Specchio

6 0 0
                                    

Misi a fuoco i primi colori che i miei occhi furono in grado di catturare. Se colori li si può definire. Tonalità di grigio e azzurrino sfociavano nel bianco tutt'intorno a me. Mi sedetti, le tempie che martellavano ai lati della testa. Mi alzai. Non avevo che un pigiama bianco decisamente troppo grande. Due taglie più grande della mia. Mi guardai i piedi scalzi e mossi le dita nel tentativo di riscaldarle un minimo. Si gelava. Il pavimento, più bianco del pigiama, era lucido. Puntai lo sguardo davanti a me. Un uomo con una maschera bianca (con appena due buchi per gli occhi ed uno sottile per la bocca) mi fissava, quasi spaventato. Le sue membra scarne erano coperte da degli stracci molto simili ai miei, come scalzi erano i piedi che sorreggevano quello slanciato e magro figuro che, al pari di un dischetto della dama, era immobile e dava l'impressione di star attendendo che qualcuno lo schiodasse da lì e gli facesse compiere la prima mossa. Dietro di lui il pavimento bianco sembrava non finire mai. Che posto strano era quello. Niente mobili, niente porte. Un'infinita distesa bianca. Continuava fin dove ero in grado di arrivare con lo sguardo.

Mi girai e fu allora che, forse, un minimo di paura di insinuò tra le mie emozioni, ancora intorpidite dal lungo sonno dal quale sembrava mi fossi svegliato. Una figura esattamente identica a quella alla mie spalle mi fissava paralizzata. Stavolta anche lui non riusciva a nascondere un atteggiamento di preoccupazione. Che avrebbe fatto? Guardai a destra, poi a sinistra. E fu allora che li vidi. Quattro uomini identici mi stavano circondando. Nessuno si era dimostrato aggressivo od anche solo minaccioso nei miei confronti e nessuno aveva neanche accennato ad avvicinarsi a me. Tutti erano fermi. Tutti immobili. Uno strano ostacolo (qualcosa che copriva parte della mia faccia) mi impediva di sfruttare l'angolo degli occhi per tenerne più di uno alla volta sotto tiro. Niente da fare. Mi voltavo e rivoltavo e vedevo che anche loro cominciavano a sussultare e a dimenarsi. lo facevano in maniera quasi coordinata. Sembravano terrorizzati quanto lo ero io. La cosa peggiore era che dietro nessuno di loro si intravedeva la fine di quella bianca distesa. Ero circondato. Ma dovevo muovermi. Dovevo andarmene. Caricai quello di fronte a me. Anche lui, per la prima volta, si mosse nella mia direzione. Quando ero a un centimetro dal suo volto sentii la fronte sbattere forte contro qualcosa e persi i sensi.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 25, 2021 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Pillole HorrorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora