"Come mi hai trovata?" dico tra le lacrime, alzando leggermente la testa per guardare negli occhi la mia migliore amica.
"Noah mi ha detto cosa è successo" sospira continuando ad accarezzarmi i capelli castani che al momento sono sicuramente in disordine.
"Noah?".
"Sì, è stato proprio Noah a dirmi di Rachel e quel bastardo. Non me lo sarei mai aspettata da lui, lo avresti mai detto?.
Se devo dire la verità non me lo sarei mai aspettata, non da Noah Carter.
Ero convinta che mi guardasse andare via e se ne fregasse, che tornasse dalla sua ragazza a divertirsi.Invece è andato dalla mia migliore amica per avvisarla di ciò che stavo provando.
So che può sembrare un gesto davvero insignificante, ma è di Noah Carter che stiamo parlando, non capita tutti i giorni che lui faccia qualcosa di carino e amichevole per me.
"Quindi tu non sapevi di Daniel? Non l'hai visto?" chiedo per essere certa che sia stato proprio Noah ad avvisarla.
"No, All, non sapevo che fosse tornato, altrimenti ti avrei avvisata" risponde.
Annuisco senza aggiungere altro, non saprei cosa dire. Vorrei solo tornare a casa e sprofondare nel letto.
Così lo faccio presente alla mia migliore amica.
"Vic, portami a casa, per favore".Il trucco che Victoria mi aveva applicato è sicuramente colato su tutto il viso. Devo avere sicuramente un aspetto orrendo, non voglio che nessuno mi veda così.
"Allison sai che ci accompagna Noah vero?".
Cazzo, mi ero dimenticata che ci aveva accompagnate lui.
"No, non lui ti prego"."Allison, non fare l'immatura. O ti accompagna lui o resti qui, a te la scelta".
Se fossi stata bene probabilmente avrei continuato ad insistere per non farmi accompagnare da lui e non avrei messo da parte l'orgoglio, ma sono a pezzi e desidero andare a casa più di ogni atra cosa.
Quindi cedo e acconsento."Adesso vado a cercarlo e glielo chiedo, va bene?" mi dice Victoria mentre mi asciuga le lacrime con i pollici.
Io annuisco e accenno un piccolo sorriso, che però sparisce immediatamente dalle mie labbra nel momento in cui lei si volta per andarsene.
Mi guardo intorno per capire dove mi trovo e mi rendo conto solo adesso che sono esattamente nel punto in cui Noah ha parcheggiato la sua auto.
All'improvviso però penso al fatto che Noah potrebbe non acconsentire, mandare a quel paese Vic e continuare a divertirsi.
Mentre questi pensieri ricorrono nella mia mente ecco che torna la mia migliore amica che trascina Noah da un braccio.
Forse lo ha costretto."Dormo da te questa notte" mi avvisa Vic mentre fruga tra la borsa in cerca di non so cosa.
Ha sempre fatto così, si è sempre invitata da sola a casa delle altre persone. Dopotutto non mi dispiace affatto, almeno non sarò sola.
"Torno subito, ho dimenticato il telefono. Voi aspettate qui".
E detto ciò torna velocemente indietro, lasciandomi da sola con Noah Carter.
Si è creato un silenzio piuttosto imbarazzante, uno di quelli che nessuno vorrebbe mai pur non sapendo cosa dire per romperlo.
Sento il suo sguardo addosso a me cominciare ad essere costante, non ha intenzione a spostare gli occhi.
"Carter smettila di fissarmi".
"Mi dispiace per Daniel" mormora come se non avessi appena detto niente.
Immediatamente alzo lo sguardo verso di lui. Stasera ha qualcosa di strano, non mi sembra lui.
"Non dire cazzate, sto già male di mio, non voglio..."
"Cazzo Allison, smettila per una volta!" mi blocca, alzando il tono della voce.Continua a chiamarmi per nome, si comporta in modo anomalo, siamo sicuri che questo ragazzo è il Noah Carter che conosco da quattordici anni?
"Sono stanco di litigare con te, almeno stasera possiamo fingere di andare d'accordo? Domani tornerà tutto come prima, prometto" afferma scompigliandosi i capelli neri, come se prima fossero ordinati.
"Andare d'accordo? Ci odiamo!" ribatto con le lacrime agli occhi.
Non so perché mi viene da piangere, probabilmente non sono in me, sono ancora tanto sconvolta e non rispondo più delle mie azioni.
"Sì, mi odi!" grida allargando le braccia.
"E anche tu mi odi, quindi smettila di cercare di essere carino con me dopo tutti questi anni in cui non hai fatto altro che aspettare questo momento! Hai sempre sperato che lui mi spezzasse il cuore e adesso che è accaduto ti dispiace?".
Ormai sto praticamente urlando e le lacrime hanno ripreso a bagnarmi il viso macchiato di mascara.
"Una volta mi hai detto che non ti capacitavi di come Daniel potesse parlare con una come me" sputo con veleno, mantenendo alto il tono della voce.
"Adesso sei tu quello che non deve rivolgermi parola, perché io ti odio!".
Lui non mi sta guardando, ha lo sguardo puntato altrove e non fa niente: nessun'espressione, nessun gesto, nessuna parola. Niente di niente.
"Eccomi!" esclama Vic, correndo nella nostra direzione.
Le lancio un'occhiata e mi rendo conto che il suo rossetto è sbavato, prima non lo era.
Incomincio a pensare che il telefono sia sempre stato nella sua borsa e che la sua era solo una scusa per andare a baciare qualche ragazzo.
Ma ne parleremo comunque più tardi quando saremo sole, non vedo l'ora di scoprire chi è, così magari evito di pensare a Daniel e mi concentro sulla vita amorosa di qualcun altro."È tutto ok?".
Probabilmente si è resa conto che c'è qualcosa che non va, ma d'altronde non è così difficile.
Si percepisce benissimo che tra me e Noah è successo qualcosa."Tutto ok" la rassicuro io.
Sono fermamente convinta che dal mio tono di voce si sia capito altro, ma di questo ne parlerò dopo con lei.
"Andiamo" dice Noah aprendo bruscamente lo sportello dell'auto.
Io decido di sedermi dietro, così da poter stare lontano da lui.
Sono davvero stanca, ho solo voglia di piangere e mangiare gelato.
Daniel è stato il mio primo amore, l'ho amato davvero tanto e vederlo lì a baciarsi con un'altra ragazza mi ha completamente distrutta.
Non posso fare a meno di pensare a lui, anche se vorrei tanto potermelo levare dalla testa.
E mentre ho in mente l'immagine di Daniel e Rachel che si baciano, sento gli occhi iniziarsi a chiudere, ho troppo sonno.
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Tutto cambia
Teen FictionAllison ha un'unica certezza: l'odio profondo che nutre nei confronti di Noah Carter, il ragazzo che conosce da quando erano dei bambini e condividevano i giocattoli. Lui le aveva gettato il peluche dalla finestra e da quel giorno è iniziata la guer...