Scuola

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La mattina dopo mi svegliai lentamente e mi misi a sedere sul letto. "oggi devo andare in quella scuola, quand'è che mi cercò a prendere? Ah si, alle 10:30. Che ore sono?" mi dissi stropicciandomi gli occhi e stirando qualche muscolo. Guardai. E urlai

<Sono le 10, devo sbrigarmi!>. Non ebbi nemmeno il tempo di mangiare per riuscire a prepararmi in tempo. Indossai la divisa della scuola e mi diressi verso lo specchio.

Avevo orecchie da gatto nere, lunghi capelli neri, la coda mi arrivava fino al ginocchio e indovinate di che colore era? Nera pure quella. Gli occhi erano di colore giallo e un ciuffo di capelli lo attraversava. Mi osservai le unghie corte ma affilate con disgusto.

"in poche parole sembra che devo andare ad un funerale, se non per i vestiti", infatti indossavo una maglietta a mezze maniche bianca, una gonna rosa, dei calzettini lunghi fino a sotto il ginocchio e scarpe sportive nere.

Sentii la porta aprirsi per poi vedere le persone che mi avevo visto anche ieri, entrare nella stanza.

<Sei pronta?> Mi chiese l'uomo.

<Si> risposi io.

<Perfetto, allora se vuoi seguirci> mi fece segno con la mano di uscire e io lo ascoltai.

Eravamo arrivati ​​vicino ad un furgoncino bianco e salimmo tutti quanti per poi avviarci verso la scuola. Passarono diversi minuti che mi sembravano un'eternità mentre guardavo fuori dal finestrino gli alberi che passavano dietri di noi.

<Ma qui non ci sono gli infettati?> Chiesi curiosa.

<No, questa è la zona più sicura di tutto il Paese. Gli infettati non si spingono verso il centro di solito. Ma la scuola è da un'altra parte, in una vasta pianura insieme da montagne, un posto sicurissimo dove allenarsi per combatterli> disse lui per poi tornare a guardare attentamente la strada.

Di notte arrivammo finalmente alla nostra meta e mi accompagnarono nella mia stanza nel dormitorio. Tutto era silenzioso perché era tarda notte. Io sistemai i vestiti che avevo dentro all'armadio posizionato sulla parete di sinistra appena si entra. 

<Tre divise di riserva, l'intimo e il resto dei vestiti> mi dissi per farmi compagnia. Il letto era situato verticalmente nella parete di sinistra e dalla parte opposta c'era una scrivania, alcuni cassetti e un piccolo frigorifero. Inutile dire che non esitai ad andarmi a letto. Ero stanchissima e sapere che fra una settimana iniziava la scuola mi metteva i brividi visto che fino ad ora non ci ero mai andata.

"chissà com'è?" mi chiesi cercando di prendere sonno.

Sentii la mia porta aprirsi per poi mostrare una figura in mezzo alla stanza che mi osservava. Di lei non riuscivo a vedere niente se non gli occhi rossi che mi accecavano da quanta luce emettevano.

<Chi sei?> Chiesi io spaventata mettendomi a sedere sul letto.

Dalla figura però non ricevetti alcuna risposta.




*Spazio autrice*

Ciao a tutti. Vi sta piacendo la storia? Chi sarà secondo voi la figura in mezzo alla stanza?

Scusate se ho pubblicato poco questa settimana ma ho un sacco di compiti e non riuscivo a trovare il momento giusto per scrivere.


L'erede degli deiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora