•𝙽𝙾𝙽 𝚃𝙸 𝙻𝙰𝚂𝙲𝙸𝙾 𝚂𝙾𝙻𝙾•

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-" riprendere possesso del mio corpo non è stato facile, non perché lui non me lo permettesse ma perché non lo avevo mai fatto e lui non era d'aiuto...quando glielo chiesi sorrise come se volesse dirmi di cavarmela da sola... La cosa interessante era che non si avvicinava mai più di tanto, così passo passo mi avvicinai a lui, se lui mi aveva toccato la schiena delicatamente anche io volevo toccarlo, è un modo di conoscersi ed entrare in confidenza, lui quando se ne accorge si tirò leggermente indietro. Mi fermai anche io, forse era troppo, mi squadrò e si abbassò alla mia altezza, mi disse che se volevo potevo ma non troppo perché non era abituato e l'idea non gli piaceva, allungai la mano e gli toccai il muso, le sue squame erano rigide e liscie, alcune erano taglienti ma sembrava rilassarsi, sentivo che si stava sforzando, quando lui non ce la fece più e interruppe il contatto, mi ritrovai nel mio corpo nella hall dell'hotel"

-"ma come hai fatto scusami?"
-"è stato lui a farmi tornare. Mi sono ritrovata spaesata come se qualcuno mi avesse lanciato in aria per poi cadere a terra. Fisicamente stavo bene mentalmente non ci avevo capito nulla, Alastor e Angel titubanti si avvicinarono, li tranquillizzai nel dirgli che ero io...anzi che da oggi eravamo un noi, gli feci vedere il tatuaggio, che ad Angel fece impazzire mentre Alastor, come tutto ciò che non fa parte della sua epoca, lo trovava inappropriato ammettendo però che fosse elegante per lo meno. Gli raccontai tutto ciò che avevo passato, le nostre conversazioni...Alastor mi disse che avrebbe voluto dirmi tutto ma se all'inizio era riuscito a tenerlo a bada, una potenza simile non l'aveva mai vista, gli chiesi per scherzo se mi avesse presa e salvata solo per le mie potenzialità e lui mi disse di sì, sconvolta ma divertita mi misi a ridere nel mentre lui  aggiunse che la sua idea col tempo è cambiata. Al vorrebbe dare una lezione a Kilgarra e lì per la prima volta sentì chiaramente le sue emozioni, riuscendole a distinguere dalla mie in modo netto, il mio occhio sinistro era rosso...e gli dissi che Kilgarra non era d'accordo.

Gli spiegai anche delle storie delle armi quando vidi Angel indicami due pugnali dietro di me...li presi ma mi ricordai che ci fosse anche un altro, mentre Kilgarra condivideva i suoi pensieri per parlare con me io barcollai, Alastor e Angel mi seguirono con lo sguardo, ma gli chiesi di fare silenzio e stare fermi perché lo dovevo ascoltare. Mi disse che l'arco andava evocato, nell'inferno non può avere una forma stabile materiale se non viene utilizzato, poiché creato da un angelo ma maneggiato da un demone. Ero un attimo spaventata da tutto questo, il poter avere queste capacità, aggiunse infine che se fossimo riusciti a diventare un tutt'uno completi, avrei potuto prendere alcuni tratti quando ero nella forma demoniaca e le capacità di mimetizzarmi, cose che tu ormai conosci bene e anche la manipolazione della mente. Angel rimase un attimo a pensare dicendomi poi che avrei potuto rubare il posto ad Alastor se avessi voluto, lui lo fulminò con lo sguardo io l'osservai  ridendo.

Alastor capì che da sola non avrei potuto mai farcela a gestire un potere simile. In quanto mentore mi promise di prendersi cura della mia "fragile e interessante psiche" parole sue, mentre Angel della mia fisicità. Capendo male come un citrullo incominciò con le sue battute sessiste...insoma tutto stava tornando al proprio posto.

Certo prima di iniziare davvero ad allenarmi... piccolo sei fortunato di essere un semplice demone, perché ti giuro che sono morta dalla fatica durante quegli allenamenti, e Kilgarra all'inizio non aiutava, provava ostilità verso Alastor in contrasto con il mio affetto, e ciò complicava le cose, visto che io volevo renderlo fiero di me e lui non sottostare a ciò che mi diceva di fare...insomma una guerra fredda.
Ma prima di raccontarti alcuni aneddoti, devo assolutamente raccontati la reazione di Charlie alla notizia di ciò che era successo in quale due orette che erano passate.

Cercammo il più velocemente possibile di riordinare la hall, c'erano pezzi di muri staccati e mobili lanciati sparsi qua e là. Quando Charlie e Veggie rientrarono, si fermarono ad osservare il caos creato da me, Charlie non è solita arrabbiarsi facilmente, ci chiese semplicemente cosa fosse successo, Veggie invece era furiosa e pronta a picchiare qualunque persona che avesse fatto traboccare il vaso.

Guardai i miei due complici e le facemmo sedere, presi un bel respiro e le raccontai tutto l'accaduto. Ora io sapevo che Charlie era molto strana e gentile, ma non pensavo fino a questi livelli. La sua reazione fu fissare tutti e tre per qualche secondo, avvicinarsi al mio viso poggiandosi sul tavolo di legno, e euforicamente urlare " BENVENUTO ALL'HAZBIN HOTEL KILGARRA"

-"Mio Dio non dimenticherò mai quel momento"
-"nemmeno io Kilgarra...nemmeno io"
Io cercai di non scoppiare a ridere, sentendo i pensieri di insulti che Kilgarra le rivolgeva

Gilead sorrise, immaginava anche lui la scena
-"mi piacerebbe conoscere i tuoi amici dell'hotel, se mamma me lo permetterà io ci vengo a trovarti"

La mia gioia passa velocemente in tristezza, come faccio a dirgli che molto probabilmente la mamma non c'è più? È in grado di sapere e conoscere le atrocità di questo mondo, così come io conoscevo quello della guerra, ma quando ho perso mio padre solo io so cosa ho passato. Ma non dirgli nulla sarebbe stato sbagliato

-"piccolo devo dirti una cosa, tua mamma è fuggita via da due angeli lasciandoti li, un angelo lo feci allontanare da te ricordi? Ma l'altro Angelo ha continuato a seguirli. Quello che voglio dirti è che...le possibilità che tu ritrovi viva la tua mamma...sono minime forse nulle. Non sarebbe stato gusto per te nascondertelo per tutto il tempo, mi dispiace tanto di non aver salvato anche lei, ma quando l'ho vista abbandonarti al destino solo per la sua sopravvivenza non mi sentivo di proteggere un'anima simile."

Gilead rimane colpito dalle mie parole ma rimane comunque serio, è un bambino razionale non agisce d'impulso, sta ragionando ed io non interrompo il suo silenzio per realizzare la notizia.

Passa qualche minuto, tra un boato e l'altro che percepisco in lontananza mi rivolge la parola

-" mia mamma è sempre stata così. Mi amava ma se la mia presenza gli impediva di fare qualcosa che lei voleva non si faceva molti problemi a scaricarmi, con dolcezza ma lo faceva lo stesso. L'ho supplicata e nonostante questo non mi ha protetto. Non la odio, d'altronde nemmeno tu Arya odi tua madre. Però non ti nascondo che non mi crollerebbe il mondo addosso se lei non ci fosse più... Però sono sicuro che crollerebbe se non ci fossi tu con me"

-"ecco vedi, adesso il moccioso vuole stare con te. Quando capirai che non devi essere sentimentale?"
-"è un bambino ed è speciale, diverso da tutti, io ho preso la mia decisione"
-"tu stai dicendo sul serio? Insomma capisco che voi femmine avete questo desiderio di diventare madri, ma tu? Tu che hai sempre odiato i bambini?"
-"si, esattamente io. E poi è diverso...lo porterò con me all'hotel, così come Alastor ha fatto e continua a fare con me, io mi prenderò cura di lui"

Kilgarra non è arrabbiato, sente l'affetto che provo per il piccolo, ma è contrariato dalla mia scelta, ci metterà un poco per accettarla, guardo il piccolo che attende una risposta.

Gli sorrido -"non ti lascio solo" e gli tocco il nasino.

𝙩𝙝𝙞𝙨 𝙞𝙨 𝙤𝙪𝙧 𝙨𝙩𝙤𝙧𝙮 °ᴴᵃᶻᵇⁱⁿ ʰᵒᵗᵉˡ°Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora