Capitolo 1.

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Tutto iniziò quel giorno. 14 agosto del 1995. Quello schifoso giorno che mi hanno dato al mondo.
Quando sono nata non piangevo, come facevano tutti gli altri bambini dell'ospedale. Ero calma. Fin troppo calma.
I medici credevano che fossi morta, fossi malata.
No, si sbagliavano.
Aprii gli occhi, tirarono un sospiro di sollievo, ma poi, dopo, guardavano perplessi verso di me. Avevano gli occhi sgranati, spalancati. Riuscivo a percepire il timore, la paura. Credevano che non fossi normale.
Avevo gli occhi rossi, uno scuro, l'altro chiaro.
Tutti dicevano che le persone con quegli occhi, portavano solo guai... è vero!
Per quello mi mandarono subito a casa, quella che doveva essere la mia casa. Doveva.
I miei genitori non facevano distinzione tra gli altri bambini. Si, certo! Solo quando sono piccolo e sono calmi!
Tra i primi mesi e i 2 anni mi coccolavano... si davano tanto affetto...che schifo!
Mi avevano fatto pure una disgustosa cameretta, rosa fluo. Tutto rosa. Dall'odore di zucchero.
Per fortuna non c'ho passato tutto il resto della mia vita lì dentro.
Perché?
A 4 anni ho ucciso mio padre.
L'avevo sognato una notte. Moriva, schiacciato da un edificio che decideva. Solo quella volta ho pianto. Ma non lacrime normali. Erano rosse. Rosso sangue. Lacrime di sangue che mi rigavano il viso.
Mia madre poi, da quel che credeva, da quello che avevano detto i dottori, sapeva che ero io la causa.
Quindi lei voleva stare in pace. Non voleva morire e sapete cosa ha fatto? Semplice, mi trasferì in una comunità.
Sporca, grigia, era aspra, si potevano sentire le anime, il dolore di chi lì dentro, ha sofferto tutta la vita.
Ma a me, piaceva quel posto. Lugubre, ero a mio agio.
La mia cameretta era spenta, un letto e un comodino con una piccola lampada polverosa.
Lì , avrei passato tutta la vita.

La ragazza dalle lacrime di sangue.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora