mettendoci uno sopra l'altro, ma era una sfida così con l'aiuto di Kilgarra aumentai il mio distacco da lui e mi feci seguire poco più in alto mimetizzandomi con il cielo. Si fermò quando non mi vide chiamandomi insistentemente, così mi fiondai su di lui abbracciandolo, inizialmente spaventato e poi dolce ricambiò l'abbraccio e mi lasciai condurre nel volo da lui trattenendo quell'abbraccio che da tempo mancava. Dopo un po'la stanchezza si fece sentire e quindi atterrammo sul tetto, toccandomi il naso mi disse che forse nel volo ero riuscita a superarlo e che era fiero di me, mi sentivo felice e Kilgarra era tranquillo, per permettermi di stare sola con mio padre si ritirò nella sua coscienza ed io lo ringraziai. Dopo una giornata passata assieme a parlare un po'di tutto purtoppo arrivò il momento di salutarci, sapevo che si sarebbe fatto vivo presto per comunicarmi la sua scelta, avrei accettato qualunque scelta facesse, nel salutarci mi toccò il naso e mi diede un bacio sulla fronte, prima di chiudersi la porta alle spalle disse ad Alastor di continuare a prendersi cura di me come un padre, altrimenti sarebbero stati guai e se ne andò"

-"alla fine scelse di rimanere e vi vedete ancora?"
-"...no piccolo, dopo un mesetto in cui ci siamo visti un po'di volte scelse di non venire a vivere all'hotel, poiché qui in questo mondo non avrebbe potuto insegnarmi a vivere o fare il padre, come invece aveva fatto e sapeva fare Alastor... lasciò me nelle sue mani e galantemente i due si salutarono, ma comunque ci vediamo spesso, anche per raccontargli tutti gli scherzi che facciamo io ed Angel, scelse di restare isolato da tutto e tutti anche per poter stare con me permettendomi di avere una mia libertà"
-"quanto tempo è passato da quel giorno ad oggi?"
-"non tengo conto dei giorni precisi da quando sono qui...non ne vale la pensa ma penso un mesetto due massimo"

-"quindi la storia è finita?"
-"...tu vuoi che finisca qui?"

𝙩𝙝𝙞𝙨 𝙞𝙨 𝙤𝙪𝙧 𝙨𝙩𝙤𝙧𝙮 °ᴴᵃᶻᵇⁱⁿ ʰᵒᵗᵉˡ°Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora