9.

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-Beh non era male, a parte il leggero sentore di bruciato.-
Nascosi la faccia fra le mani, rilasciando un lungo lamento.
Non solo avevo bruciato il pollo, ma avevo cercato di recuperarlo non riuscendoci.
-Oh, ti prego!-
Thyron scoppiò a ridere, allungando una mano verso di me. Strinse le dita attorno ai miei polsi e mi scostò le mani. Socchiusi gli occhi. Non volevo proprio guardarlo in viso tanto ero imbarazzata.
-Ancora non mi capacito di quanto tu sia bella.- disse in un lieve sussurro che mi arrivo dritto al cuore. Spalancai gli occhi, aveva stampato in viso in sorriso pensieroso mentre mi accarezzava le guance.
-Thyron.-
-Mmm?-
Mi sollevai dal mio posto e mi avvicinai al lui, fino a toccargli le ginocchia. E anche se era seduto su uno sgabello ed io ero in piedi davanti a lui, svettava di 15 centimetri buoni.
Poggiai le mani sulle sue guance come aveva fatto lui poco prima.
-Sembra assurdo se...-
-Se...?-
-Ho costantemente bisogno di starti vicino.- mormorai a pochi millimetri dal suo viso.
Thyron avvolse le sue braccia attorno a me, spostandomi quasi in braccio a lui, ma mi ritrassi prima. Non era una buona idea con la mia stazza.
Lo baciai.
-Che ne dici se ci rilassassimo in camera?-
Annuì, prendendo letteralmente dalle sue labbra. Quella proposta era un invito a stargli vicino oppure a qualcosa di più?
-Riordino la cucina...- feci per dire, ma lui stava già prendendo i piatti e li stava mettendo in lavastoviglie.
-Posso farlo io...-
Thyron scosse la testa, avviando il lavaggio poi puntò lo sguardo verso di me.
-Ti aspetto su.-
Inutile dire che al mio cuore mancò un battito mentre mi sorrideva e si allontavana. E mi costò tutto il mio autocontrollo non corrergli dietro.
Cercai di perdere tempo; di fare con calma e di salire le scale un gradino al minuto. Non volevo sembrare impaziente, anche se era decisamente così. Quando arrivai nella mia camera, mi cambiai velocemente gli abiti con un paio di pantaloncini al ginocchio e una maglietta larga e corsi in bagno a lavarmi i denti. Per lo meno se lo avessi baciato non avrebbe sentito il mio alito.
Quando fui pronta e abbastanza calma mi diressi a piedi nudi nella sua stanza.
-Thyron?-
La camera da letto era vuota e io osservavo in giro prima che la porta del bagno si aprisse e comparisse un Thyron a busto scoperto e con lo spazzolino in bocca.
Chiusi di scatto la bocca, ero davvero ridicola.
-Arrivo.- mormorò lanciandomi uno lungo sguardo; la porta si richiude mentre io mi lasciavo cadere sul morbido letto.
Avevo appena visto il suo torace scolpito, le braccia scoperte e linea erotica dei fianchi.
Poco dopo la porta si riaprí, aveva indossato un paio di pantaloni da tuta grigio scuro e una t-shirt blu. Si avvicinò al letto lanciandosi letteralmente sopra di esso. Aprí le braccia e mi invitò fra di esse.
Il tempo di mettere un ginocchio sul morbido piumino che ero incollata al suo petto stretta fra le sue braccia. Ancora non mi capacitavo di quanto fosse veloce.
-Adoro il tuo profumo.- lo sentì dire mentre accarezzava con le mani la mia schiena e seppelliva il volto fra il mio collo e la spalla.
Come potevo dirgli che anche io ero stra innamorata di lui?
Schiacciando il viso sul suo petto mi rilassai.
-Stamattina sembravi arrabbiato.-
-Lo ero.- rispose un po' teso.
-Vuoi parlarne?- scostai la testa per guardarlo in viso.
-Non posso, Keira. Il mio lavoro non lo permette.-
-Capisco. Possiamo sempre parlare d'altro no? Mi piace ascoltare la tua voce.- ammisi con profondo imbarazzo.
-Tipo?-
-Non so...tipo, quando è stata la tua ultima vacanza?-ridacchiai quando Thyron sollevò un sopracciglio completamente sorpreso.
-Hai la pelle abbronzata...-mi giustificai. Ero davvero curiosa di sapere quale posto avesse visitato per avere una pelle così dorata.
-Oh. A volte mi piace passare il tempo a fare dei lavoretti all'esterno.-
Le mie dita raggiunsero il bordo della maglietta lungo il braccio, eri diventata più audace con lui. Come sospettavo non aveva nessuna riga bianca.
-Senza maglia?-
Thyron rise. -Si, senza maglia.- spostò il braccio e lo spinse verso di me come se volesse il mio tocco.
-Che tipo di lavori?-
-Oh. Lavoro il legno. Costruisco oggetti, cose così..- chinò lo sguardo nascondendosi al mio mentre un lieve rossore gli sfiorava le guance. Thyron Xandar stava arrossendo.
-Ehi! Perché sei così imbarazzato? È stupendo!-
Mi sorrise girandosi sul fianco.
-E tu? Cosa fai nel tempo libero?-
-In realtà la mia vita non ha nulla degno di nota..-
-Raccontami. Parla con me.-
- Io e i miei genitori non abbiamo un bel rapporto, sono cresciuta praticamente da sola. A diciotto anni ho deciso di lasciare casa. Poi, dopo quasi 5 anni, ho deciso di sottopormi alle tremende domande del programma.-
-Perchè tremende?-
-Beh fanno domande abbastanza personali e davvero indolite. A te non ne hanno fatto alcuna? Quando ti sei sottoposto al test?-
-Di che tipo?-
-Riguardo a figli o vecchi compagni, malattie veneree...robe così.-
-Mmm no. Noi non possiamo avere figli se non con la nostra compagna. E il nostro sistema elimina efficacemente ogni tipo di malattia.-
-Oh.-
Segui un momento di puro silenzio mentre io riflettevo sul nostro scambio. Lui non poteva avere figli se non...con me?
Perché la cosa mi faceva tremendamente piacere?
-Quali sono state le tue risposte?-chiese infine. Battei gli occhi un po' distratta.
-Che non avevo figli né malattie.-
-E riguardo ad un partner?-
-Oh, beh. Che non ne avevo mai avuto uno.-

Pɾσɠɾαɱɱα Mαƚҽʂ σϝ WυʅϝҽɾDove le storie prendono vita. Scoprilo ora