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Dopo circa 30 minuti d'auto, arrivai nei pressi della K Jackson Interprice. Una volta parcheggiato, carica di ansia recuperai la mia valigetta e mi recai all'entrata. Era da anni che aspetto di fare un'esperienza del genere, di certo non mi sarò laureata inutilmente.
Attraversai quella porta vetrata e di colpo diventai ancora più nervosa di prima.

Mi avvicinai alla reception per capire dove dirigermi per il colloquio...

"Buongiorno, mi chiamo Elein Walker sarei qui per un colloquio con il signor Mitchell" dissi facendo dei profondi sospiri per cercare di calmarmi,

"Si, un'attimo che controlliamo subito" disse la ragazza inserendo i miei dati nel suo computer... "Appuntamento delle 9:10, puntuale come un'orologio svizzero" disse ridacchiando assieme a me... "Deve prendere l'ascensore e salire fino al decimo piano, non potrà sbagliarsi" disse porgendomi la tessera dei visitatori per attivare l'ascensore,

Ringraziai la ragazza e mi recai verso il posto indicatomi. Mentre salivo i piani, sentivo la mia ansia diventare sempre più grande. Appena si aprirono le porte mi trovai parata di fronte Stacy...

"Ma com'è possibile che io non l'abbia vista? Come ha fatto ad arrivare prima di me?" pensai tra me e me,

Entrambe rimanemmo sconvolte nel vederci ma lei pur di non dimostrarlo, mi sorrise ed entro nell'ascensore prendendo il posto, spinse il bottone del piano terra e le porte si richiusero lasciandomi li ancora a guardarle a bocca aperta.

"Signorina Walker, il signor Mitchell è pronto a riceverla" disse la segretaria che per tutto il tempo era rimasta lì a guardare la scena confusa,

Io mi sboccai di colpo e borbottai un flebile... "S-Si"

Mi avvicinai alla grande porta in legno di betulla, bussai delicatamente e subito dopo entrai cercando di ritrovare la quiete mentale che avevo questa mattina.

"Buongiorno, si può?" chiesi con un filo di voce entrando nell'ufficio del signor Mitchell,

"Signorina Walker, buongiorno si accomodi" disse dandomi le spalle,

Il suo studio era enorme, completamente illuminato dalla luce solare proveniente dalle grandi vetrate che lo circondavano, devo dire anche abbastanza minimalista per la sua grandezza. All'interno vi erano solo una grande scrivania in vetro molto moderna con sopra un computer da ufficio, la sua poltrona in pelle ed altre due per i visitatori, tutte di un cupo nero pece.

Lui continuava a guardare il paesaggio sottostante la sua azienda multimiliardaria mentre io, decisamente a disagio, ero comodamente seduta aspettando che lui mi chiedesse qualcosa.
Dopo qualche minuto di silenzio, si girò verso di me squadrandomi da capo a piedi,

"Bene signorina Walker" disse con mezzo sorriso accomodandosi in maniera scivolata sulla sua personale poltrona... "Ho letto personalmente il curriculum da lei inviatomi, ho visto che si è laureata con il massimo dei voti al college dove ha studiato Marketing e Logistica" disse con un espressione di indifferenza,

"Si esattamente, subito dopo la mia laurea ho anche iniziato a fare da gavetta in un ufficio consigliatomi da un mio ex professore..." dissi per poi essere interrotta,

"Mi è sembrato di averle detto che ho già letto il suo curriculum, lei è qualificatissima per questo posto di lavoro ma non so se sia una mossa saggia assumerla" disse gettando il mio curriculum sulla scrivania in maniera abbastanza sgarbata,

Io ero sconvolta, non sapevo cosa dire, in realtà sapevo cosa volevo dire ma avrei rischiato di farmi cacciare a pedate dall'unico posto al mondo in cui avrei potuto veramente far fruttare la mia laurea. È un mio sogno da ragazza lavorare in questa azienda, so di avere il potenziale giusto per entrane a far parte e l'ho dimostrano anche con l'impegno scolastico grazie ai mei voti.

Lo osservavo con il volto bloccato dallo shock e lui era palesemente divertito nel vedermi così in difficoltà...

"Signorina? È ancora tra noi?" chiese con un piccolo sorrisetto,

In quel preciso istante mi sbloccai...

"Si" gli risposi con voce flebile,

"Noto che non ha molto da dire, quindi credo che a questo punto possiamo anche salutarci qui" disse continuando a tenere quel fastidioso sorrisetto,

Ci fu qualche secondo di silenzio, gli studiosi la chiamano "la calma prima della tempesta"...

"Con tutto il rispetto per lei e per la sua competenza in questo settore, ma proprio non capisco perché lei pensa sia un rischio assumere una persona che stesso lei ha detto che è più che qualificata per questo ruolo!" dissi tutta d'un fiato,

"Ah, allora parla" rispose compiaciuto evitando il discorso,

"Certo che parlo, sono stata zittita all'inizio... ricorda?" gli risposi cercando di mantenere il controllo,

"Tutto quello che posso dirle e che le faremo sapere" disse l'uomo tornando serio,

Non riuscivo a capire perché mi avesse stuzzicato così insistentemente e perché tutt'un tratto sia diventato così serio...

"D'accordo, allora attenderò vostre notizie" dissi per poi recuperare la mia valigetta ed uscire dell'ufficio,

Dentro di me c'era una rabbia incolmabile ma poi, mentre mi dirigevo verso l'ascensore venni fermata dalla segretaria che per una seconda volta non avevo minimamente calcolato. Era come un fantasma quella donna, silenziosa nel suo angoletto pronta a farti prendere un mezzo infarto ogni volta che parlava con quella sua voce stridula...

"Signorina Walker, non dimentichi di ritirare l'orario stabilito per lei alla reception all'entrata" disse non muovendo lo sguardo dal monitor,

Io la guardai non capendo la situazione, presi l'ascensore, ritornai al piano terra, mi avvicinai alla reception per consegnare il mio badge visitatore ed infine ritirare l'orario. Appena uscii da quella gabbia di matti che la gente comune definisce azienda multimiliardaria, iniziai a realizzare ciò che mi era appena accaduto, iniziando addirittura a saltellare ed urlare di gioia in mezzo ad una flotta di persone che si stavano beatamente facendo gli affari loro. Dopo qualche minuto di esaltazione e dopo essermi resa ridicola in mezzo a metà della mia cittadina, recuperai il controllo e fiera di me corsi verso la mia auto per tornare a casa e comunicare la grande notizia.

Life is like the flapping of a butterfly's wingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora