"c.a.t.t.i.v.o. non è affatto buono!"

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CAPITOLO 6

Era tutto così sfocato, così confuso. Un tripudio di colori e forme diverse, senza le necessarie definizioni dei contorni e delle varie sfumature presenti.

Le sue palpebre, pesanti come macigni, non volevano proprio saperne di aprirsi, per gettare anche una sola, fugace occhiata al paesaggio circondante. Tuttavia le sue orecchie, tese ed attente, potevano cogliere ogni minimo rumore e suono emessi. E, in quel preciso momento, erano impegnate nell'ascoltare un funesto battibecco, infuriante proprio accanto a lei.

«Hai preso nuove decisioni senza nemmeno consultarmi!» gridò una voce maschile in un tono intriso di dolore e rabbia.

«Non nuove, migliori.» ribadì una seconda voce, prettamente femminile.

«Migliori un corno, lei è mia sorella!»

«È la cosa giusta da fare.»

«La cosa giusta da fare?! C'è un'enorme differenza fra il giusto ed il dovere! E ti assicuro che ciò non è la prima opzione!»

«É questo il suo destino, Tom! Non l'abbiamo nominata “il Sacrificio”, per gioco!»

Il tono della ragazza era tranquillo, ma la punta di irritazione presente in esso si palesava comunque come fosse stanca di quel insensato litigio.

«Credevo che noi due saremmo stati sempre insieme!» ribadì il ragazzo, con un'infinita amarezza a rivestirgli la voce. «Nel bene e nel male!»

«È sarà così, te lo assicuro. Solo...»

«Solo cosa? C.A.T.T.I.V.O. viene prima di noi due?»

«No! Come puoi pensare una cosa del genere?!»

«È così vero? A te importa solo trovare quella stupida cura inesistente! Non ti importa nulla di me!»

Un tonfo sordo risuonò nelle sue orecchie, come di qualcuno che batteva un pugno sul tavolo.

«Non dire stupidaggini!» gridò la ragazza, lasciandosi finalmente andare all'ira. «La cura non viene prima di noi, te lo assicuro!»

«L'hai fatto solo perché lei non ti è mai piaciuta, vero?» il ragazzo emise una risata amara. «Ma certo, quale miglior modo per liberarti dell'anello debole del gruppo!»

«Non è affatto vero! Era programmato che andasse così, e lo sai anche tu!»

«Sai, credo di star cominciando a pentirmi di tutto ciò. Ogni decisione presa è sempre stata un completo disastro. La C.A.T.T.I.V.O., le Variabili... e tu!»

Un silenzio assordante calò sullo scenario infausto come un incantesimo, riempito solo dall'eco sordo che quelle parole avevano lasciato nell'angusta stanzetta.

«Quindi è così che consideri noi due?» mormorò la ragazza, spezzando quel silenzio teso con la sua voce affranta. «Un completo disastro? Credevo mi amassi!»

«Dopo ciò che hai fatto... non lo credo più! Mi avevi promesso che l'avresti protetta, Teresa! Tutti voi me l'avevate promesso!» il tono del giovane si spezzò, ma egli si sforzò di proseguire comunque. «C.A.T.T.I.V.O. non è affatto buono!»

La voce squillante di Newt strappò Meredith dai suoi sogni inquieti.

«Avanti, sorgi e brilla bella addormentata, abbiamo un sacco di cose da fare!»

La ragazza si coprì le orecchie con le mani, infastidita da quel urlo che ancora scuoteva i suoi timpani resi sensibili dal precedente silenzio.

«Sei completamente impazzito?!» gemette Meredith, stropicciandosi gli occhi.

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