Max's pov
''Tu Sali?'' Mi chiede Anne, quando vengo distratto da un messaggio arrivato sul mio cellulare. Guardo velocemente lo schermo.
Vieni al mio studio quando puoi -Geroge Rimetto il cellulare in tasca.
''Ho da fare.'' Le rispondo, lei mi guarda curiosa, ma non voglio dirle dove devo andare, prima voglio risolvere. Mi lascia un bacio sulle labbra, dandomi ancora più carica per quello che dovrò fare.
La guardo sparire dietro le porte del suo palazzo, poi metto in moto, dirigendomi verso lo studio del mio avvocato.
''Salve, ho un appuntamento con il signor Williams.'' Comunico alla segretaria, che cerca il mio nome nell'agenda, ovviamente senza trovarlo.
''Mi dispiace, ma-'' Cerca di dire, prima di venire interrotta da una figura alle sue spalle.
''Tranquilla Michelle, Max entra.'' Saluto la donna con un cenno del capo e poi entro nello studio di George. ''Accomodati pure.''
''Novità?'' Chiedo prendendo posto su una delle poltrone di fronte la scrivania di George.
''Lo abbiamo trovato.'' Comincia. ''Ha reso il compito piuttosto facile alla polizia, era in un bar ubriaco a scatenare una rissa, già questo basterebbe per metterlo in galera. Ma ha anche deciso di colpire un poliziotto.'' Alzo gli occhi al cielo, per nulla sorpreso da ciò che ha detto George. ''Ha un ordine restrittivo nei confronti di te, Anne, Nathaniel e Sophie e rischia un bel po' di anni in carcere per maltrattamenti familiari.''
''Quanti?'' Chiedo.
''La pena può arrivare fino ad 8 anni di reclusione.''
''Sono pochi George.'' Affermo, buttandomi con le spalle contro lo schienale della poltrona.
''Tranquillo Max, alla pena si aggiungeranno anche le risse, le denunce che ha ricevuto e credimi, non sono poche, non vi darà più fastidio.''
''Quindi è finita?'' Gli chiedo.
''Non del tutto, bisognerà testimoniare, ma sono sicuro che andrà tutto per il meglio, non ha nemmeno la possibilità di pagare un avvocato, sono molto fiducioso.''
''Anche io.'' Gli porgo la mano, stringendola. Poi resto con lui a parlare di altre cose, e pratiche che necessito di portare a termine.
Uscito dallo studio, è ormai buio così decido di andare direttamente da Anne, passando prima a prendere del cibo.
''Ehi Max.'' Sophie mi apre la porta.
''Ho portato da mangiare e ottime notizie'' Affermo, entrando e mettendo i cartoni della pizza sul tavolo in cucina. ''Anne?'' Chiedo, non vedendola da nessuna parte.
''È uscita di corsa.'' Afferma Nate, uscendo dalla sua camera e avvicinandosi al tavolo. ''Avevo davvero fame.''
''Ci credo.'' Gli sorrido, scompigliandoli i capelli.
''Che notizie?'' Chiede Sophie, avvicinandosi anche lei al tavolo.
''Non ci darà più fastidio.'' Comunico con un grande sorriso sulle labbra, tutti e due mi guardano sgranando gli occhi. ''È stato arrestato.'' Nate mi si butta addosso, abbracciandomi.
''Grazie.'' Sussurra. Lo abbraccio a mia volta. E anche Sophie si unisce all'abbraccio. ''Non saremo più soli.'' Sento dire a Nate con un tono molto basso della voce, senza ben capire il significato di ciò che ha detto. Ma un'altra cosa mi importa di più, dov'è Anne.
''Anne?'' Richiedo a Sophie.
''È uscita, ha detto che tu sai dove trovarla.''
Cammino sulla strada familiare del lungomare di Montecarlo. I lampioni lo illuminano di un giallo caldo, che smorza il fresco della serata. I miei passi sull'asfalto sono leggeri, quasi mi sembra di volare.
''Posso sedermi vicino a te?'' Chiedo alla ragazza dai lunghi capelli castani, seduta sul muretto, rivolta verso il mare. Ricordandomi della prima volta in cui l'ho vista qui, sola e bramavo dalla voglia di parlare, di entrare a far parte della sua vita anche se non sapevo nemmeno il suo nome. Solo vederla mi calmava e ora lei è diventata la mia medicina. La ragazza mi fa spazio, spostandosi leggermente. ''Tu vieni qui tutte le notti?'' Le chiedo, senza riuscire a trattenere un sorriso. Lei continua a guardare il mare di fronte, mentre io non riesco a smettere di guardare lei, il suo profilo familiare, il suo sorriso che sa di casa.
''Solo quando aspetto una persona, tu?''
''Stesso motivo.'' Rispondo, sposando anche il mio sguardo verso il mare. ''È finita.'' Le sussurro, girandomi a guardarla nuovamente. Lei ha gli occhi chiusi, la testa rivolta verso l'alto e un enorme sorriso sul volto. Allungo la mia mano, fino a stringere la sua, poggiata sul muretto. Poi apre gli occhi, dirigendoli verso i miei. I suoi occhi scuri, fissi nei miei chiari, mi fanno tremare dentro.
''E lei è arrivata?'' Mi chiede, cogliendomi di sorpresa. Annuisco, senza distogliere il mio sguardo dal suo. Anne si avvicina a me, poggiando la testa sulla mia spalla.
''Ti amerò per sempre, lo sai?'' Le chiedo, lasciando cadere anche la mia testa sulla sua.
''Lo so.'' Risponde.
N.d.A ragazzi so che il finale è molto breve, ma volevo qualcosa di semplice e di poche parole. Comunque ho anche già pubblicato i ''ringraziamenti'' in cui vi spiego un po' quello che penso di questa storia e il progetto futuro. Se vi va di leggerlo. <3 in ogni caso, grazie mille davvero per aver vissuto questa storia insieme a me, spero vi uniate a me nella prossima! <3
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On the seafront, where it all began - Max Verstappen
Fiksi PenggemarMai due vite all'apparenza diverse, sono mai state così simili. Anne e Max, due persone fatte di rabbia e paura, devono continuamente affrontare situazioni che mettono alla prova la loro forza. Ogni giorno si alzano e indossano una maschera, ma la...