"Mamma!" esclamo non appena Walter dà a me, mio padre e mia sorella il permesso di entrare nella stanza e farle visita.
Lei, ancora assonnata, ci rivolge un sorriso stupendo e ci saluta gentilmente.
Anche quando non si sente bene cerca sempre di trasmetterci felicità e positività, e questo è uno dei motivi per cui nutro una profonda ammirazione nei suoi confronti.Vorrei tanto essere come lei, gentile e sempre sorridente. Invece sono impulsiva e decisamente troppo testarda.
Stringo mia madre in un abbraccio e poi Lou fa lo stesso. Mio padre invece le stampa un bacio sulla fronte, dimostrandole tutto l'amore che prova per lei.
Si scambiano un sorriso e poi prendiamo posto al bordo del letto dove mamma è sdraiata e chiacchieriamo sull'incidente avvenuto e anche di ciò che abbiamo provato noi.
Mentre Louisa dice qualcosa riguardo a Julie, Sarah e Kevin, che sembra essere il suo ragazzo, il mio sguardo si posa sulla figura di Noah, ancora dietro al vetro ad osservare la scena.
Prima di allontanarsi per lasciarci vivere questo momento mi rivolge un piccolo sorriso e ammetto che questo era diverso rispetto a tutti gli altri che mi ha rivolto.
Solitamente più che un sorriso si tratta di un ghigno che sfoggia con aria di sfida o superiorità e lo fa solamente per darmi fastidio.
Questa volta invece le sue labbra erano incurvate in un vero e proprio sorriso che, seppur piccolo, era sincero.Fisso il punto in cui si trovava fino a poco tempo fa finché la mia attenzione non viene richiamata da mia sorella che mi tira un leggero schiaffo dietro al collo.
"Eh? Sì eccomi, ci sono" commento, come se fossi appena caduta dalle nuvole.
C'è qualcosa in Noah che mi ha distratta oggi, forse si trattava di quel sorriso, o forse del suo essere così maledettamente lunatico.
Decido di mettere da parte questi pensieri e di pensare unicamente alla mia famiglia e a questo momento che, seppur bizzarro, non voglio assolutamente perdermi.
La nostra conversazione viene interrotta da Walter Carter che ci comunica che mia madre potrà essere dimessa tra qualche giorno in quanto vogliono avere la certezza che non abbia nulla di rotto oltre la gamba, poi potrà tornare a casa e dovrà indossare il gesso per circa un mese.
Annuiamo cortesemente e poi ci lascia, dopo aver detto un "torno tra qualche ora".
Continuiamo a parlare ancora per un po', poi decidiamo che è meglio tornare a casa.
Mi dispiace lasciare mia madre da sola, vorrei poter passare la notte al suo fianco, così lo comunico ai miei.Mia sorella allora si aggiunge, anche lei vuole restare qui. Se rimango io deve rimanere anche lei, e due persone per fare compagnia ad un paziente sono troppe. Così entrambe torniamo a casa sconsolate, dopo aver salutato nostra madre con un caloroso abbraccio. Lei ci ha sorriso e ci ha assicurato che starà bene, ma a me comunque dispiace.
"Aspettate un attimo qui, vado a parlare con l'infermiera" ci comunica nostro padre.
Noi annuiamo. Ci scompiglia i capelli e si allontana.
"Allison cosa ci fa Noah qui?" chiede mia sorella curiosa, quando lo vede appoggiato ad un muro mentre parla con suo padre.
"Non ne ho idea".
Anche io guardo nella direzione dove mia sorella ha rivolto gli occhi.Lo guardiamo ancora per qualche istante, ed io distolgo lo sguardo solo quando lui se ne rende conto.
Oh no. Si sta avvicinando.
No no no no!Devo trovare un modo di scappare via da lui, di nascondermi o fare in modo che lui dimentichi che lo stavo fissando.
"Collins".
"Ciao Noah" lo saluta mia sorella, rivolgendogli un sorriso smagliante.
Mi appunto nella mente di uccidere mia sorella quando saremo sole mentre roteo gli occhi infastidita.
"Louisa! Come stai?".
"Tutto bene, grazie. Tu? Come mai sei qui?".
Non ci posso credere, mia sorella e Carter comunicano tranquillamente in un ospedale dopo aver saputo che mia madre passerà un'intera notte da sola con una gamba rotta!
Credo di essere in un incubo e non vedo l'ora di svegliarmi."Visita a mio padre" risponde in modo sbrigativo.
Intuisco che ha inventato una scusa per cercare di sviare il discorso, eppure Lou sembra non essersene accorta. Magari fa finta di niente e continua a sorridere e ad annuire.
"Potresti dire a Carter che stiamo andando via e che non abbiamo tempo da perdere con lui?" mi rivolgo a mia sorella che, confusa, sposta lo sguardo da me a lui in continuazione.
"Non puoi farlo tu?" risponde divertito.
Non dico niente, nemmeno lo guardo in faccia. Mi diverto a fingere che lui non sia qui e non mi stia parlando sul serio.
Mi piace evitarlo perché so quanto lui ama ricevere attenzioni ed odia quando invece non viene considerato."Collins, parlo con te".
Mia sorella nel frattempo si è allontanata per "andare in bagno". So che ci è andata poco fa, come so che il suo obiettivo è quello di lasciarci da soli.
Non so bene per quale motivo, ma Louisa stravede per Noah. Onestamente non mi interessa saperlo, non mi interessa sapere niente di lui.
Noah, consapevole del fatto che non ho intenzione di rivolgergli parola, si avvicina lentamente verso di me. Improvvisamente lo guardo, con un groppo alla gola e il cuore che batte all'impazzata.
Non capisco perché, ma un piccolo brivido percorre la mia schiena e spero con tutto il cuore che lui non se ne sia reso conto, altrimenti me lo rinfaccerebbe per tutta la vita.
Perché non mi allontano? Perché non gli tiro un bello schiaffo in pieno viso? È come se il mio corpo si rifiutasse di rispondere al cervello che invece sta dicendo di agire.
Non riesco a spiccicare una parola e non riesco a distogliere lo sguardo.
"È inutile che provi a evitarmi, non ci riesci" sussurra, avvicinandosi ulteriormente.
Ormai la distanza tra di noi è minima e io me ne rendo conto solo dopo qualche secondo. Mi allontano lentamente, passandomi la lingua sulle labbra perché ormai mi sembrano troppo secche. Lui segue con gli occhi il movimento della lingua. Poi torna a guardare i miei occhi.
"Sei tu che non riesci a evitarmi" ribatto, non so con quale coraggio.
Lui accenna un sorriso e inarca un sopracciglio.
"Ah sì? Vogliamo vedere?".Mio Dio Allison, levati immediatamente dalla testa questo ragazzo! Mi allontano sempre di più senza dire una parola, lui resta immobile lì dov'è.
Devo andare a sciacquarmi la faccia con dell'acqua fredda, devo riprendermi.
Lo guardo un'ultima volta e poi lo lascio da solo, sparendo dalla sua vista.
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Tutto cambia
Teen FictionAllison ha un'unica certezza: l'odio profondo che nutre nei confronti di Noah Carter, il ragazzo che conosce da quando erano dei bambini e condividevano i giocattoli. Lui le aveva gettato il peluche dalla finestra e da quel giorno è iniziata la guer...