Capitolo 8

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Uscita dal lavoro mi dirigo verso casa. La sensazione di camminare verso una direzione diversa rispetto alla solita fa nascere un sorriso sulle mie labbra. L'idea di tornare in una casa senza la paura di trovare un macello o di sentire urla ad accogliermi mi calma l'anima, soprattutto perché oggi non solo troverò la pace ad aspettarmi, ma anche Max.

Metto la chiave nella toppa girandola, ed entro. Appena metto piede nell'ingresso il profumo di pizza riempie i miei polmoni, lo seguo arrivando nella nostra nuova cucina. Vedo Max e Nate seduti alla penisola a ridere e scherzare con un enorme cartone di pizza fumante davanti a loro.

''Ehi.'' Li saluto avvicinandomi a loro e stampando un bacio su entrambe le loro fronti.

''Abbiamo ordinato la pizza.'' Dice Max aprendo il cartone e posando degli spicchi su dei piatti di carta. Mi siedo al suo fianco.

''Come è andata la giornata?'' Chiedo mentre do un morso alla pizza, stavo morendo di fame.

''Intensa.'' Risponde Nate. ''Non immaginavo avessimo tutta questa roba.''

''La tua?'' Mi chiede Max.

''Intensa anche la mia. Non vedevo l'ora di tornare a casa.'' Gli dico poggiando la testa sulla sua spalla.

''Adesso che sei qui però, posso darvi il vostro regalo di benvenuto nella nuova casa.'' Afferma Max sorridendo. Guardo prima lui e poi Nate, confusa. Nate sorride e questo mi fa capire che lui è suo complice. Max si alza e va verso il salotto prendendo un enorme scatolo nascosto dietro il divano e portandolo con sé verso di noi. ''Aprilo.'' Mi esorta.

''Che cos'è?'' Gli chiedo avvicinandomi verso quel grande pacco regalo.

''Aprilo e lo scoprirai.'' Mi abbasso e inizio a scartarlo. Subito appare ai miei occhi la scatola di un televisore Samsung da 55 pollici. Torno a guardare Max, che ha uno sguardo soddisfatto.

''Tu sei un pazzo'' Gli dico saltandogli addosso e abbracciandolo. ''Quando sei andato a comprarlo?'' Chiedo.

''Oggi pomeriggio, con Nate. È anche smart.''

''Non posso accettarlo.'' Gli dico tornando seria. Non stiamo insieme da molto e mi sento in colpa a fargli spendere tanti soldi per me.

''Non essere sciocca, l'ho fatto con piacere.'' Max mi da un bacio sulla fronte. ''Forza Nate, aiutami a metterlo sul mobile così possiamo configurarlo.'' Nate si alza, raggiungendo Max e insieme posizionano la televisione sul mobile di fronte al divano che avevamo comprato in saldo qualche giorno prima. Nel frattempo, io resto ferma a guardarli ancora incredula di quanto io sia fortunata, di avere un fratello meraviglioso, di essere riuscita a dargli finalmente un luogo da chiamare casa, e allo stesso tempo di avere anche un fidanzato meraviglioso che fino ad ora è sempre riuscito a capirmi e a rispettare i miei silenzi. Ma questa situazione di benessere dura poco, poiché come al solito, la mia abilità di auto sabotaggio entra in gioco, rovinandomi questa sensazione apparente di felicità e sostituendola con un senso di tristezza e paura. Per quanto andrà avanti? Quando la vita entrerà in gioco rovinandomi tutto ciò che adesso mi regala felicità? E anche se cerco di non pensare al fatto che prima o poi qualcosa mi rovinerà questi momenti, sono certa che lo farò io. Perché non sono abituata a vivere in pace, sono nata e cresciuta nel tormento e ho paura che tutto ciò mi perseguiterà per sempre.

''Ehi.'' Max mi sventola una mano davanti agli occhi. ''Stai bene?'' Scuoto la testa cercando di rimuovere tutti i cattivi pensieri dalla mia mente.

''Si, va tutto bene.'' Gli sorrido. Max resta a guardarmi per un altro minuto senza dire una parola.

''Beh, ti piace?'' Mi chiede poi. Annuisco

''È perfetta.''

''Possiamo vedere un film stasera?'' Chiede Nate su di giri.

On the seafront, where it all began - Max VerstappenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora