CAPITOLO 14
«Va meglio, pive?» domandò Clint, guardando Meredith trangugiare la sua tisana alle erbe. «Cerca di non finire in Infermeria per un po', d'accordo?»
Meredith emise un gorgoglio, disgustato, terminando la sua rivoltante bevanda. «La Consolida potrà anche essere utile a lenire il dolore, ma ha un sapore tremendo!»
«Come fai a sapere che è Consolida, Fagio?» domandò Jeff, mezzo stupito e mezzo ammirato.
La ragazza scrollò le spalle indifferente, riponendo la tazza vuota sul comodino accanto alla sua brandina. «L'ho riconosciuta dall'odore, credo...»
«Caspio, Fagio, prima quella strana siringa e adesso questo!» esclamò il ragazzo di colore, meravigliato. «Direi che sei proprio un asso in queste cose!»
«Ah, bè» Meredith si portò una mano sulla nuca, imbarazzata «grazie.»
«Spero capiterai tra i miei Medicali, Fagio.» fece Clint, rivolgendole uno sguardo compiaciuto, colpito da tutta la sua conoscenza in campo medico. «La tua bravura potrebbe esserci molto utile!»
«Ma non è stato nulla!» ribatté lei, scuotendo il capo con veemenza. «Solo perché riesco a riconoscere qualche medicamento, non vuol dire che possa diventare una Medicale.»
«Spesso le nostre capacità vanno oltre la nostra comprensione, pive.» ribadì l'Intedente, saggiamente.
Meredith increspò le labbra, sollevando le sopracciglia, colpita da tutta quella filosofia improvvisa. «Wow, non sapevo che oltre ad un infermiere fossi anche un pensatore!»
Il ragazzo rise. «Come ti ho già detto, le nostre capacità vanno oltre la nostra comprensione.»
La fanciulla scosse il capo, divertita. «Allora, posso andare adesso?»
«Certo, Fagio.» annuì Clint, sorridente. «Ma farai meglio a passare da Frypan, non mangi da più di tre giorni!»
Meredith rivolse loro un cenno d'assenso, per poi congedarsi ed uscire frettolosamente dalla stanza ospedaliera, lasciando il Casolare.
Tuttavia, una volta fuori, non si diresse alle Cucine, come richiedeva il suo stomaco brontolante, insistente. Decise, invece, di aggirare l'edificio e raggiungere i Costruttori, sicuramente intenti a montare altre assi alla struttura, al fine di scovare al più presto colui che l'aveva salvata da morte certa: Gally. Voleva parlargli, capire, doveva capire perché si fosse preso la briga di aiutarla quel giorno, da quanto ne sapeva non gli era mai stata molto simpatica.
Meredith giunse sul retro del Casolare, ma dell'Intendente o dei suoi Costruttori non vi era la benché minima traccia.
Si guardò attorno con circospezione, grattandosi la nuca confusa e tentando di scorgere i ragazzi, impegnati in qualche lavoro di riparazione o roba simile, ma non li vide da nessuna parte. In realtà, non vide alcuna anima viva nella Radura, che fossero Costruttori o no.
Meredith si battè una mano sulla fronte, divertita dalla sua stessa stupidità. Era quasi il tramonto, tutti i Radurai dovevano essere raccolti nelle Cucine di Frypan, stanchi ed affamati. E se tutti i ragazzi della Radura si trovavano nelle Cucine, allora tra loro doveva esserci anche Gally.
Così, senza perdere altro tempo, iniziò ad incamminarsi in direzione dell'edificio culinario, per la grande felicità del suo stomaco vuoto, mentre rifletteva sul fatto che ancora dovesse imparare gli strani orari della Radura.
Superò velocemente la Porta Orientale, senza degnarla di particolari attenzioni, quando una potente folata di vento la colpì improvvisamente, mandandole profonde scosse gelate lungo tutta la spina dorsale.
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SACRIFICE ⇀ fanfiction tmr
Fanfictionstatus / IN PROGRESS INFO: ❝ se dovessi chiedervi: "cos'è un sacrificio", voi come rispondereste? Bè, ovviamente direste che un sacrificio è un atto estremo conseguito da qualcuno - o qualcosa - per un bene superiore. Semplice, oserete dire, quas...